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Rammenti che per uno straniero (Sven Hedin) [3], che ha fatto presso a poco il medesimo viaggio del Capra (presso a poco, perché non è neppur riuscito ad arrivare fin dove questo è giunto), ma con parecchi compagni, con una carovana di 300 cammelli, e con mezzi finanziari illimitati, si è fatto nei giornali italiani un gran parlare, specie il «Corriere della sera», che ne ha pagato fior di dollari la relazione, mentre Mnsr. Capra ha fatto il viaggio da solo, a cavallo o col carro (e relativo conducente), con mezzi scarsissimi, la stessa traversata, riportandone, come vedrà, innumerevoli, interessantissimi dati, sia di ordine scientifico, che industriale e commerciale.
Mi mandi una riga per dirmi se è utile stampare quel tale opuscoletto di cui le parlavo, perché essendo mal riuscito il lavoro di quel tal professorello cui le dicevo averlo affidato se non crede che abbia a servire, rinuncio a rimaneggiarlo.
"Virgiliato", mi chiede? Credo da Virgilio, nel senso di guida, di assistenza, di appoggio, di aiuto, altrimenti non saprei [4].
Gradisca per sé e per tutti i cari suoi i migliori miei saluti, che per lei si aggiungono alle scuse e ai ringraziamenti.
G. Ellero
3. XII. 1928
Milano
[1] G. Capra, Sulle orme di Marco Polo, Torino, Anfossi, 1928. Si tratta del diario del viaggio in Cina compiuto dal missionario valdostano Giuseppe Capra (1873-1952) tra il maggio 1926 e il febbraio 1927 seguendo il percorso di Marco Polo.
[2] L'esploratore svedese Sven Anders Hedin (1865-1952), che tra il 1892 ed il 1935 guidò varie spedizioni nell'Asia centrale.
[3] Cfr. S. Hedin, Dalla Persia all'India attraverso il Seistan e il Belucistan, Milano, Treves, 1912.
[4] La De Angeli stava in quel periodo rivedendo con Ferrari le bozze di stampa dei volumi delle conferenze del marito.
Professore, le ho spedito il famigerato volume dell'amico Mnsr. Prof. Giuseppe Capra "Sulle orme di Marco Polo" [1], colla preghiera e nella speranza che Ella ne faccia una buona recensione sulla sua Rivista [2].
Rammenti che per uno straniero (Sven Hedin) [3], che ha fatto presso a poco il medesimo viaggio del Capra (presso a poco, perché non è neppur riuscito ad arrivare fin dove questo è giunto), ma con parecchi compagni, con una carovana di 300 cammelli, e con mezzi finanziari illimitati, si è fatto nei giornali italiani un gran parlare, specie il «Corriere della sera», che ne ha pagato fior di dollari la relazione, mentre Mnsr. Capra ha fatto il viaggio da solo, a cavallo o col carro (e relativo conducente), con mezzi scarsissimi, la stessa traversata, riportandone, come vedrà, innumerevoli, interessantissimi dati, sia di ordine scientifico, che industriale e commerciale.
Mi mandi una riga per dirmi se è utile stampare quel tale opuscoletto di cui le parlavo, perché essendo mal riuscito il lavoro di quel tal professorello cui le dicevo averlo affidato se non crede che abbia a servire, rinuncio a rimaneggiarlo.
"Virgiliato", mi chiede? Credo da Virgilio, nel senso di guida, di assistenza, di appoggio, di aiuto, altrimenti non saprei [4].
Gradisca per sé e per tutti i cari suoi i migliori miei saluti, che per lei si aggiungono alle scuse e ai ringraziamenti.
G. Ellero
3. XII. 1928
Milano
[1] G. Capra, Sulle orme di Marco Polo, Torino, Anfossi, 1928. Si tratta del diario del viaggio in Cina compiuto dal missionario valdostano Giuseppe Capra (1873-1952) tra il maggio 1926 e il febbraio 1927 seguendo il percorso di Marco Polo.
[2] L'esploratore svedese Sven Anders Hedin (1865-1952), che tra il 1892 ed il 1935 guidò varie spedizioni nell'Asia centrale.
[3] Cfr. S. Hedin, Dalla Persia all'India attraverso il Seistan e il Belucistan, Milano, Treves, 1912.
[4] La De Angeli stava in quel periodo rivedendo con Ferrari le bozze di stampa dei volumi delle conferenze del marito.