Giuseppe Antonini (junior)

Udine, 2 Novembre 1904 – Monza, 13 Giugno 1938
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Biografia

Figlio del più celebre e omonimo psichiatra Giuseppe Antonini senior, passò l'infanzia e la giovinezza seguendo gli spostamenti del genitore, direttore dell'Ospedale psichiatrico di Udine e poi di quello di Milano in Mombello. Iscrittosi alla Facoltà di medicina dell'Università di Milano, fu allievo interno nell'Istituto di semeiotica e nella Divisione neurologica dell'Ospedale Maggiore, entrambi diretti da Eugenio Medea. Proprio con Medea discusse infatti la tesi di laurea, il suo primo lavoro scientifico – poi pubblicato – sui tumori cerebrali.
Laureatosi il 4 luglio 1929, fu nominato nel gennaio 1930 assistente volontario nella Clinica psichiatrica dell'Università di Torino, diretta da Ernesto Lugaro, dedicandosi in particolare alle ricerche di laboratorio sulla struttura istologica delle radici spinali. Sempre nell'ateneo torinese, frequentò, superandone brillantemente gli esami, il Seminario di antropologia criminale e di diritto penale, costituitosi qualche anno prima intorno alla cattedra che era stata di Cesare Lombroso, grazie all'impegno congiunto di alcuni docenti della Facoltà di legge (Eugenio Florian e Gioele Solari) e della Facoltà di medicina (Giorgio Canuto, Mario Carrara, Amedeo Herlitzka e lo stesso Lugaro).
Terminata l'esperienza torinese, ottenne un attestato da Lugaro in cui si certificava la sua preparazione e in particolare la sua attitudine all'esame degli alienati, che lo rendeva adatto alla direzione di un reparto psichiatrico ospedaliero. Per approfondire i propri studi, tuttavia, decise di recarsi in Francia, alla Salpetrière di Parigi, dove frequentò la Clinica delle malattie nervose e mentali diretta da Henri Claude e la Clinica neurologica di Georges Guillain. Pubblicò in quel periodo un lavoro sul metabolismo basale nelle malattie mentali e ottenne un'attestazione di merito per l'attività prestata presso l'infermeria speciale della Prefettura di polizia della capitale francese.
Rientrato in Italia nel 1932, vinse un concorso all'Ospedale psichiatrico di Trento, ma rinunciò all'incarico preferendo impiegarsi come psichiatra (prima aiuto e poi vicedirettore) nello Stabilimento sanitario Biffi di Monza, di proprietà della famiglia, diretto dal maestro Eugenio Medea.
Molto amato dai pazienti, fu segretario della Sezione lombarda della Lega d'igiene mentale, si impegnò nell'attività dell'Assistenziario per i liberati dal carcere di Milano, si occupò di delinquenza minorile, del problema dell'ereditarietà nella psicosi maniaco-depressiva, dei segni extrapiramidali nella schizofrenia. Svolse inoltre incarichi peritali in campo giudiziario e negli ultimi anni della sua vita tenne un corso di assistenza psichiatrica per le infermiere volontarie della Croce Rossa.
Morì all'interno dello Stabilmento Biffi – a soli 33 anni e a pochi mesi dalla morte del padre – per una peritonite trascurata.

Paola Zocchi
28/04/2016

Bibliografia

Anonimo (s.d.). Dottor Giuseppe Antonini (junior), a stampa, s.l. (Archivio privato della famiglia, Milano).
Anonimo (1931). Vita cittadina. Seminario di antropologia criminale e di diritto penale presso la R. Università di Torino. Torino. Rivista mensile municipale, 1, 49.

Opere

(1930). Contributo clinico allo studio dei tumori cerebrali. Rassegna di studi psichiatrici, XIX(3), 357-420.
(1931). Comunicazione al 1° Congresso neurologico in Berna (agosto). Rassegna di studi psichiatrici.
(1931). Sulla struttura istologica delle radici spinali. Rivista di patologia nervosa e mentale, 37, 108-125.
(1931). Il metabolismo basale nelle malattie mentali. Acta medica latina.
(1935). La sindrome extrapiramidale nei dementi precoci catatonici ed ebefreno catatonici. Rivista sperimentale di freniatria, 58, 1130-1135.
(1936). Osservazioni sugli accolti nell'Assistenziario per i liberati dal carcere di Milano. Archivio di antropologia criminale, psichiatria e medicina legale, LVI(II).

Fonte iconografica

Dottor Giuseppe Antonini (junior), a stampa, s.l, s.d. (Archivio privato della famiglia, Milano).
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