Franco Fornari

Niviano di Rivergaro (Piacenza), 18 Aprile 1921 – Milano, 20 Maggio 1985
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Biografia

Dopo la laurea in medicina e chirurgia, si specializzò in neuropsichiatria all'Università degli studi di Milano, dove sviluppò i suoi interessi verso la psicoanalisi. Sotto la guida di Cesare Musatti, di cui fu il primo allievo analista, divenne assistente presso l'Istituto di psicologia della Facoltà di lettere e filosofia diretto da Musatti stesso. Nel 1962 ottenne la libera docenza in psicologia dell'età evolutiva e, sempre a Milano, insegnò presso le scuole di specializzazione di psicologia e psichiatria. Contemporaneamente, divenne membro della Società italiana di psicoanalisi e della Società internazionale di psicoanalisi.
In quegli anni, la sua attività di ricerca fu rivolta da una parte all'esplorazione della vita psichica infantile e dall'altra allo studio delle psicosi dal punto di vista psicodinamico, contribuendo al contempo alla diffusione dell'orientamento psicoanalitico kleiniano in Italia. Frutto di tale attività di studio furono le opere La vita affettiva originaria del bambino (1962) e Nuovi orientamenti nella psicoanalisi (1966), oltre a numerosi articoli teorici e clinici pubblicati sulla Rivista di psicoanalisi. Alla fine degli anni Sessanta, accettò gli incarichi di psicologia generale e di psicologia dinamica (prima cattedra di questo tipo in Italia) presso la neonata Facoltà di sociologia dell'Università di Trento.
In quello stesso periodo, Fornari sviluppò un'ulteriore ambito di ricerca in cui cercò di applicare i principi della psicologia dinamica e della psicoanalisi allo studio dei fenomeni politici e sociali, e in particolare allo studio del fenomeno della guerra atomica. Fu infatti tra i promotori di un vero e proprio movimento di impegno politico che si concretizzò dapprima nel Gruppo anti-H, sorto nel 1965, e successivamente nell'Istituto italiano di polemologia (ISTP) del 1967.
Nominato nel 1972 professore straordinario di psicologia dell'Università di Milano, ottenne l'ordinariato nel 1976. Negli stessi anni divenne direttore dell'Istituto di psicologia, carica che mantenne fino alla sua scomparsa nel 1985. Dal 1973 al 1978 fu anche presidente della Società italiana di psicoanalisi.
Il 20 maggio 1985, rientrato dopo la consueta lezione di psicologia all'università, morì improvvisamente per un infarto, nel pieno della sua attività scientifica, didattica e clinica.

Roberta Cermisoni
17/05/2012

Bibliografia

Castelli, M. (2006). Attualità pedagogica del pensiero di Franco Fornari. Innovazione educativa.Mensile di discussione e progettazione di nuovi itinerari formativi, 1, 15-22.
Hautmann, G. (1988). Rileggendo il miracolo delle noci con Franco Fornari. Il Ponte, 415, 189-194.
Maggiolini, A. (1988). La teoria dei codici affettivi di F. Fornari. Milano: Unicopli.
Magherini, G. (1986). L'utopia di Franco Fornari. Testimonianze, 287, 85-95.
Pietropolli Charmet, G. (1987). La democrazia degli affettiFormazione psicologica in ospedale generale. Milano: Cortina.
Pozzoli, B. E. (1989). Il mito nella riflessione psicoanalitica dai primi orientamenti alle teorie di Franco Fornari. Musica e teatro, 7, 15-21.
Riva Crugnola, C. (1985). Contributo alla biografia e alla bibliografia di Franco Fornari. Teorie e modelli, 2(2), 107-120. Ripubblicat in Cristiani, C. (a cura di) (1997). Quattro saggi per crescere.Milano: Unicopli, pp. 121-136.
Varin, D. (1984/85). Franco Fornari (1921-1985). Annuario dell'Università degli studi di Milano, 427-428.
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