Lorenzo Ellero

Treviso, 6 Gennaio 1856 – Ghiffa (Verbano-Cusio-Ossola), 3 Ottobre 1923
Vai al menù contestuale

Biografia

Figlio di Giovanni Battista Ellero, segretario contabile della Deputazione provinciale di Treviso, e della levatrice Luigia Casorti, dopo gli studi classici nel Convitto Marco Foscarini di Venezia si laureò in medicina nel 1880 all’Università di Padova, dove divenne subito assistente alla cattedra di clinica psichiatrica di Augusto Tebaldi. Sotto la guida del maestro – che aveva molto viaggiato all’estero, visitando i più avanzati istituti di assistenza per alienati – consolidò la propria formazione in campo clinico e sperimentale, pubblicò i primi articoli sulla pellagra e iniziò a dedicarsi alla psichiatria forense, seguendo – con spirito critico e con un indirizzo prevalentemente psicologico – il metodo della Scuola positiva lombrosiana.
Nel 1889 lasciò la carriera universitaria per i contrasti insorti con il docente di anatomia patologica Lodovico Brunetti (che aveva ingiustamente bocciato uno studente) e si trasferì a Milano.
Nel capoluogo lombardo ottenne la direzione di un manicomio privato, lo Stabilimento sanitario Rossi, dove rimase per dieci anni, coadiuvato dal collega Antigono Raggi. Svolse anche numerosi incarichi come perito psichiatra nei tribunali, mettendo in evidenza – a dire dell’amico e collega Enrico Morselli – le sue doti di “oratore efficacissimo, di una finezza incomparabile nella analisi degli stati psicologici”. Molto apprezzati furono inoltre i suoi discorsi ai congressi della Società freniatrica italiana, come quello “Sui criteri scientifici per la determinazione della capacità civile e imputabilità penale”, pronunciato a Firenze nel 1896.
Grazie alla sua esperienza in campo medico-legale e all’umanità che dimostrava con i pazienti, negli ultimi anni dell’Ottocento fu chiamato dall’avvocato Camillo Cavagnari a far parte della commissione peritale incaricata di affiancare il Comitato per la tutela giuridica dei minorenni traviati e l’Avvocatura dei minorenni poveri, che prevedeva uno speciale patrocinio gratuito per i giovani inquisiti. Ebbe così modo di collaborare con gli altri membri della commissione (che dal 1904 prese il nome di Commissione pedagogica forense), ossia con gli psichiatri Giuseppe Redaelli e Angelo De Vincenti, con gli psicologi Guglielmo Tedeschi e Filippo Cicchitti Suriani, e con i pedagogisti Antonio Martinazzoli e Pasquale Fornari.
Nel 1901, insieme al neuropsichiatra Eugenio Medea, fondò il Comitato milanese per i fanciulli cosiddetti “deficienti” e nel 1904 diede vita, con Martinazzoli, all’Istituto pedagogico forense (inaugurato nel 1906), assumendone la vicepresidenza (mentre Medea fu nominato vicesegretario). In seguito, nel 1908, ottenne anche la vicepresidenza della neonata Associazione “Cesare Beccaria”, dedicata allo studio e al miglioramento “della legislazione dei sistemi penitenziari per la redenzione dei carcerati, specialmente se minorenni”.
Sempre a Milano, fu inoltre membro del Consiglio provinciale di sanità dal 1903 al 1915, della Commissione governativa di vigilanza sui manicomi negli anni 1904-1914 e 1916-1919, e del Consiglio di amministrazione degli Istituti clinici di perfezionamento, fondati nel 1905 da Luigi Mangiagalli.
Nel 1909 fu eletto deputato in Parlamento, nella coalizione democratico-socialista, ma il rigore morale, l’incapacità di scendere a compromessi e il peggioramento delle condizioni di salute gli fecero interrompere l’attività politica nel 1913. All’inizio del 1914 pronunciò però un vibrante discorso commemorativo, a Firenze, in ricordo di un irredentista, l’amico e collega Scipio Sighele. Poco dopo, accolse con favore l’entrata in guerra dell’Italia e si impegnò nell’organizzazione dei soccorsi insieme alla moglie Gioconda De Angeli, sorella dell’industriale senatore Ernesto De Angeli.
Appassionato di botanica, morì nel 1923 nella sua villa di Ghiffa, sul lago Maggiore, dove aveva piantato rari esemplari floreali. Amici e colleghi gli dedicarono un volume commemorativo, con prefazione di Agostino Gemelli (che scriveva: “Conto tra le giornate più care della mia vita quella in cui ho conosciuto Lorenzo Ellero”) e testi di Antonio Martinazzoli, Enrico Gonzales (deputato e consigliere comunale) e Giuseppe Antonini (direttore dell’Ospedale psichiatrico di Milano in Mombello); parteciparono inoltre al volume, inviando i propri ricordi, gli psichiatri e psicologi Giovanni Algeri, Paolo Amaldi, Vincenzo Beduschi, Leonardo Bianchi, Piero Gonzales, Luigi Lugiato, Eugenio Medea, Enrico Morselli, Mariano Luigi Patrizi, Umberto Raggi, Giuseppe Seppilli, Eugenio Tanzi e Luigi Zanon Dal Bo, nonché le figlie di Cesare Lombroso, Paola e Gina, con i rispettivi mariti Mario Carrara e Guglielmo Ferrero.
La vedova di Ellero spese poi gli ultimi anni della sua vita a curare, insieme allo psicologo e psichiatra Giulio Cesare Ferrari, caro amico di famiglia, la pubblicazione delle conferenze, delle perizie e dei discorsi del marito, che uscirono postumi in tre volumi, tra il 1926 e il 1929, per l’editore bolognese Zanichelli.
 
Paola Zocchi
01/04/2022
 

Bibliografia

AA.VV. (1924). Lorenzo Ellero 1856-1923. Prefazione di Agostino Gemelli. Monza: Società anonima Arti grafiche.
Centin, A. (2011). Lorenzo Ellero: un medico prestato alla politica. In Trevigiani illustri tra Settecento e Ottocento, a cura di F. Scattolin (pp. 267-301). Treviso: Istrit.
Ferrari, G.C. (1907). L’Istituto pedagogico forense di Milano. Rivista di psicologia, 4, 280-283.
Martinazzoli, A. (1911). Fanciullezza abbandonata, traviata e delinquente. Rivista di discipline carcerarie, 5, 161-172; 6, 193-209.
 

Opere

(1882, con Augusto Tebaldi). Studii clinici sulla pellagra. Padova: Prosperini.
(1882). Sopra un caso di ipnosi con fenomeni della cosidetta trasposizione dei sensi. Padova: Prosperini.
(1883). La cremazione nella moderna civiltà. Padova: F.lli Salmin.
(1883). Reato passionale: studio medico-legale. Padova: Prosperini.
(1883). Esaltamenti maniaci in individuo già affetto da imbecillità morale. Padova: Prosperini.
(1884). Raptus melancholicus. Studio psico-patologico e medico-legale. Padova: Prosperini.
(1885). La psichiatria, la libertà morale e la responsabilità penale. Padova: A. Draghi.
(1887). In memoria di Angelo Ferretto, tenente medico, caduto a Dogali il 26 gennaio 1887. Padova: A. Draghi.
(1897). Sui criteri scientifici per la determinazione della capacità civile degli alienati e sui rapporti tra la capacità civile e imputabilità penale. Reggio Emilia: Calderini.
(1906). Il coraggio scientifico di Cesare Lombroso. In AA.VV., L'opera di Cesare Lombroso nella scienza e nelle sue applicazioni. Torino: Fratelli Bocca.
(1926). Opere di Lorenzo Ellero. Volume primo. Nelle penombre della coscienza (conferenze). Bologna: Zanichelli.
(1927). Opere di Lorenzo Ellero. Volume secondo. "Smarrita gente". Perizie medico-legali. Bologna: Zanichelli.
(1929). Opere di Lorenzo Ellero. Volume terzo. Diverse voci (discorsi). Bologna: Zanichelli.
 

Fonte iconografica

AA.VV. (1924). Lorenzo Ellero 1856-1923. Prefazione di Agostino Gemelli. Monza: Società anonima Arti grafiche.
back to top