Scipio Sighele

Brescia, 24 Giugno 1868 – Firenze, 21 Ottobre 1913
Vai al menù contestuale

Biografia

Nato a Brescia da una famiglia di avvocati di origine trentina, dopo il liceo studiò con i criminologi lombrosiani Guglielmo Ferrero e Adolfo Zerboglio, laureandosi in giurisprudenza a Roma nel 1890 con Enrico Ferri. Successivamente insegnò diritto penale nelle Università di Pisa e di Roma.
Sul finire dell'Ottocento difese il generale Oreste Baratieri nel processo per la sconfitta di Adua e nei primi anni del Novecento partecipò come avvocato difensore al processo per omicidio contro Tullio Murri, consigliere provinciale socialista, nonché figlio dell'illustre clinico Augusto Murri, a Bologna.
La sua attività di psicologo e di sociologo, fortemente influenzata da Cesare Lombroso, lo portò a studiare i meccanismi interni alla folla e le attitudini criminose presenti nella collettività, sottolineando come l'essere umano, inserito appunto in un contesto di folla, perda il suo autocontrollo razionale. Negli anni, tuttavia, la sua ricerca si distanziò progressivamente da quella di Lombroso, giungendo a negare la matrice strettamente antropologica del criminale ipotizzata dal maestro.
Nel 1891 pubblicò La folla delinquente, tradotta immediatamente in lingua francese, che gli fece raggiungere un'immediata notorietà. Seguirono nel 1892 La coppia criminale. Psicologia degli amori morbosi, in cui riprese le tematiche della suggestione collettiva analizzando la folie à deux, nel 1897 La delinquenza settaria e nel 1903 L'intelligenza della folla.
Criminologo, studioso di diritto e critico letterario, tenne corsi di psicologia collettiva e di sociologia criminale all'Institut des Hautes Etudes dell'Università di Bruxelles.
Pur risiedendo a Roma e poi a Firenze, trascorse lunghi periodi in Trentino, sul lago di Garda. Irredentista, fu espulso dall'Austria nel giugno 1912, dopo la pubblicazione di un articolo sulla Revue de Paris.

Caterina Tomasi e Renata Tomasoni
06/05/2011

Bibliografia

Beccari, A. (1927). Nazionalismo e irredentismo. Scipio Sighele. Milano: Unitas.
Borghesi, P. (1996). I gruppi sociali nell'opera di Scipio Sighele. Archivio trentino di storia contemporanea, 1, 39-74.
Calì, V. (a cura di) (1986). Pagine inedite di Cesare Battisti: martiri e precursori della redenzione di Trento. Bollettino del Museo trentino del Risorgimento2, 3-34.
Federici, M.C. (1993). Una rilettura sociologica del nazionalismo di Scipio Sighele tra massa e istituzioni per capire l'oggi. Sociologia. Rivista di scienze sociali1-3, 177-183.
Garbari M. (a cura di) (1977). L'età giolittiana nelle lettere di Scipio Sighele. Trento: Società di studi trentini di scienze storiche.
Garbari, M. (1988). Società ed istituzioni in Italia nelle opere sociologiche di Scipio Sighele. Trento: Società di studi trentini di scienze storiche.
Giachetti, C. (1914). Scipio Sighele. Il pensiero, il carattere. Conferenza detta alla Pro Cultura di Firenze nel trigesimo della morte. Milano: Treves.
Gridelli Velicogna, N. (1985). Scipio Sighele e la scuola positiva. In E.E. Papa (a cura di). Il positivismo e la cultura italiana (pp. 415-425). Milano: FrancoAngeli.
Gridelli Velicogna, N. (1986). Scipio Sighele. Dalla criminologia alla sociologia del diritto e della politica. Milano: Giuffrè.
Landolfi, E. (1981). Scipio Sighele. Un giobertiano fra democrazia nazionale e socialismo tricolore. Roma: Volpe.
back to top