Annali dell’Ospedale psichiatrico provinciale in Perugia (poi Annali di neurologia e psichiatria)

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La rivista, nella veste di Annali dell’Ospedale psichiatrico in Perugia. Autoriassunti e riviste di psichiatria e neuropatologia, fu fondata nel 1907 da Cesare Agostini (1864-1942), direttore dell’Ospedale psichiatrico “Santa Margherita” di Perugia, sulla scia del tradizionale Rapporto triennale statistico-medico pubblicato per la prima volta dall’istituto nel 1827.
Agostini, nato a Perugia e laureatosi in medicina e chirurgia a Firenze, si era formato prima nell’Ospedale psichiatrico di Reggio e Emilia e successivamente nella Clinica psichiatrica universitaria di Heidelberg, diretta da Emil Kraepelin. Dal 1924 fu direttore della Clinica delle malattie nervose e mentali dell’Università di Perugia e dell’Istituto di medicina legale.
A partire dal 1925 la rivista abbandonò il sottotitolo e fu pubblicata più semplicemente come Annali dell’Ospedale psichiatrico provinciale in Perugia, ospitando articoli originali dedicati a studi in campo neuropsichiatrico. Nel 1930 (anno XXVI della sua pubblicazione) Giulio Agostini, figlio di Cesare, subentrò al padre nella direzione.
Con Ferruccio Giacanelli, coordinatore della redazione scientifica a partire dai primi anni Sessanta, la rivista conobbe un periodo di particolare apertura culturale nella prospettiva dell’antropoanalisi e di una più consapevole ricerca metodologica ed epistemologica nella pratica clinica in psichiatria, tanto da dedicare un intero numero (anno  LXI,  vol. 2, aprile-giugno 1967) al Convegno di Firenze dello stesso anno, avente per tema “Valori e limiti della psicopatologia tradizionale”, in cui furono riportati, tra i tanti, gli interventi di Franco Basaglia, Eugenio Borgna, Bruno Callieri, Luigi Flavio Frighi, lo stesso Giacanelli, Franco Giberti e Giovanni Enrico Morselli.
Nel 1971, con il trasferimento di Giacanelli a Parma, su sollecitazione di Basaglia, e soprattutto con l’avvio e l’istituzione della Rete territoriale dei centri di igiene mentale nella intera Provincia di Perugia (esito di un allargato processo di riforma assistenziale, alternativo al modello manicomiale, avviato già dal 1965) venne meno l’interesse degli operatori per gli Annali, la cui storia fu nel migliore dei casi ignorata e nel peggiore identificata e stigmatizzata con l’intera vicenda dell’Ospedale psichiatrico in cui era nata.
In questo clima di disinteresse da parte della maggioranza del Gruppo tecnico della psichiatria rinnovata perugina, la rivista, che dal 1966 aveva in Francesco Sediari il nuovo direttore (anno LX, n. 1-2, gennaio-giugno 1966), a partire dal 1973 fu pubblicata per la prima volta anche come Annali di neurologia e psichiatria, mentre nel 1982 e, si potrebbe dire con un certo ritardo sul piano storico, cadde definitivamente ogni riferimento all’Ospedale psichiatrico, passaggio che Sediari argomentò in una Nota ai lettori (anno LXXVI, fasc. 1-2, gennaio-giugno 1982).
Nel 1996 si impose un nuovo e ultimo cambiamento, la nascita del Fascicolo di psichiatria, che risentì, in quanto sezione specialistica degli Annali, delle trasformazioni che i servizi di salute mentale avevano subito e delle esperienze fatte, e in cui si definì per la prima volta un progetto editoriale forte e condiviso, con al centro l’interesse per una teoria della cura e della sua effettiva praticabilità in psichiatria.
Nel 1992 infatti, da primo direttore del DSM di Perugia, Carlo Manuali aveva spronato la psichiatria umbra a recuperare interesse per gli Annali di neurologia e psichiatria, che avrebbero potuto rappresentare uno strumento utile per stimolare, approfondire e confrontare sul piano nazionale la nuova cultura psichiatrica regionale.
E fu sempre Carlo Manuali, nell’aprile 1993, a proporre Franco Scotti come direttore e Antonio De Pascalis come coordinatore scientifico della redazione, con l’obiettivo di articolare e approfondire anche sul piano teorico quella rete di servizi di salute mentale da poco diventata una realtà sul piano dell’operatività, con la costituzione della struttura organizzativa dipartimentale.
A partire così dal primo numero (anno XC, fasc. 1, gennaio-marzo 1996), il Fascicolo di psichiatria come periodico semestrale è organizzato attorno ad un tema centrale, raccogliendo e pubblicando una serie di interventi preordinati svolti nel corso di un seminario e riportando la conseguente discussione, con il contributo nel tempo, tra gli altri, di Giuseppe Berti Ceroni, Luc Ciompi, Maurizio Ferrara, Giuseppe Germano, Patrizia Guarnieri, Giuseppe Maffei, Alberto Manacorda e Fausto Petrella.
Ogni fascicolo prevede anche riflessioni sul tema del fascicolo successivo, inquadrate come “Finestre sul prossimo numero” e presenta poi alcune rubriche, che costituiscono il secondo nucleo editoriale denominato “Discorsi aperti su…”, in cui si toccano punti salienti della teoria e della pratica psichiatrica (le rubriche più ricorrenti sono “Le Parole della Psichiatria”, “Corsi e ricorsi”, “La qualità possibile”). Una quarta parte del fascicolo è destinata alla pubblicazione di documenti e materiali, mentre una quinta è dedicata alla recensione e alle segnalazioni; infine conclude la pubblicazione un notiziario che segnala incontri di studio, attività di formazione e convegni.

Antonio De Pascalis
25/11/2020
 

Bibliografia

Annali di neurologia e psichiatria, anno XCII, fasc. 2, aprile-giugno 1998 (supplemento), che riporta tutti i materiali pubblicati, dal 1965 al 1995, dalla e sulla psichiatria umbra.
Scotti, F., & e De Pascalis A. (2020). Annali di neurologia e psichiatria, pagina di presentazione nel sito della rivista, https://www.annalidipsichiatriaperugia.org
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