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Riordinato e inventariato analiticamente, l'archivio ha una consistenza di 22 faldoni e, nonostante le lacune, contiene la maggior parte dei documenti prodotti e accumulati da Verga nel corso della sua vita, non solo professionale. L'arco cronologico dei documenti è compreso tra la fine del Seicento e il 1908: nell'archivio sono infatti confluiti un piccolo nucleo di carte (per lo più lettere) appartenenti al suo maestro Bartolomeo Panizza, e alcune carte del nipote Giovanni Battista Verga, psichiatra anch'egli e direttore del Manicomio milanese di Mombello fino al 1911.
I materiali, che documentano non solo l'intera carriera scientifica di Verga ma anche i suoi interessi storico-letterari (vi sono numerosi abbozzi di poemi, racconti, versi liberi e sciarade composte per amici o per occasioni conviviali), costituiscono anche un'interessante testimonianza della vita della società milanese dell'Ottocento, grazie soprattutto alla presenza di un vasto epistolario, le cui lettere recano spesso appunti manoscritti di Verga in merito alla personalità, alla vita privata e alla carriera dei mittenti.
L'archivio conserva diari personali e di viaggio; quaderni scolastici e universitari; carte relative al periodo di studio e di assistentato all'Università di Pavia (1830-1842); studi di carattere prevalentemente anatomico e psichiatrico (sulla patologia cerebrale, la neurologia, la psicologia, la fisiognomica, l'anatomia comparata); documentazione della carriera ospedaliera; centinaia di cartelle cliniche relative a casi di alienazione mentale raccolti da Verga a partire dal 1848 (quando divenne direttore del manicomio della Senavra), resoconti di autopsie, perizie psichiatriche e "storie cliniche". Vi sono inoltre gli appunti preparatori per le lezioni di clinica psichiatrica tenute negli anni sessanta-ottanta dell'Ottocento all'Ospedale Maggiore di Milano e i testi delle numerose conferenze.
Il cospicuo carteggio (circa 1800 lettere indirizzate a Verga tra gli anni trenta e novanta dell'Ottocento da poco meno di 800 corrispondenti) è raccolto in 6 faldoni ed è stato riordinato alfabeticamente per mittente. Le risposte di Verga sono a volte sommariamente indicate sul retro delle lettere, ma non si sono conservate le minute. Tra i corrispondenti si annoverano numerosi medici, psichiatri, naturalisti ed esponenti del mondo scientifico dell'epoca, come Agostino Bertani, Leonardo Bianchi, Serafino Biffi, Alexandre Brierre de Boismont, Francesco Bonucci, Gabriele Buccola, Carlo Cantoni, Filippo De Filippi, Camillo Golgi, Carlo Livi, Cesare Lombroso, Paolo Mantegazza, Scipion Pinel, Augusto Tamburini, Augusto Tebaldi, Tito Vignoli. Numerosissimi anche gli intellettuali, i letterati e i politici, tra cui Vittoria Aganoor, Raffaello Barbiera, Luigi Bodio, Cesare Cantù, Giulio Carcano, Cesare Correnti, Andrea Maffei, Tullo Massarani.
Il lavoro di riordino, inventariazione e digitalizzazione delle carte, iniziato nel luglio 2015 e concluso nel marzo 2016, è stato realizzato dal Centro Aspi – Archivio storico della psicologia italiana dell'Università di Milano-Bicocca, nell'ambito del progetto "L'archivio aperto. Strategie e strumenti digitali e semantici per la valorizzazione del patrimonio documentale. Quattro casi studio dal territorio lombardo" finanziato da Regione Lombardia.
L’archivio è stato organizzato in base alla seguente struttura, articolata in 9 serie (suddivise a loro volta in sottoserie): "Carteggio", "Altri carteggi", "Scritti del periodo di formazione", "Scritti medico-scientifici", "Attività clinica", "Attività didattica", "Scritti letterari e storico-politici", "Diari e note di viaggio", "Materiali diversi".
Tutto il materiale è interamente consultabile su questo portale, nella sezione Archivi on-line.
Paola Zocchi
25/02/2011 (aggiornamento 02/12/2020)
L'archivio di Andrea Verga è conservato presso le Civiche Raccolte storiche del Comune di Milano, che lo acquistarono nel 1992 sul mercato antiquario, dopo un lungo periodo di permanenza presso gli eredi. Una parte del materiale fu smembrato e venduto prima che giungesse alle Civiche raccolte storiche.
Riordinato e inventariato analiticamente, l'archivio ha una consistenza di 22 faldoni e, nonostante le lacune, contiene la maggior parte dei documenti prodotti e accumulati da Verga nel corso della sua vita, non solo professionale. L'arco cronologico dei documenti è compreso tra la fine del Seicento e il 1908: nell'archivio sono infatti confluiti un piccolo nucleo di carte (per lo più lettere) appartenenti al suo maestro Bartolomeo Panizza, e alcune carte del nipote Giovanni Battista Verga, psichiatra anch'egli e direttore del Manicomio milanese di Mombello fino al 1911.
I materiali, che documentano non solo l'intera carriera scientifica di Verga ma anche i suoi interessi storico-letterari (vi sono numerosi abbozzi di poemi, racconti, versi liberi e sciarade composte per amici o per occasioni conviviali), costituiscono anche un'interessante testimonianza della vita della società milanese dell'Ottocento, grazie soprattutto alla presenza di un vasto epistolario, le cui lettere recano spesso appunti manoscritti di Verga in merito alla personalità, alla vita privata e alla carriera dei mittenti.
L'archivio conserva diari personali e di viaggio; quaderni scolastici e universitari; carte relative al periodo di studio e di assistentato all'Università di Pavia (1830-1842); studi di carattere prevalentemente anatomico e psichiatrico (sulla patologia cerebrale, la neurologia, la psicologia, la fisiognomica, l'anatomia comparata); documentazione della carriera ospedaliera; centinaia di cartelle cliniche relative a casi di alienazione mentale raccolti da Verga a partire dal 1848 (quando divenne direttore del manicomio della Senavra), resoconti di autopsie, perizie psichiatriche e "storie cliniche". Vi sono inoltre gli appunti preparatori per le lezioni di clinica psichiatrica tenute negli anni sessanta-ottanta dell'Ottocento all'Ospedale Maggiore di Milano e i testi delle numerose conferenze.
Il cospicuo carteggio (circa 1800 lettere indirizzate a Verga tra gli anni trenta e novanta dell'Ottocento da poco meno di 800 corrispondenti) è raccolto in 6 faldoni ed è stato riordinato alfabeticamente per mittente. Le risposte di Verga sono a volte sommariamente indicate sul retro delle lettere, ma non si sono conservate le minute. Tra i corrispondenti si annoverano numerosi medici, psichiatri, naturalisti ed esponenti del mondo scientifico dell'epoca, come Agostino Bertani, Leonardo Bianchi, Serafino Biffi, Alexandre Brierre de Boismont, Francesco Bonucci, Gabriele Buccola, Carlo Cantoni, Filippo De Filippi, Camillo Golgi, Carlo Livi, Cesare Lombroso, Paolo Mantegazza, Scipion Pinel, Augusto Tamburini, Augusto Tebaldi, Tito Vignoli. Numerosissimi anche gli intellettuali, i letterati e i politici, tra cui Vittoria Aganoor, Raffaello Barbiera, Luigi Bodio, Cesare Cantù, Giulio Carcano, Cesare Correnti, Andrea Maffei, Tullo Massarani.
Il lavoro di riordino, inventariazione e digitalizzazione delle carte, iniziato nel luglio 2015 e concluso nel marzo 2016, è stato realizzato dal Centro Aspi – Archivio storico della psicologia italiana dell'Università di Milano-Bicocca, nell'ambito del progetto "L'archivio aperto. Strategie e strumenti digitali e semantici per la valorizzazione del patrimonio documentale. Quattro casi studio dal territorio lombardo" finanziato da Regione Lombardia.
L’archivio è stato organizzato in base alla seguente struttura, articolata in 9 serie (suddivise a loro volta in sottoserie): "Carteggio", "Altri carteggi", "Scritti del periodo di formazione", "Scritti medico-scientifici", "Attività clinica", "Attività didattica", "Scritti letterari e storico-politici", "Diari e note di viaggio", "Materiali diversi".
Tutto il materiale è interamente consultabile su questo portale, nella sezione Archivi on-line.
Paola Zocchi
25/02/2011 (aggiornamento 02/12/2020)