Vai al menù contestuale
La LIPIM venne fondata il 19 ottobre 1924 a Bologna, sotto la presidenza di Ferrari, Levi e Medea, e con la presidenza onoraria di Bianchi, Tanzi e Morselli. Organi ufficiali della Lega furono le riviste Difesa sociale di Levi e Igiene mentale di Tumiati. Lo statuto fissava, tra gli scopi della LIPIM, quello di «stimolare nell’opinione pubblica del Paese, negli studiosi, e nelle classi dirigenti, l’interesse per tutti i problemi che si riferiscono: a) al miglioramento della assistenza psichiatrica degli adulti e dei fanciulli; b) alla profilassi delle malattie nervose e mentali; c) alla igiene mentale intesa nei suoi più vasti significati: biologico, psicologico, medico, educativo, lavorativo e sociale».
Particolare rilevanza era data al compito di prevenzione e profilassi che gli psichiatri avrebbero dovuto esercitare, non limitandosi solo alle funzioni di cura nei manicomi, ma operando nelle scuole, nelle fabbriche e nell’esercito.
In Italia la Lega si organizzò in sezioni regionali: la prima ad essere costituita fu quella lombarda. Promosse inoltre la costituzione di dispensari di igiene mentale aperti, sia per gli adulti che per i minori, ispirandosi al servizio di profilassi mentale open-door sperimentato in Francia da Edouard Toulouse. Dal 1924 (anno in cui fu aperto il primo dispensario in Italia) al 1937, la rete dei dispensari per adulti si ampliò tanto da annoverare 26 dispensari collegati agli ospedali psichiatrici.
Il carattere internazionale del movimento venne perseguito attraverso periodici congressi e riunioni, a cui la LIPIM partecipò con alcuni membri. A Washington nel 1930 si ebbe il I Congresso internazionale di igiene mentale, dove tuttavia la delegazione italiana risultò abbastanza sparuta rispetto ad altre delegazioni nazionali, essendo composta principalmente da Ferrari, Tumiati, e Marco Levi Bianchini. A Parigi nel 1932 e a Roma nel 1933 si tennero la I e la II Riunione europea per l’igiene mentale, mentre nel 1937 si svolse il II Congresso internazionale di igiene mentale di Parigi. Durante questi congressi vennero discusse le modalità di assistenza e cura agli ammalati, l’assistenza eterofamigliare, i servizi di profilassi neuro-mentale, l’assistenza ai minori. In particolare nella II Riunione romana del settembre 1933 si confrontarono apertamente le due diverse vie all’eugenetica: quella “catastrofica” di stampo tedesco e quella latina sostenuta da Sante De Sanctis. Lo psichiatra tedesco Hans Roemer intervenne con una relazione su L’importanza della famiglia per l’igiene mentale, sostenendo la necessità della sterilizzazione profilattica. De Sanctis ribadì invece la posizione degli italiani, dichiarandosi fiero “avversario” dell’eugenica catastrofica e criticando sia il relatore sia lo psichiatra tedesco Ernst Rudin, che a suo dire non avevano prove sicure dell’ereditarietà delle malattie mentali.
Nel 1936 a Firenze e nel 1938 a Genova la LIPIM promosse la I e la II Giornata genealogica, dedicate rispettivamente al tema dell’eredità nella psicosi maniaco-depressiva e a quello della metodica per la ricerca genealogica. In questa occasione venne avanzata la proposta di creare un centro per lo studio genetico delle malattie mentali, sull’esempio di quello creato in Germania, anche se qualche psichiatra non mancò di manifestare le proprie perplessità rispetto alla reale efficacia della genetica applicata allo studio delle malattie mentali.
Nel secondo dopoguerra venne creato un consiglio della LIPIM, costituito da psichiatri, ma anche da altre figure professionali, come psicologi (ad esempio Cesare Musatti), pedagogisti (come Giovanni Calò), sociologi, medici igienisti, pediatri, medici sociali, giornalisti. Del comitato di consulenza facevano parte, tra gli altri, padre Agostino Gemelli, Adriano Olivetti, Corrado Tumiati. La Lega cercò infatti in quegli anni di far dialogare specialisti di diversi ambiti, con la convinzione che l’igiene mentale fosse per sua intrinseca natura interdisciplinare.
Nel dopoguerra organizzò anche diversi congressi: a Milano nel 1945, a Bologna nel 1947, ad Agrigento nel 1952, a Roma nel 1954, a Verona nel 1956. Tra gli anni Cinquanta e Sessanta i temi prevalenti dei congressi riguardarono le condizioni psico-igieniche delle famiglie italiane nel nord e nel sud del Paese, il metodo multiprofessionale nelle ricerche e nelle pratiche di igiene mentale (Congresso di Milano, 1961), i problemi di igiene mentale in età evolutiva (Convegno di Udine, 1961).
La LIPIM andò poi progressivamente esaurendo la propria attività nel corso degli anni Settanta.
Elisabetta Benetti
23/08/2017
Cassata, F. (2006). Molti, sani e forti. L’eugenetica in Italia. Torino: Bollati Boringhieri.
Cassata, F. (2011). Building the New Man. Eugenics, Racial Science and Genetics in Twentieth-Century Italy. Budapest-New York: CEU Press.
Coffin, J.-C. (2005). “Misery” and “Revolution”: The Organisation of French Psychiatry, 1900-1980. In M. Gijswijt-Hofstra, H. Oosterhuis, J. Vijselaar, & H. Freeman (Eds.), Psychiatric Cultures Compared. Psychiatry and mental Health Care in the Twentieth Century: Comparisons and Approaches, Amsterdam: Amsterdam University Press.
Colucci d’Amato, F., & Feis, P. (1989). Storia dell’igiene mentale. In F.M. Ferro, M. Di Giannantonio, G. Riefolo, & M.C. Tonnini Falaschi (a cura di), Passioni della mente e della storia. Protagonisti, teorie e vicende della psichiatria italiana tra ‘800 e ‘900 (pp. 677-680). Milano: Vita e Pensiero.
Mantovani, C. (2004). Rigenerare la società. L’eugenetica in Italia dalle origini ottocentesche agli anni Trenta. Soveria Mannelli: Rubbettino.
Pols, H. (2010). “Beyond the Clinical Frontiers”. The American Mental Hygiene Movement, 1910-1945. In V. Roelcke, P. J. Weindling, & L. Westwood (Eds.), International Relations in Psychiatry. Britain, Germany, and the United States to World War II (pp. 111-133). Rochester: University of Rochester Press.
Thomson, M. (1995). Mental Hygiene as an International Movement. In P. Weindling (ed.), International Organisations and Movements, 1918-1939 (pp. 283-304). New York: Cambridge University Press.
Thomson, M. (2010). Mental Hygiene in Britain during the First half of the Twentieth Century: The Limits of International Influence. In V. Roelcke, P. J. Weindling, & L. Westwood (Eds.), International Relations in Psychiatry. Britain, Germany, and the United States to World War II (pp. 134-155). Rochester: University of Rochester Press.
Toms, J. (2013), Mental Hygiene and Psychiatry in Modern Britain. London: Palgrave Macmillan.
Fonti a stampa:
Aa. Vv. (1934). Atti della II Riunione europea per l'igiene mentale, Roma 27-28 settembre 1933. Igiene mentale, 14(1-2).
Aa. Vv. (1956). Atti del II Congresso nazionale d’igiene mentale, Roma 7-11 aprile 1954. Il lavoro neuropsichiatrico.
Aa. Vv. (1962). Atti del V Congresso nazionale della Lega d’igiene e profilassi mentale. Igiene mentale, 6(3-4).
Aa. Vv. (1963). Atti del Convegno su “Problemi di igiene mentale in età evolutiva” Udine 20 novembre 1961. Igiene mentale, 7(2).
Anonimo, (1924). Costituzione della Lega italiana di igiene e profilassi mentale. Difesa sociale, 3(10), 258.
Anonimo, (1924). La costituzione della “Lega Italiana di profilassi ed igiene mentale. Verbale della seduta inaugurale (Bologna, 19 ottobre 1924). La voce sanitaria, 4(6), 7-13.
Anonimo, (1938), II Giornata genealogica. Atti della Lega Italiana di Igiene e profilassi mentale, 16, 47-110.
Bollea, G. (1960). Nuove vedute sulla organizzazione dell’igiene mentale infantile in Italia. Igiene mentale, 4, 155-170.
Corberi, G. (1924). La “Sezione lombarda” della Lega di igiene mentale è costituita. La voce sanitaria, 4(5), 15-17.
De Sanctis, C. (1967). La Lega d’igiene e profilassi mentale dal 1924 al 1967. Attualità e prospettive future. Igiene mentale, 11(4), 1143-1158.
Medea, E. (1957). Sviluppo storico della Lega italiana di igiene e profilassi mentale. Igiene Mentale, 1(1), 17-25.
Tumiati, C. (1930). Il I Congresso Internazionale di igiene mentale (Washington 5-10 maggio 1930). L’Igiene mentale, 10(2).
Tumiati, C. (1935). La III Riunione europea per l’igiene mentale (Bruxelles 20-21 luglio 1935). L’Igiene mentale, 15(3), 10-16.
– Fondo Ferrari, Carteggio, Lettere di Ferrari.
– Raccolta fotografica Corrado Tumiati, Lega italiana d’igiene e profilassi mentale, Statuto e regolamento, senza data.
La Lega italiana di igiene e profilassi mentale (LIPIM) nacque in collegamento al movimento internazionale per l’igiene mentale, sorto negli Stati Uniti dopo la pubblicazione da parte di Clifford Whittingham Beers di A Mind That Found Itself (1908), opera nella quale l’autore ripercorreva la sua esperienza con la malattia mentale. Il libro aveva incontrato il favore di medici e psicologi, come William James, tanto che Beers creò nel 1909 negli USA il National Committee for Mental Hygiene e fu un instancabile promotore del movimento internazionale per l’igiene mentale. Fu lui a invitare Giulio Cesare Ferrari a costituire una Lega italiana, dopo che si erano già costituite la lega belga e quella francese. Lo psicologo italiano creò così un Comitato che avrebbe dovuto favorire la partecipazione dell’Italia al Congresso di Igiene Mentale che si sarebbe dovuto tenere a New York nel 1925. Membri di questo comitato erano, tra gli altri, Paolo Amaldi, Giuseppe Antonini, Luigi Baroncini, Leonardo Bianchi, Sante De Sanctis, Ettore Levi, Ernesto Lugaro, Eugenio Medea, Enrico Morselli, Eugenio Tanzi, Corrado Tumiati.
La LIPIM venne fondata il 19 ottobre 1924 a Bologna, sotto la presidenza di Ferrari, Levi e Medea, e con la presidenza onoraria di Bianchi, Tanzi e Morselli. Organi ufficiali della Lega furono le riviste Difesa sociale di Levi e Igiene mentale di Tumiati. Lo statuto fissava, tra gli scopi della LIPIM, quello di «stimolare nell’opinione pubblica del Paese, negli studiosi, e nelle classi dirigenti, l’interesse per tutti i problemi che si riferiscono: a) al miglioramento della assistenza psichiatrica degli adulti e dei fanciulli; b) alla profilassi delle malattie nervose e mentali; c) alla igiene mentale intesa nei suoi più vasti significati: biologico, psicologico, medico, educativo, lavorativo e sociale».
Particolare rilevanza era data al compito di prevenzione e profilassi che gli psichiatri avrebbero dovuto esercitare, non limitandosi solo alle funzioni di cura nei manicomi, ma operando nelle scuole, nelle fabbriche e nell’esercito.
In Italia la Lega si organizzò in sezioni regionali: la prima ad essere costituita fu quella lombarda. Promosse inoltre la costituzione di dispensari di igiene mentale aperti, sia per gli adulti che per i minori, ispirandosi al servizio di profilassi mentale open-door sperimentato in Francia da Edouard Toulouse. Dal 1924 (anno in cui fu aperto il primo dispensario in Italia) al 1937, la rete dei dispensari per adulti si ampliò tanto da annoverare 26 dispensari collegati agli ospedali psichiatrici.
Il carattere internazionale del movimento venne perseguito attraverso periodici congressi e riunioni, a cui la LIPIM partecipò con alcuni membri. A Washington nel 1930 si ebbe il I Congresso internazionale di igiene mentale, dove tuttavia la delegazione italiana risultò abbastanza sparuta rispetto ad altre delegazioni nazionali, essendo composta principalmente da Ferrari, Tumiati, e Marco Levi Bianchini. A Parigi nel 1932 e a Roma nel 1933 si tennero la I e la II Riunione europea per l’igiene mentale, mentre nel 1937 si svolse il II Congresso internazionale di igiene mentale di Parigi. Durante questi congressi vennero discusse le modalità di assistenza e cura agli ammalati, l’assistenza eterofamigliare, i servizi di profilassi neuro-mentale, l’assistenza ai minori. In particolare nella II Riunione romana del settembre 1933 si confrontarono apertamente le due diverse vie all’eugenetica: quella “catastrofica” di stampo tedesco e quella latina sostenuta da Sante De Sanctis. Lo psichiatra tedesco Hans Roemer intervenne con una relazione su L’importanza della famiglia per l’igiene mentale, sostenendo la necessità della sterilizzazione profilattica. De Sanctis ribadì invece la posizione degli italiani, dichiarandosi fiero “avversario” dell’eugenica catastrofica e criticando sia il relatore sia lo psichiatra tedesco Ernst Rudin, che a suo dire non avevano prove sicure dell’ereditarietà delle malattie mentali.
Nel 1936 a Firenze e nel 1938 a Genova la LIPIM promosse la I e la II Giornata genealogica, dedicate rispettivamente al tema dell’eredità nella psicosi maniaco-depressiva e a quello della metodica per la ricerca genealogica. In questa occasione venne avanzata la proposta di creare un centro per lo studio genetico delle malattie mentali, sull’esempio di quello creato in Germania, anche se qualche psichiatra non mancò di manifestare le proprie perplessità rispetto alla reale efficacia della genetica applicata allo studio delle malattie mentali.
Nel secondo dopoguerra venne creato un consiglio della LIPIM, costituito da psichiatri, ma anche da altre figure professionali, come psicologi (ad esempio Cesare Musatti), pedagogisti (come Giovanni Calò), sociologi, medici igienisti, pediatri, medici sociali, giornalisti. Del comitato di consulenza facevano parte, tra gli altri, padre Agostino Gemelli, Adriano Olivetti, Corrado Tumiati. La Lega cercò infatti in quegli anni di far dialogare specialisti di diversi ambiti, con la convinzione che l’igiene mentale fosse per sua intrinseca natura interdisciplinare.
Nel dopoguerra organizzò anche diversi congressi: a Milano nel 1945, a Bologna nel 1947, ad Agrigento nel 1952, a Roma nel 1954, a Verona nel 1956. Tra gli anni Cinquanta e Sessanta i temi prevalenti dei congressi riguardarono le condizioni psico-igieniche delle famiglie italiane nel nord e nel sud del Paese, il metodo multiprofessionale nelle ricerche e nelle pratiche di igiene mentale (Congresso di Milano, 1961), i problemi di igiene mentale in età evolutiva (Convegno di Udine, 1961).
La LIPIM andò poi progressivamente esaurendo la propria attività nel corso degli anni Settanta.
Elisabetta Benetti
23/08/2017
Bibliografia
Cassata, F. (2005). Il lavoro degli “inutili”: fascismo e igiene mentale. In F. Cassata, & M. Moraglio (a cura di), Manicomio, società e politica. Storia, memoria e cultura della devianza mentale dal Piemonte all’Italia (pp. 23-36). Pisa: BFS edizioni.Cassata, F. (2006). Molti, sani e forti. L’eugenetica in Italia. Torino: Bollati Boringhieri.
Cassata, F. (2011). Building the New Man. Eugenics, Racial Science and Genetics in Twentieth-Century Italy. Budapest-New York: CEU Press.
Coffin, J.-C. (2005). “Misery” and “Revolution”: The Organisation of French Psychiatry, 1900-1980. In M. Gijswijt-Hofstra, H. Oosterhuis, J. Vijselaar, & H. Freeman (Eds.), Psychiatric Cultures Compared. Psychiatry and mental Health Care in the Twentieth Century: Comparisons and Approaches, Amsterdam: Amsterdam University Press.
Colucci d’Amato, F., & Feis, P. (1989). Storia dell’igiene mentale. In F.M. Ferro, M. Di Giannantonio, G. Riefolo, & M.C. Tonnini Falaschi (a cura di), Passioni della mente e della storia. Protagonisti, teorie e vicende della psichiatria italiana tra ‘800 e ‘900 (pp. 677-680). Milano: Vita e Pensiero.
Mantovani, C. (2004). Rigenerare la società. L’eugenetica in Italia dalle origini ottocentesche agli anni Trenta. Soveria Mannelli: Rubbettino.
Pols, H. (2010). “Beyond the Clinical Frontiers”. The American Mental Hygiene Movement, 1910-1945. In V. Roelcke, P. J. Weindling, & L. Westwood (Eds.), International Relations in Psychiatry. Britain, Germany, and the United States to World War II (pp. 111-133). Rochester: University of Rochester Press.
Thomson, M. (1995). Mental Hygiene as an International Movement. In P. Weindling (ed.), International Organisations and Movements, 1918-1939 (pp. 283-304). New York: Cambridge University Press.
Thomson, M. (2010). Mental Hygiene in Britain during the First half of the Twentieth Century: The Limits of International Influence. In V. Roelcke, P. J. Weindling, & L. Westwood (Eds.), International Relations in Psychiatry. Britain, Germany, and the United States to World War II (pp. 134-155). Rochester: University of Rochester Press.
Toms, J. (2013), Mental Hygiene and Psychiatry in Modern Britain. London: Palgrave Macmillan.
Fonti a stampa:
Aa. Vv. (1934). Atti della II Riunione europea per l'igiene mentale, Roma 27-28 settembre 1933. Igiene mentale, 14(1-2).
Aa. Vv. (1956). Atti del II Congresso nazionale d’igiene mentale, Roma 7-11 aprile 1954. Il lavoro neuropsichiatrico.
Aa. Vv. (1962). Atti del V Congresso nazionale della Lega d’igiene e profilassi mentale. Igiene mentale, 6(3-4).
Aa. Vv. (1963). Atti del Convegno su “Problemi di igiene mentale in età evolutiva” Udine 20 novembre 1961. Igiene mentale, 7(2).
Anonimo, (1924). Costituzione della Lega italiana di igiene e profilassi mentale. Difesa sociale, 3(10), 258.
Anonimo, (1924). La costituzione della “Lega Italiana di profilassi ed igiene mentale. Verbale della seduta inaugurale (Bologna, 19 ottobre 1924). La voce sanitaria, 4(6), 7-13.
Anonimo, (1938), II Giornata genealogica. Atti della Lega Italiana di Igiene e profilassi mentale, 16, 47-110.
Bollea, G. (1960). Nuove vedute sulla organizzazione dell’igiene mentale infantile in Italia. Igiene mentale, 4, 155-170.
Corberi, G. (1924). La “Sezione lombarda” della Lega di igiene mentale è costituita. La voce sanitaria, 4(5), 15-17.
De Sanctis, C. (1967). La Lega d’igiene e profilassi mentale dal 1924 al 1967. Attualità e prospettive future. Igiene mentale, 11(4), 1143-1158.
Medea, E. (1957). Sviluppo storico della Lega italiana di igiene e profilassi mentale. Igiene Mentale, 1(1), 17-25.
Tumiati, C. (1930). Il I Congresso Internazionale di igiene mentale (Washington 5-10 maggio 1930). L’Igiene mentale, 10(2).
Tumiati, C. (1935). La III Riunione europea per l’igiene mentale (Bruxelles 20-21 luglio 1935). L’Igiene mentale, 15(3), 10-16.
Fonti archivistiche
Aspi – Archivio storico della psicologia italiana, Università degli studi di Milano-Bicocca:– Fondo Ferrari, Carteggio, Lettere di Ferrari.
– Raccolta fotografica Corrado Tumiati, Lega italiana d’igiene e profilassi mentale, Statuto e regolamento, senza data.