Ferruccio Giacanelli

Perugia, 15 Agosto 1930 – Bologna, 24 Settembre 2012
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Biografia

Laureatosi il 20 novembre 1953 all’Università di Perugia in medicina e chirurgia, nel 1954-55 presta servizio militare presso l’Ospedale militare della città e dal 1° dicembre 1954 al 17 novembre 1955 è assistente volontario presso la Cattedra di medicina legale e delle assicurazioni.
Sempre all’Università di Perugia, dalla fine del 1955 a tutto l’anno accademico 1969-70 è assistente volontario presso la Cattedra di clinica delle malattie nervose e mentali e nello stesso periodo entra in servizio presso l’Ospedale neuropsichiatrico provinciale come medico di guardia e poi come medico analista e anatomopatologo.
Il 4 febbraio 1959 consegue il diploma di specialista in Clinica delle malattie nervose e mentali presso l’Università di Firenze, cui segue l’abilitazione alla libera docenza il 13 giugno 1964.
A Perugia riorganizza e potenzia (dirigendoli tra il 1955 e il 1972) gli Annali di neurologia e psichiatria e a partire dal 1964 si impegna con un gruppo di gruppo di medici, assistenti sociali e infermieri nella battaglia per l’apertura e il superamento dell’istituzione manicomiale.
Nel dicembre 1966, con decreto del rettore dell’Università di Perugia, è chiamato a far parte del consiglio della Scuola di specializzazione in Clinica delle malattie nervose e mentali, per assumere l’insegnamento di psicopatologia (a.a. dal 1966-67 al 1971-72). In seguito, all’Università di Parma, è incaricato, presso la Scuola di specializzazione in neurologia, dell’insegnamento di endocrinologia psichiatrica e neurologia vegetativa (a.a. 1972-73) e per la Scuola di specializzazione in psichiatria degli insegnamenti di: endocrinologia psichiatrica e neurologia vegetativa (a.a. 1972-73); patologia speciale psichiatrica (a.a. dal 1973-74 al 1975-76); psichiatria sociale (a.a. dal 1974-75 al 1976-77); psicopatologia (a.a. 1976-77).
Dal 16 maggio 1971 diventa medico primario dell’Ospedale neuropsichiatrico di Perugia e dal 1° settembre 1970 al 31 gennaio 1972 dirige il Centro di igiene mentale di Foligno (e dei corrispondenti reparti di degenza dell’Ospedale neuropsichiatrico di Perugia).
Nel 1971 è consulente del Centro di igiene mentale della Provincia di Terni, dove provvede alla preparazione del personale e all’organizzazione dell’assistenza ambulatoriale e domiciliare, elaborando un programma per l’istituzione di un servizio di igiene mentale, di cui definisce anche il regolamento organico. Nello stesso anno Franco Basaglia, in procinto di abbandonare Parma, gli chiede di sostituirlo nella lotta per la chiusura dell’Ospedale psichiatrico di Colorno. Dal 1972 al 1978 diventa dunque vicedirettore e poi (dal 1975) direttore di quel manicomio, con il compito di seguire anche i servizi extra-manicomiali e di igiene mentale. Impegnato nell’opera di deistituzionalizzazione e superamento della realtà manicomiale, si dedica anche al recupero e alla valorizzazione dell’importante biblioteca storica dell’istituto.
Nel 1974 è chiamato a far parte delle commissioni istituite dall’Assessorato alla sanità della Regione Emilia-Romagna per i problemi della psichiatria e della neurologia all’interno del piano ospedaliero regionale. Dal 1976 è membro del Comitato regionale per la prevenzione delle tossicodipendenze, di cui diventa poi vicepresidente.
Nel maggio 1978 passa a dirigere l’Ospedale psichiatrico Francesco Roncati di Bologna, che chiuderà sotto la sua guida a seguito della legge 180 del 1978, rimanendovi fino al 1980.
Nel 1979-80, in collaborazione con l’assessore alla sanità della Provincia di Bologna, il neuropsichiatra infantile Alessandro Ancona, progetta e promuove la creazione del Centro di documentazione delle attività dei manicomi provinciali (dal 1987 Centro studi e documentazione di storia della psichiatria e dell’emarginazione sociale, dal 1995 Istituzione Gian Franco Minguzzi), impegnandosi nell’opera di recupero e valorizzazione del patrimonio bibliotecario e archivistico relativo all’evoluzione della psichiatria bolognese, e nell’organizzazione dei programmi di intervento culturale del centro stesso.
Con l’entrata in vigore della legge 833/78 e la conseguente creazione del sistema delle unità sanitarie locali, dal 1981 al 1996 è responsabile dei servizi di salute mentale della Usl n. 27 di Bologna ovest e dei servizi di breve degenza e day hospital della Ausl di Bologna, distretto Saragozza Porto. Dal 1° settembre 1996 è collocato a riposo.
Autore di oltre cento pubblicazioni su argomenti di neurologia e psichiatria, di storia della psichiatria e dell’evoluzione dell’assistenza psichiatrica in Italia dall’Ottocento a oggi, di politica sanitaria e organizzazione dei servizi psichiatrici, ha pubblicato con Elena Boriosi Le parole della psichiatria (1982). Ha curato inoltre l’edizione italiana delle opere di Ludwig Binswanger, Luc Ciompi e Robert Castel. Ha collaborato anche all’edizione antologica dell’opera di Cesare Lombroso Delitto Genio Follia (1995).

Francesco Rosa
04/04/2018

Fonti archivistiche

Istituzione Gian Franco Minguzzi di Bologna, Archivio di Ferruccio Giacanelli.
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