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Nel 1905 ottenne la libera docenza in psicologia sperimentale e, dopo un periodo di insegnamento nei licei, nel 1913 fu chiamato alla cattedra di filosofia teoretica dell'Università di Padova. Qui ebbe come allievo Cesare Musatti, cui assegnò la tesi di laurea dal titolo Geometrie non-euclidee e problema della conoscenza. Nel 1919 si trasferì all'Università di Napoli e Musatti completò la sua tesi sotto la guida di Vittorio Benussi. A Napoli Aliotta insegnò fino al 1951, quando fu collocato a riposo.
Fu membro dell'Accademia Pontaniana, della Società nazionale di scienze, lettere e arti e dell'Accademia dei Lincei. Nel 1914 fondò la rivista internazionale di filosofia Logos, alla quale collaborò il suo allievo Nicola Abbagnano.
I lavori principali di Aliotta in campo psicologico risalgono agli anni della sua attività presso il Laboratorio di psicologia sperimentale di Firenze. Dopo tale periodo, infatti, egli abbandonò gli studi di psicologia per dedicarsi quasi esclusivamente a quelli di filosofia e di epistemologia.
Fra i suoi contributi in psicologia, accanto alle ricerche sulla "memoria immediata" (che oggi chiameremmo "memoria a breve termine") e sulla percezione degli intervalli di tempo (tema quest'ultimo che sarebbe stato poi approfondito, all'interno del Laboratorio di Firenze, da Enzo Bonaventura e da Renata Calabresi) si ricorda soprattutto il volume La misura in psicologia sperimentale (1905), dedicato al problema della quantificazione e della misurazione dei fenomeni della vita psichica.
Mauro Antonelli e Verena Zudini
03/12/2009
Belardinelli, S. (1988). Aliotta, Antonio. In Dizionario Biografico degli Italiani. Volume 34, I Suppl. (pp. 65-68). Roma: Istituto della Enciclopedia Italiana.
Carbonara, C. (1967). Aliotta, Antonio. In Enciclopedia filosofica. Volume 1 (pp. 188-190). Firenze: Sansoni.
Carbonara, C., & Cantillo, G. (2006). Aliotta, Antonio. In Enciclopedia filosofica. Volume 1 (pp. 286-287). Milano: Bompiani.
Casadio, I. (1988). Contributo alla bibliografia di Antonio Aliotta. Teorie & Modelli, 5(1), 71-77.
Mecacci, L. (1998). Antonio Aliotta. In G. Cimino & N. Dazzi (a cura di), La Psicologia in Italia. I protagonisti e i problemi scientifici, filosofici e istituzionali (1870-1945). Volume 2 (pp. 391-402). Milano: LED.
Musatti, C. L. (1951). La psicologia sperimentale nell'opera di Antonio Aliotta. In AA. VV., Lo sperimentalismo di Antonio Aliotta (pp. 51-62). Napoli: Libreria Scientifica Editrice.
Pellegrino, N. (1989). Alle origini del pensiero sociale. Sperimentalismo, pragmatismo e fenomenologia in Antonio Aliotta. Milano: Angeli.
Biografia
Dopo un primo anno di studi all'Università di Palermo, si trasferì a Firenze dove fu allievo di Francesco De Sarlo. Ancora studente, iniziò a lavorare nel Laboratorio di psicologia sperimentale fondato dallo stesso De Sarlo presso il Regio Istituto di studi superiori di Firenze. Con De Sarlo si laureò in filosofia teoretica nel 1903 e l'anno successivo, sempre nel capoluogo toscano, divenne direttore didattico dell'Istituto medico pedagogico Umberto I.Nel 1905 ottenne la libera docenza in psicologia sperimentale e, dopo un periodo di insegnamento nei licei, nel 1913 fu chiamato alla cattedra di filosofia teoretica dell'Università di Padova. Qui ebbe come allievo Cesare Musatti, cui assegnò la tesi di laurea dal titolo Geometrie non-euclidee e problema della conoscenza. Nel 1919 si trasferì all'Università di Napoli e Musatti completò la sua tesi sotto la guida di Vittorio Benussi. A Napoli Aliotta insegnò fino al 1951, quando fu collocato a riposo.
Fu membro dell'Accademia Pontaniana, della Società nazionale di scienze, lettere e arti e dell'Accademia dei Lincei. Nel 1914 fondò la rivista internazionale di filosofia Logos, alla quale collaborò il suo allievo Nicola Abbagnano.
I lavori principali di Aliotta in campo psicologico risalgono agli anni della sua attività presso il Laboratorio di psicologia sperimentale di Firenze. Dopo tale periodo, infatti, egli abbandonò gli studi di psicologia per dedicarsi quasi esclusivamente a quelli di filosofia e di epistemologia.
Fra i suoi contributi in psicologia, accanto alle ricerche sulla "memoria immediata" (che oggi chiameremmo "memoria a breve termine") e sulla percezione degli intervalli di tempo (tema quest'ultimo che sarebbe stato poi approfondito, all'interno del Laboratorio di Firenze, da Enzo Bonaventura e da Renata Calabresi) si ricorda soprattutto il volume La misura in psicologia sperimentale (1905), dedicato al problema della quantificazione e della misurazione dei fenomeni della vita psichica.
Mauro Antonelli e Verena Zudini
03/12/2009
Bibliografia
Abbagnano, N. (1964). Antonio Aliotta (1881-1964). Rivista di filosofia, 55(4), 442-448.Belardinelli, S. (1988). Aliotta, Antonio. In Dizionario Biografico degli Italiani. Volume 34, I Suppl. (pp. 65-68). Roma: Istituto della Enciclopedia Italiana.
Carbonara, C. (1967). Aliotta, Antonio. In Enciclopedia filosofica. Volume 1 (pp. 188-190). Firenze: Sansoni.
Carbonara, C., & Cantillo, G. (2006). Aliotta, Antonio. In Enciclopedia filosofica. Volume 1 (pp. 286-287). Milano: Bompiani.
Casadio, I. (1988). Contributo alla bibliografia di Antonio Aliotta. Teorie & Modelli, 5(1), 71-77.
Mecacci, L. (1998). Antonio Aliotta. In G. Cimino & N. Dazzi (a cura di), La Psicologia in Italia. I protagonisti e i problemi scientifici, filosofici e istituzionali (1870-1945). Volume 2 (pp. 391-402). Milano: LED.
Musatti, C. L. (1951). La psicologia sperimentale nell'opera di Antonio Aliotta. In AA. VV., Lo sperimentalismo di Antonio Aliotta (pp. 51-62). Napoli: Libreria Scientifica Editrice.
Pellegrino, N. (1989). Alle origini del pensiero sociale. Sperimentalismo, pragmatismo e fenomenologia in Antonio Aliotta. Milano: Angeli.