Vito Maria Buscaino

Trapani, 1 Dicembre 1887 – Napoli, 29 Aprile 1978
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Biografia

Studiò medicina e chirurgia presso l’Università di Napoli, dove si laureò nel 1911 ed ebbe come docente, tra gli altri, Leonardo Bianchi. Dopo aver frequentato nei primi anni l’Istituto di anatomia di Giovanni Antonelli, entrò nell’Istituto di patologia generale diretto da Gino Galeotti, mostrando da subito una propensione per gli studi di patologia del sistema nervoso. Quando Galeotti, poco dopo, si trasferì a Firenze, lo seguì nella nuova sede e fu da lui indirizzato al docente di neuropsichiatria, Eugenio Tanzi. Presso la Clinica fiorentina di San Salvi iniziò così la sua carriera in ambito neuropsichiatrico, entrando nel gruppo dei collaboratori di Tanzi, tra i quali figuravano Ernesto Lugaro, Ottorino Rossi e Alfredo Coppola.
Chiamato alle armi durante la prima guerra mondiale, si distinse per l’organizzazione di un reparto dedicato all’assistenza dei militari affetti da malattie del sistema nervoso. Nel 1917 conseguì la libera docenza in Clinica delle malattie nervose e mentali e alla fine del conflitto tornò a Firenze, dove nel 1920 ottenne la nomina ad assistente effettivo nella Clinica neuropsichiatrica di Tanzi.
In quegli anni pubblicò la sua prima monografia, Biologia della vita emotiva (1921), in cui esplorava i diversi aspetti della vita psichica e proponeva la definizione di una “zona vegetoemotiva” posta nella regione diencefalo-mesencefalica, deputata alla genesi delle emozioni e soggetta a “ipereccitabilità biologica”, legando di fatto il problema clinico delle nevrosi ai fenomeni di ipereccitabilità biologica e ad altri fattori organici.
Nel 1927 fu chiamato alla cattedra dell’Università di Catania, trasferendosi poi nel 1945 all’Università di Napoli, dove diresse la Clinica delle malattie del sistema nervoso fino al termine della sua carriera. A Napoli fondò anche nel 1946 la rivista Acta neurologica, mantenendone la direzione fino al 1971.
Nel 1946 pubblicò l’altra sua opera principale, Neurobiologia delle percezioni, in cui tese a dimostrare l’importanza delle vie centrifughe cortico-periferiche nella genesi dei fatti percettivi, normali e patologici.
In campo psichiatrico clinico si dedicò soprattutto allo studio delle basi biologiche della schizofrenia, introducendo, tra i presidi terapeutici, l’iperpiretoterapia vaccinica, che ebbe poi ampia diffusione. Studiò inoltre l’epilessia e la genesi dei fenomeni di coscienza, riprendendo il tema delle proiezioni centro-periferiche su cui aveva basato la Neurobiologia delle percezioni.
Alla sua scuola neuropsichiatrica si formarono molti allievi, tra i quali Vito Longo, Carmelo Pero, Agostino Rubino e Giovanni Fasanaro.

Silvia Molinari
03/07/2020

Bibliografia

Armocida, G. (1888). Buscaino, Vito Maria. In Dizionario Biografico degli Italiani, Vol. 34. Roma: Treccani.
Bonavita, V. (2010). Leonardo Bianchi e Vito Maria Buscaino: due esponenti della Scuola neurologica di Napoli (pp. 147-149). In 100 anni della Società italiana di neurologia. Siena: Tipografia Senese.
Fasanaro, G. (1978). In memoria di Vito Maria Buscaino. Necrologio. Acta Neurologica, 33, 193-199.
Molinari, S. (2020). Vito Maria Buscaino (p. 7). In Biblioteca scientifica (a cura di). Esploratori del cervello. Immagini di neuroscienziati. Pavia: IRCCS Fondazione Mondino.
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