Giulio Cesare Ferrari

Reggio Emilia, 29 Ottobre 1867 – Bologna, 21 Ottobre 1932
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Biografia

Interessato allo studio del sistema nervoso fin dai primi anni di università, si laureò in medicina a Bologna nel 1892, dopo aver trascorso nel 1888 alcuni mesi a Vienna alla scuola di Moritz Benedikt.
Subito dopo la laurea entrò come assistente nel Manicomio San Lazzaro di Reggio Emilia, diretto da Augusto Tamburini, il quale lo nominò segretario di redazione e poi redattore capo (dal 1896 al 1906) della Rivista sperimentale di freniatria.
Un lungo soggiorno di studio a Parigi tra l’ottobre 1895 e il marzo 1896, presso il Laboratorio di psicologia di Alfred Binet, gli aprì l’orizzonte della psicologia sperimentale, legata ai “mental tests” di Binet. Un’esperienza, questa, di cui si servì al suo ritorno per attrezzare più modernamente il Laboratorio di psicologia del Manicomio di Reggio Emilia, già avviato da Gabriele Buccola, dirigendolo fino al 1902.
Alla fine del 1898 diede inizio all’opera che lo rese celebre, la traduzione in italiano, con integrazioni e commenti, dei Principi di psicologia di William James, pubblicata a Milano nel 1901. Seguirono poi altre due traduzioni delle opere di James: nel 1902 quella de Gli ideali della vita e nel 1904 (con Mario Calderoni e prefazione di Roberto Ardigò) quella de Le varie forme della conoscenza religiosa.
Nello stesso periodo, alla fine del 1901, ottenne la libera docenza in psichiatria all’Università di Modena, seguita nel 1904 da quella in psicologia sperimentale all’Università di Bologna.
Nel 1905 fondò la Rivista di psicologia, primo periodico italiano dedicato a questa disciplina e dal 1910 anche organo della Società italiana di psicologia. Non abbandonò mai tuttavia, la carriera psichiatrica: fu infatti direttore del Manicomio di Imola dal 1907 al 1924 e dell’Ospedale psichiatrico Roncati di Bologna dal 1921 (inizialmente con incarico provvisorio, divenuto definitivo nel 1924) al 1932, anno della morte.
In contatto con numerosi studiosi italiani e stranieri, si occupò a lungo di assistenza ai minori, dirigendo dal 1903 al 1907 l’Istituto medico-pedagogico di Bertalìa, fondando a Imola nel 1910 la Colonia libera per deficienti gravi e giovani criminali, ottenendo l’apertura, nei primi anni venti, di un reparto speciale separato per minorenni nel carcere di S. Giovanni in Monte a Bologna e partecipando nel 1920-21 alla Commissione Ferri per la riforma del codice penale.
Istituì nel 1922, a Bologna, il Patronato di assistenza e la Colonia libera di S. Luca per i ricoverati e gli ex degenti psichiatrici e fu tra i fondatori, nel 1924, della Lega italiana per l’igiene mentale, sul modello di quelle sorte in America per opera di Clifford Whittingham Beers. Fondò infine, poco prima di morire, un consultorio per il trattamento neuropsichiatrico e la guida psico-morale dei fanciulli presso la Clinica pediatrica dell’Ospedale Gozzadini di Bologna.

Paola Zocchi
16/09/2009 (aggiornamento 12/08/2016)

Bibliografia

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