Vai al menù contestuale
Alla morte di Buonomo, nel 1890, prese il suo posto nell'insegnamento universitario, unendo di fatto le due cattedre di Neuropatologia e di Psichiatria. Studiò allora il problema della localizzazione dei processi psichici a livello corticale, conducendo le sue osservazioni sul piano sperimentale. Successivamente concentrò l'attenzione sui cerebrolesi, soprattutto durante il periodo bellico, dimostrando che il mutilato dei lobi frontali perdeva la capacità di risolvere i problemi più semplici. Secondo la sua teoria, infatti, i lobi frontali erano da considerarsi la sede delle attività intellettive, affettive e psichiche superiori.
Autore di altre importanti ricerche nel campo neuropsichiatrico, nel 1898 fu nominato direttore del Giornale internazionale delle scienze mediche. Per due volte fu anche rettore dell'Università di Napoli, nel 1902-03 e dal 1911 al 1913.
All'attività di scienziato e di medico affiancò quella di politico, nelle file della sinistra democratica, interessandosi soprattutto di questioni sociali (la riforma del sistema penitenziario e del regolamento sulla prostituzione, la lotta antimalarica e antitubercolare). Come parlamentare fu relatore nel 1904 della Legge sui manicomi e sugli alienati, mentre come ministro della pubblica istruzione (dal 28 marzo al 24 dicembre 1905), istituì le prime cattedre italiane di psicologia sperimentale nelle facoltà di lettere e filosofia delle università di Roma, Napoli e Torino. Dal 19 giugno 1916 al 29 ottobre 1917 fu anche ministro senza portafoglio con delega all'organizzazione sanitaria del paese in guerra e nel 1919 fu nominato senatore.
Fra i suoi numerosi scritti si ricordano: La emiplegia, saggio di fisiopatologia del cervello con speciale riguardo alle localizzazioni cerebrali (Napoli 1886); Semeiotica delle malattie del sistema nervoso (Milano 1889); Sulle localizzazioni cerebrali (Napoli 1893); La frenosi sensoria e la paralisi progressiva (Milano 1897); Malattie del cervello, in Trattato italiano di patologia e terapia medica, a cura di A. Cantani e E. Maragliano, II, 2 (Milano 1899); Trattato di psichiatria (Napoli 1905); La meccanica del cervello (Torino 1921); Eugenica (Napoli 1925).
Paola Zocchi
02/10/2010
Colucci, C. (1927). In morte di Leonardo Bianchi. Atti della R. Accademia delle Scienze medico-chirurgiche di Napoli, LXXXI, 47-60.
De Camillis, B. (1924). Leonardo Bianchi: Napoli.
Deffenu, G. (1949). Leonardo Bianchi a cento anni dalla nascita. Castalia, V, 39 s.
Felsani, G. (1923). Onoranze a Leonardo Bianchi nel giubileo del suo insegnamento: Napoli.
Fragnito, O. (1950). Leonardo Bianchi e la dottrina delle localizzazioni cerebrali. Rassegna clinico-scientifica, XXVI, 291-296.
Leonardo Bianchi (1927). Rivista sanitaria siciliana, XV, 233 s.
Meda, F. (1928). I cattolici italiani nella guerra: Milano.
Pazzini, A. (1950). La neuropsychiatrie en Italie à travers les siècles. Scientia medica italica, I, 625-641.
Rossi, E. (1923). Leonardo Bianchi e l'opera sua. Nuova Antologia, 1° giugno, 243-252.
Santoro, M., Gencarelli, E. Bianchi Leonardo, in Dizionario biografico degli italiani, on line.
Saporito, F. (1948-1949). Leonardo Bianchi. L'Ospedale psichiatrico, XVI-XVII, 229-252.
Sciuti, M. (1927). In memoria del maestro. Rivista sanitaria siciliana, XV, 234-237.
Tamburini, A. (1913). Leonardo Bianchi. Nuova Antologia, 1° dicembre, 515-517.
Tirone, N. (1928). Alla memoria di Leonardo Bianchi: Benevento.
Biografia
Laureatosi in medicina e chirurgia all'Università di Napoli nel 1871, fu nominato medico del R. Albergo dei poveri, dove iniziò a dedicarsi alla neuropsichiatria. Nel 1881 divenne aiuto di Giuseppe Buonomo, direttore del Manicomio provinciale di Napoli, e cominciò a insegnare psichiatria come incaricato in quella università, organizzandovi nel 1882 l'Istituto psichiatrico. Nello stesso anno fondò e diresse gli Annali di neurologia, mentre nel 1883 avviò la rivista La psichiatria, la neuropatologia e le scienze affini.Alla morte di Buonomo, nel 1890, prese il suo posto nell'insegnamento universitario, unendo di fatto le due cattedre di Neuropatologia e di Psichiatria. Studiò allora il problema della localizzazione dei processi psichici a livello corticale, conducendo le sue osservazioni sul piano sperimentale. Successivamente concentrò l'attenzione sui cerebrolesi, soprattutto durante il periodo bellico, dimostrando che il mutilato dei lobi frontali perdeva la capacità di risolvere i problemi più semplici. Secondo la sua teoria, infatti, i lobi frontali erano da considerarsi la sede delle attività intellettive, affettive e psichiche superiori.
Autore di altre importanti ricerche nel campo neuropsichiatrico, nel 1898 fu nominato direttore del Giornale internazionale delle scienze mediche. Per due volte fu anche rettore dell'Università di Napoli, nel 1902-03 e dal 1911 al 1913.
All'attività di scienziato e di medico affiancò quella di politico, nelle file della sinistra democratica, interessandosi soprattutto di questioni sociali (la riforma del sistema penitenziario e del regolamento sulla prostituzione, la lotta antimalarica e antitubercolare). Come parlamentare fu relatore nel 1904 della Legge sui manicomi e sugli alienati, mentre come ministro della pubblica istruzione (dal 28 marzo al 24 dicembre 1905), istituì le prime cattedre italiane di psicologia sperimentale nelle facoltà di lettere e filosofia delle università di Roma, Napoli e Torino. Dal 19 giugno 1916 al 29 ottobre 1917 fu anche ministro senza portafoglio con delega all'organizzazione sanitaria del paese in guerra e nel 1919 fu nominato senatore.
Fra i suoi numerosi scritti si ricordano: La emiplegia, saggio di fisiopatologia del cervello con speciale riguardo alle localizzazioni cerebrali (Napoli 1886); Semeiotica delle malattie del sistema nervoso (Milano 1889); Sulle localizzazioni cerebrali (Napoli 1893); La frenosi sensoria e la paralisi progressiva (Milano 1897); Malattie del cervello, in Trattato italiano di patologia e terapia medica, a cura di A. Cantani e E. Maragliano, II, 2 (Milano 1899); Trattato di psichiatria (Napoli 1905); La meccanica del cervello (Torino 1921); Eugenica (Napoli 1925).
Paola Zocchi
02/10/2010
Bibliografia
Bertoni Jovine, D. (1958). La scuola italiana dal 1870 ai giorni nostri: Roma.Colucci, C. (1927). In morte di Leonardo Bianchi. Atti della R. Accademia delle Scienze medico-chirurgiche di Napoli, LXXXI, 47-60.
De Camillis, B. (1924). Leonardo Bianchi: Napoli.
Deffenu, G. (1949). Leonardo Bianchi a cento anni dalla nascita. Castalia, V, 39 s.
Felsani, G. (1923). Onoranze a Leonardo Bianchi nel giubileo del suo insegnamento: Napoli.
Fragnito, O. (1950). Leonardo Bianchi e la dottrina delle localizzazioni cerebrali. Rassegna clinico-scientifica, XXVI, 291-296.
Leonardo Bianchi (1927). Rivista sanitaria siciliana, XV, 233 s.
Meda, F. (1928). I cattolici italiani nella guerra: Milano.
Pazzini, A. (1950). La neuropsychiatrie en Italie à travers les siècles. Scientia medica italica, I, 625-641.
Rossi, E. (1923). Leonardo Bianchi e l'opera sua. Nuova Antologia, 1° giugno, 243-252.
Santoro, M., Gencarelli, E. Bianchi Leonardo, in Dizionario biografico degli italiani, on line.
Saporito, F. (1948-1949). Leonardo Bianchi. L'Ospedale psichiatrico, XVI-XVII, 229-252.
Sciuti, M. (1927). In memoria del maestro. Rivista sanitaria siciliana, XV, 234-237.
Tamburini, A. (1913). Leonardo Bianchi. Nuova Antologia, 1° dicembre, 515-517.
Tirone, N. (1928). Alla memoria di Leonardo Bianchi: Benevento.