Nel 2007 Fondazione Cariplo ha finanziato un progetto volto a ricostruire la storia della psicologia italiana attraverso la costituzione di un archivio digitale che raccogliesse i fondi di alcuni dei suoi massimi protagonisti. Nello specifico esso mirava a valorizzare i fondi Benussi, Musatti e Ferrari posseduti dal centro Aspi – Archivio storico della psicologia italiana dell’Università di Milano-Bicocca.
La volontà era quella di creare una rete di collegamenti tra gli archivi e tutta l’attività di ricerca svolta (contestualizzazioni storiche, biografie, storie degli enti e delle riviste citate) al fine di istituire legami sempre nuovi, di aprire nuovi indirizzi di indagine storica e di ricostruire in maniera sempre più approfondita il periodo in cui nacque e si sviluppò la psicologia in Italia.
Lo scopo finale del progetto è stato raggiunto con la creazione di uno strumento interattivo e multimediale, costituito da una piattaforma web visibile on-line tramite il presente portale, basata sul software archivistico Arianna.
Si è inoltre posta attenzione alle problematiche relative ai diritti d’autore e alla privacy, all’obsolescenza tecnologica e all’adesione agli standard per l’interoperabilità dei contenuti, conformemente alle linee guida nazionali (Ministero per i Beni e le Attività Culturali) e internazionali (Progetto Minerva).
Per quanto riguarda il Fondo Benussi, si è provveduto ad una migrazione dell’inventario in Arianna.
Relativamente al Fondo Musatti, si è portato a termine il lavoro di inventariazione, iniziato nel 2005, e si è provveduto alla contestualizzazione storica dei documenti, ovvero alla determinazione del contenuto e all’analisi del quadro storico, scientifico e culturale di riferimento.
Per l’archivio di Giulio Cesare Ferrari, dopo una prima fase di riordino e inventariazione sommaria del complesso archivistico, si è avviata l’inventariazione analitica e sono state valorizzate le lettere relative alla Rivista di psicologia.
È stata inoltre realizzata la digitalizzazione dei documenti dei fondi Benussi e Musatti, mentre è stato avviato il lavoro sui documenti del Fondo Ferrari.
Da settembre 2009 gli inventari sono consultabili in rete insieme ai documenti digitalizzati.