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L’archivio raccoglie materiale prodotto a partire dal 1921 fino al 1989. Esso copre soprattutto il primo periodo dell’attività scientifica di Musatti, dagli anni ’20 agli anni ’50, e presenta una documentazione molto ampia in relazione al decennio che va dall’immediato dopoguerra al 1955, durante il quale Musatti si impone come figura di assoluto rilievo della psicologia e della psicoanalisi italiane.
Il fondo è costituito da una variegata tipologia di documentazione: manoscritti, dattiloscritti, materiale a stampa, materiale grafico e fotografico. Esso comprende lettere, appunti, materiale didattico, scientifico e professionale, in particolare materiale clinico e sperimentale, a cui vanno aggiunti manifesti, cartoline e materiale pubblicitario. Aggregato al fondo archivistico è un fondo librario, costituito da 560 estratti e 499 volumi, conservati presso la Biblioteca Centrale di Ateneo dell’Università di Milano-Bicocca.
Il fondo Musatti occupa complessivamente 30 faldoni, per un totale di circa 9900 carte. È suddiviso in 9 partizioni (Carteggio, Manoscritti e dattiloscritti, Materiale sperimentale, Materiale clinico, Congressi e Commissioni, Attività al Liceo Parini, Racconti e sceneggiature cinematografiche, Varie, Appendice) e 19 serie, ed è composto da 515 unità archivistiche.
Sara Adamo e Marina Manotta
Il fondo, conservato presso il Centro di ricerca Aspi – Archivio storico della psicologia italiana dell’Università degli studi di Milano-Bicocca, è costituito dalle carte prodotte dallo psicoanalista Cesare Musatti. Fu lasciato in eredità dallo stesso Musatti all’Istituto di psicologia dell’Università degli studi di Milano, da lui fondato nel 1947, e fu in seguito acquisito dal Dipartimento di Psicologia dell’Università degli studi di Milano-Bicocca e collocato presso il Centro Aspi. Nel 2005 ha ricevuto la dichiarazione di notevole interesse storico da parte della Soprintendenza archivistica per la Lombardia.
L’archivio raccoglie materiale prodotto a partire dal 1921 fino al 1989. Esso copre soprattutto il primo periodo dell’attività scientifica di Musatti, dagli anni ’20 agli anni ’50, e presenta una documentazione molto ampia in relazione al decennio che va dall’immediato dopoguerra al 1955, durante il quale Musatti si impone come figura di assoluto rilievo della psicologia e della psicoanalisi italiane.
Il fondo è costituito da una variegata tipologia di documentazione: manoscritti, dattiloscritti, materiale a stampa, materiale grafico e fotografico. Esso comprende lettere, appunti, materiale didattico, scientifico e professionale, in particolare materiale clinico e sperimentale, a cui vanno aggiunti manifesti, cartoline e materiale pubblicitario. Aggregato al fondo archivistico è un fondo librario, costituito da 560 estratti e 499 volumi, conservati presso la Biblioteca Centrale di Ateneo dell’Università di Milano-Bicocca.
Il fondo Musatti occupa complessivamente 30 faldoni, per un totale di circa 9900 carte. È suddiviso in 9 partizioni (Carteggio, Manoscritti e dattiloscritti, Materiale sperimentale, Materiale clinico, Congressi e Commissioni, Attività al Liceo Parini, Racconti e sceneggiature cinematografiche, Varie, Appendice) e 19 serie, ed è composto da 515 unità archivistiche.
Sara Adamo e Marina Manotta