L’archivio di Arnaldo Pieraccini

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Soggetto produttore

L’archivio di Arnaldo Pieraccini è conservato in parte presso la Biblioteca di area umanistica dell’Università di Siena e in parte presso il Centro Aspi – Archivio storico della psicologia italiana dell’Università di Milano-Bicocca.

Documentazione presso la Biblioteca di area umanistica
Le Carte di Arnaldo Pieraccini fanno parte dell’archivio dell’ex Ospedale neuropsichiatrico di Arezzo e sono conservate presso la Sezione archivi della Biblioteca (sede di Arezzo, Campus del Pionta), dove originariamente aveva sede il manicomio.
La documentazione dell’ex Ospedale neuropsichiatrico, dopo anni di incuria e abbandono seguiti alla chiusura dell’istituto alla fine degli anni Ottanta, è stata recuperata e riordinata da personale qualificato dell’Università di Siena nel 1999, come previsto da una convenzione stipulata nell’aprile dello stesso anno tra l’Università e la Usl 8 di Arezzo. L’archivio è composto da circa 1.500 buste e l’inventario analitico a stampa è stato pubblicato nel 2004, nella collana Progetto archivi della Provincia di Arezzo, a cura di Stefania Gherardi e Patrizia Montani, con la supervisione di Linda Giuva e Augusto Antoniella. Attualmente è possibile consultarlo in formato elettronico all’interno del portale Carte da legare, progetto della Direzione generale per gli archivi. Nel 2013 la convenzione tra l’Università e la Usl è stata rinnovata, prevedendo sia il deposito conservativo e la valorizzazione dell’archivio storico dell’Ospedale neuropsichiatrico, sia l’impegno, da parte dell’ateneo, a garantire l’accesso alla consultazione del materiale documentario. La nuova convenzione prevede, inoltre, il riordino e la catalogazione della biblioteca scientifica dell’ex manicomio.
Le Carte Arnaldo Pieraccini costituiscono una serie dell’archivio storico dell’Ospedale neuropsichiatrico di Arezzo, istituto che Pieraccini diresse dal 1904 al 1950. Pur non trovando un richiamo nella struttura originaria dell’archivio, per la loro specificità e omogeneità, sono andate comunque a formare un’aggregazione documentaria. La consistenza delle carte è di 1 registro e 9 faldoni, che documentano l’attività professionale e gli studi di Pieraccini nel periodo compreso tra il 1910 e il 1950. Gran parte del materiale riguarda perizie medico-legali in cause civili, penali e relative ad infortuni, effettuate da Pieraccini dal 1892 al 1950 in qualità di consulente scientifico di tribunali, compagnie di assicurazioni ed enti assistenziali. È poi presente corrispondenza di natura professionale intercorsa, nel periodo 1916-1950, con altri psichiatri e medici, relativa prevalentemente a pazienti privati di Pieraccini, non internati nel manicomio di Arezzo. Vi sono inoltre manoscritti e dattiloscritti relativi a studi e ricerche sui suicidi e in materia di ereditarietà delle patologie psichiatriche, elaborati tra il 1883 e il 1954.
Corrispondenza di carattere scientifico (1900-1950), fotografie, pubblicazioni e materiali preparatori relativi a studi e perizie, sono conservati anche presso il Centro Aspi.
Aggregata al fondo archivistico, vi è la Biblioteca scientifica dell’Ospedale neuropsichiatrico di Arezzo, istituita da Pieraccini fin dal momento della sua nomina a direttore, allo scopo di fornire a medici e operatori del manicomio strumenti per la formazione e l’aggiornamento professionale. Conserva monografie e periodici di carattere medico, psichiatrico, neurologico, psicologico, infermieristico, antropologico, ecc. Non ha mai subito spostamenti ed è collocata nella palazzina dell’Orologio in locali attigui a quelli dell’archivio. È rimasta chiusa e inaccessibile dalla fine degli anni Novanta al 2013 ed è attualmente in corso di riordinamento.

Matteo Fiorani
06/08/2013

Documentazione presso il Centro Aspi
L’archivio personale di Arnaldo Pieraccini è stato donato nell’agosto 2014 al Centro Aspi – Archivio storico della psicologia italiana (Università di Milano-bicocca) dalla nipote Pasqualina (Nina) Pieraccini, che lo conservava nella casa di Pianoro (Bologna).
Si tratta di 35 faldoni contenenti corrispondenza, casi clinici, scritti e carte familiari. L’archivio è pervenuto in completo disordine e privo di strumenti di corredo. Tra la fine del 2015 e l’aprile 2016 l’Aspi ha realizzato, grazie al contributo della Direzione Generale Archivi del MIBACT, un primo intervento di riordino, inventariazione sommaria e condizionamento dei materiali. Successivamente, nel corso del 2018-19, è stata realizzata l’inventariazione analitica, in particolare del corposo carteggio.
L’archivio è organizzato nelle seguenti serie, a loro volta suddivise in sottoserie:
1. Carteggio;
2. Documenti relativi alla carriera;
3. Carte personali;
4. Contabilità;
5. Scritti;
6. Ricerche e recensioni bibliografiche;
7. Casi clinici;
8. Carte familiari;
9. Necrologie;
10. Stralci e articoli di giornali;
11. Miscellanea.
Per quanto riguarda la corrispondenza scientifica di Pieraccini, si segnalano i carteggi con diversi psichiatri, tra cui Paolo Amaldi, Giandidimo Angelucci, Marino Benvenuti, Clodomiro Bonfigli, Antonio D’Ormea, Giulio Cesare Ferrari, Adamo Mario Fiamberti, Gaetano e Furio Martini, Eugenio Medea, Carlo Nenci, Giuseppe Seppilli, Ruggero Tambroni, Corrado Tumiati e Mario Zalla.
Particolarmente nutrita risulta inoltre la corrispondenza familiare di Arnaldo Pieraccini con il fratello Gaetano e i figli Carlo, Piero e Ottaviano. Si tratta di lettere che non hanno carattere esclusivamente privato, poiché diversi membri della famiglia, come il fratello Gaetano e i figli Carlo e Piero, esercitarono a loro volta la professione medica. Gli scambi epistolari contengono pertanto notizie di carattere professionale, richieste di pareri e consulti, nonché testimonianze di relazioni articolate con numerosi esponenti di spicco della comunità scientifica italiana nella prima metà del Novecento. Non solo, grazie al matrimonio della sorella Leonetta, pittrice, con Emilio Cecchi, la famiglia Pieraccini entrò in contatto con uno dei più apprezzati critici letterari e d’arte del tempo, dando luogo anche in questo caso a un’interessantissima e inedita corrispondenza.
L’altro nucleo documentario particolarmente rilevante è quello dei casi clinici. Si tratta del repertorio delle visite, prevalentemente private, effettuate da Pieraccini nel corso di tutta la sua carriera e da lui organizzate e numerate progressivamente. Questo materiale tuttavia non è per il momento consultabile in quanto soggetto alla normativa sulla privacy.
Tra gli scritti dello psichiatra si segnalano infine le bozze di diverse voci dell’Enciclopedia Hoepli da lui curate, nonché alcune pagine dattiloscritte del Manuale di neurologia edito da Hoepli nel 1955 con la prefazione di Eugenio Medea, e le fotografie utilizzate per realizzarne il corredo iconografico.
Aggregato all’archivio vi è infine un piccolo fondo librario, catalogato dalla Biblioteca di Ateneo e consultabile tramite l’opac nei “Fondi speciali”.

Maria Cristina Brunati
02/05/2016 (aggiornamento 23/01/2020)
 

Bibliografia

Gherardi, S., Montani, P. (2004). Carte Arnaldo Pieraccini. In Inventario dell'archivio storico dell'Ospedale neuropsichiatrico di Arezzo (pp. 115-117). Montepulciano: Editrice Le Balze.
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