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Dopo aver compiuto gli studi al Liceo Parini di Milano, si iscrive alla Facoltà di medicina dell’Università di Pavia, ma si trasferisce subito nell’ateneo milanese, dove segue tra l’altro il primo corso libero di “psicologia sperimentale” tenuto da Giuseppe Corberi nell’anno accademico 1926-27. Si laurea nel 1928 con Carlo Foà, discutendo una tesi d’argomento fisiologico sulla tetania da iperpnea.
Finiti gli studi, svolge brevi incarichi come medico condotto in alcuni paesi lombardi, quali Ceriano Laghetto presso Saronno, Livigno in Valtellina e Induno in provincia di Varese. Successivamente si reca all’Università di Roma, presso la Clinica neuropsichiatrica diretta da Sante De Sanctis, per una ricerca sulle miopatie.
Rientrato a Milano, nei primi anni Trenta del Novecento diventa assistente presso la Clinica delle malattie nervose e mentali diretta da Carlo Besta. Quando nel 1940 Besta muore, Porta assume provvisoriamente la direzione della clinica, passata poi ufficialmente a Giuseppe Carlo Riquier, di cui Porta diventa aiuto. In questo periodo lavora a fianco di Carlo Lorenzo Cazzullo, futuro direttore della prima Clinica psichiatrica, che lo ricorderà come maestro.
Durante la guerra è arruolato come maggiore medico della Marina e diventa colonnello.
Insieme a Maria Elvira Berrini, nel 1948 dà avvio al primo Consultorio medico-psico-pedagogico aperto a Milano dalla Croce rossa italiana e rilevato l’anno seguente dall’Opera nazionale maternità e infanzia (ONMI). Nello stesso periodo dirige inoltre la casa di cura Villa Fiorita di Brugherio.
Dal 1953 al 1956 è direttore del Manicomio San Lazzaro di Reggio Emilia, dove svolge un’importante e intensa attività organizzativa di rinnovamento, e della Rivista sperimentale di freniatria. Rientrato a Milano, diventa primario della Divisione neuropsichiatrica dell’Ospedale Maggiore di Niguarda, incarico che mantiene dal 1956 al 1974.
Elisa Montanari
30/10/2015
AA.VV. (1984). Virginio Porta (1904-1984). Rivista di neurobiologia, 30(2-3), 84-88.
Disertori, B. (1984). Necrologio. Rivista sperimentale di freniatria, CVIII(V), 1803-1808.
(1947). La terapia penicillinica della lue nervosa. Rivista sperimentale di freniatria, 71(1).
(1962). Indicazione della psicoterapia nel trattamento della psicosi. In: Dinamismi mentali normali e patologici. Atti del Symposium sui rapporti fra psicologia e psichiatria tenuto al Centro Maria Immacolata dell'Università Cattolica del S. Cuore, Mendola 11-15 sett. 1960. Milano: Vita e pensiero.
(1965) (con Narciso Zangheri). Test proiettivo di intonazione psicoanalitica: il Blacky Picture Test di G. S. Blum. Archivio di psicologia, neurologia e psichiatria, 26(4-5), 426-440.
(1973). Neurologia illustrata. Roma: Il pensiero scientifico.
Biografia
Nato a Torino, città dove lavora il padre avvocato, da una famiglia di origini lombarde, si dice orgoglioso di portare il cognome del poeta milanese Carlo Porta (pur non essendogli legato da rapporti di parentela).Dopo aver compiuto gli studi al Liceo Parini di Milano, si iscrive alla Facoltà di medicina dell’Università di Pavia, ma si trasferisce subito nell’ateneo milanese, dove segue tra l’altro il primo corso libero di “psicologia sperimentale” tenuto da Giuseppe Corberi nell’anno accademico 1926-27. Si laurea nel 1928 con Carlo Foà, discutendo una tesi d’argomento fisiologico sulla tetania da iperpnea.
Finiti gli studi, svolge brevi incarichi come medico condotto in alcuni paesi lombardi, quali Ceriano Laghetto presso Saronno, Livigno in Valtellina e Induno in provincia di Varese. Successivamente si reca all’Università di Roma, presso la Clinica neuropsichiatrica diretta da Sante De Sanctis, per una ricerca sulle miopatie.
Rientrato a Milano, nei primi anni Trenta del Novecento diventa assistente presso la Clinica delle malattie nervose e mentali diretta da Carlo Besta. Quando nel 1940 Besta muore, Porta assume provvisoriamente la direzione della clinica, passata poi ufficialmente a Giuseppe Carlo Riquier, di cui Porta diventa aiuto. In questo periodo lavora a fianco di Carlo Lorenzo Cazzullo, futuro direttore della prima Clinica psichiatrica, che lo ricorderà come maestro.
Durante la guerra è arruolato come maggiore medico della Marina e diventa colonnello.
Insieme a Maria Elvira Berrini, nel 1948 dà avvio al primo Consultorio medico-psico-pedagogico aperto a Milano dalla Croce rossa italiana e rilevato l’anno seguente dall’Opera nazionale maternità e infanzia (ONMI). Nello stesso periodo dirige inoltre la casa di cura Villa Fiorita di Brugherio.
Dal 1953 al 1956 è direttore del Manicomio San Lazzaro di Reggio Emilia, dove svolge un’importante e intensa attività organizzativa di rinnovamento, e della Rivista sperimentale di freniatria. Rientrato a Milano, diventa primario della Divisione neuropsichiatrica dell’Ospedale Maggiore di Niguarda, incarico che mantiene dal 1956 al 1974.
Elisa Montanari
30/10/2015
Bibliografia
AA.VV. (1988). Carlo Besta e Virginio Porta. Milano: Istituto nazionale neurologico "Carlo Besta".AA.VV. (1984). Virginio Porta (1904-1984). Rivista di neurobiologia, 30(2-3), 84-88.
Disertori, B. (1984). Necrologio. Rivista sperimentale di freniatria, CVIII(V), 1803-1808.
Opere
(1940). Meningoradicoliti e polinevriti: contributo clinico alla nosografia delle affezioni del neurone periferico. Bologna: Cappelli.(1947). La terapia penicillinica della lue nervosa. Rivista sperimentale di freniatria, 71(1).
(1962). Indicazione della psicoterapia nel trattamento della psicosi. In: Dinamismi mentali normali e patologici. Atti del Symposium sui rapporti fra psicologia e psichiatria tenuto al Centro Maria Immacolata dell'Università Cattolica del S. Cuore, Mendola 11-15 sett. 1960. Milano: Vita e pensiero.
(1965) (con Narciso Zangheri). Test proiettivo di intonazione psicoanalitica: il Blacky Picture Test di G. S. Blum. Archivio di psicologia, neurologia e psichiatria, 26(4-5), 426-440.
(1973). Neurologia illustrata. Roma: Il pensiero scientifico.