Il fondo Tito Vignoli

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Soggetto produttore

L’archivio dell’antropologo e psicologo comparato Tito Vignoli (1824-1914), conservato in parte presso la biblioteca del Museo civico di storia naturale di Milano e in parte a Milano e Castel Campo (Trento) presso gli eredi, è suddiviso in diversi nuclei documentari, conseguenza della divisione del materiale tra le sue tre nipoti, avvenuta probabilmente nel corso degli anni Venti del Novecento, in seguito alla morte della moglie Francesca Pedrali.
La sezione più consistente delle carte è depositata al Museo civico di storia naturale di Milano, in seguito alla donazione effettuata da Carlo Rasini grazie alla mediazione di Antonio Cipollini, all’inizio degli anni Novanta, durante la direzione di Giovanni Pinna.
Prima del riordino l’archivio era conservato in sette buste, delle quali le prime due contenevano in fotocopia la corrispondenza di Vignoli insieme a qualche attestato. Le buste 3-7 conservavano i manoscritti delle opere edite e inedite di Vignoli, i quaderni con gli scritti d’argomento letterario e filosofico, spesso difficilmente databili, numerosi appunti e annotazioni sparse, carte preparatorie di conferenze, articoli e comunicazioni varie, insieme agli originali delle prolusioni alle sue lezioni di antropologia e psicologia presso l’Accademia scientifico-letteraria di Milano.
Il lavoro di riordino, inventariazione e digitalizzazione, iniziato nel luglio 2015 e concluso nel marzo 2016, è stato realizzato dal Centro Aspi – Archivio storico della psicologia italiana dell’Università di Milano-Bicocca, nell’ambito del progetto “L’archivio aperto. Strategie e strumenti digitali e semantici per la valorizzazione del patrimonio documentale. Quattro casi studio dal territorio lombardo” finanziato da Regione Lombardia.
In seguito a tale riordino, la documentazione si trova ora distribuita in 12 buste e organizzata in 9 partizioni (“Carteggio”, “Scritti letterari”, “Manoscritti delle opere pubblicate”, “Scritti scientifici”, “Scritti politico-sociali”, “Prolusioni”, “Lezioni”, “Conferenze”, “Incarichi e nomine”), a loro volta articolate in serie. I materiali presenti nei due nuclei di provenienza Cipollini e Rasini Castel Campo sono stati integrati e inseriti all’interno della struttura archivistica così identificata e costruita. In nota è indicata la rispettiva provenienza.
Gli originali delle lettere e degli attestati presenti in fotocopia al Museo (buste 1-2) sono conservati a Milano da un ramo degli eredi Vignoli, i Cipollini, i quali li hanno messi gentilmente a disposizione dell’Aspi per l’acquisizione digitale. Tra i carteggi più interessanti si segnalano quelli con l’antropologo e psicologo Giuseppe Sergi, con lo psichiatra Enrico Morselli e con molti altri nomi non solo del panorama culturale e scientifico italiano, e milanese in particolare, ma anche internazionale: Vignoli era infatti in contatto con intellettuali europei quali il filosofo inglese Herbert Spencer, lo psicologo francese Jules Soury e il letterato austriaco Leopold von Sacher-Masoch.
Per quanto riguarda i manoscritti, si segnalano, tra gli altri, quelli delle sue due opere più note: Della legge fondamentale dell’intelligenza nel regno animale. Saggio di psicologia comparata (1877) e Mito e scienza (1879).
Il terzo nucleo di documentazione proviene da Castel Campo (Trento), dove è conservato in originale presso un altro ramo della famiglia Vignoli, i Rasini, che lo hanno gentilmente messo a disposizione del Museo e dell’Aspi per l’acquisizione sia in formato digitale che in fotocopia. Questi materiali comprendono numerosi attestati e diplomi, e un consistente nucleo di riflessioni sparse (spesso incomplete e non datate), insieme a quaderni di appunti inediti che toccano temi diversi: dalla storia alla metafisica, dalla psicologia alla biologia, alla linguistica. Infine sono presenti alcune carte riguardanti il padre di Vignoli, Niccolò.
Un terzo ramo della famiglia, quello dei Valenti, conserva altri materiali relativi all’amministrazione di un fondo terriero divenuto di proprietà di Vignoli dopo il matrimonio con Francesca Pedrali, oltre ad alcuni oggetti e materiali riguardanti la storia familiare, non trattati nel corso di questo intervento.
L’archivio è interamente consultabile su questo portale, nella sezione Archivi on-line.
Si segnala infine che, a completamento del materiale archivistico, vi è anche la biblioteca di Vignoli, di proprietà dei Rasini di Castel Campo, costituita da circa 1.200 libri, comprese alcune serie di riviste e numerose commemorazioni ed estratti inviati da alcune importanti personalità della cultura e della scienza del tempo, quali lo psicologo Gabriele Buccola, lo psichiatra Cesare Lombroso, il filosofo Carlo Cantoni, lo zoologo Leopoldo Maggi. Nonostante la dispersione, la biblioteca costituisce una preziosa testimonianza degli interessi di Vignoli: conserva infatti testi di linguistica, psicologia, storia, filosofia, antropologia, biologia. L’elenco di consistenza della biblioteca è consultabile sul sito web “Milano città delle scienze“.

Elena Canadelli e Flora Santorelli
11/03/2016
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