Agostino Pirella

Reggio Emilia, 21 Settembre 1930 – Torino, 29 Ottobre 2017
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Biografia

Iscrittosi nel 1948 alla Facoltà di medicina dell’Università di Parma, si laurea nel 1954 con una tesi sulla Psicoterapia di gruppo, discussa con Fabio Visintini, direttore della Clinica delle malattie nervose e mentali. Nello stesso anno e nella stessa clinica si iscrive poi alla scuola di specializzazione.
Nei primi anni ’50 conosce Franco Basaglia, con il quale dal 1955 prende parte alle riunioni della Società italiana di psichiatria. Nel 1956 pubblica i primi lavori per la rivista scientifica Neurone, tra cui Contributo alla psicopatologia della comunicazione umana, e viene assunto come medico assistente all’Ospedale psichiatrico di Mantova, dove diverrà primario nel 1961.
Nel 1958 tenta di istituire a Parma, insieme a Basaglia, Bruno Callieri, Sergio Piro, Francesco Corrao e altri, una Società di psicopatologia, ma pressioni accademiche li fanno desistere dall’iniziativa.
Sempre aperto e attento agli sviluppi teorici e pratici in chiave psicoterapeutica, nei primi anni ‘60 frequenta il Centro di psicoterapia di Milano, diretto da Pier Francesco Galli, approfondendo contestualmente anche lo studio della filosofia e della psichiatria fenomenologica, su cui per la rivista Rendiconti pubblica il saggio Fenomenologia e scienza. Husserl, Merleau-Ponty, Paci (1961).
Il 1965 segna un punto di svolta. Il rapporto con Basaglia produce una scelta di vita rilevante: fare parte dell’équipe dell’Ospedale psichiatrico di Gorizia, in cui sta nascendo il primo esperimento di comunità terapeutica aperta. Al suo arrivo gli viene affidato il reparto di osservazione maschile. Gli anni goriziani (1965-1971) rappresentano lo spartiacque decisivo per la fondazione del movimento anti-manicomiale in Italia, di cui Pirella diviene uno dei rappresentanti di punta. L’équipe psichiatrica di cui fa parte con Basaglia annovera, fra le altre, le collaborazioni di Antonio Slavich, Lucio Schittar, Leopoldo Tesi, Giovanni Jervis, Letizia Comba, Domenico Casagrande.
Nell’anno in cui consegue la libera docenza in psichiatria (1967) la pubblicazione dei lavori scientifici si moltiplica e l’esperienza di Gorizia diviene nota in Italia grazie all’uscita di due libri collettivi di successo: Che cos’è la psichiatria (1967) e L’istituzione negata (1968). Pirella prende parte all’impresa firmando contributi sul ruolo di John Conolly nella storia della psichiatria e sulla negazione dell’ospedale psichiatrico tradizionale. La sua crescita professionale è indistinguibile dal suo impegno pratico e politico nella lotta per la chiusura dei manicomi. Il decennio 1968-78 è denso di attività, incarichi, iniziative pubbliche, viaggi, impegni scientifici nazionali e internazionali, iniziative editoriali.
Terminata l’esperienza a Gorizia nel 1971, anno in cui l’équipe sceglie la prospettiva dell’allargamento in altre realtà italiane, Pirella passa a dirigere l’Ospedale neuropsichiatrico di Arezzo per 8 anni, cruciali per costruire le basi della dismissione, fino all’approvazione della legge 180 del 1978, che ne regolamenta la definitiva chiusura, prospettando la nascita dei servizi di salute mentale.
A sostegno di questo impegno, dal 1970 dirige con Paolo Tranchina il periodico Fogli d’informazione, mentre nel ’73 è tra i promotori del gruppo “Psichiatria democratica”.
L’approvazione della legge 180 e la morte dell’amico e collega Basaglia (1980) diventano per lui un terreno e una sfida impervia per la reale applicazione della legge. Trasferitosi a Torino nel 1979 in qualità di direttore degli ospedali psichiatrici, affina il suo profilo tecnico e teorico quando prende avvio il “Torino progetto”, per il reinserimento sociale di ex pazienti psichiatrici. Contemporaneamente inizia la collaborazione con Shula Ramon, docente di politiche di salute mentale alla University of Anglia. La relazione intellettuale fra i due si consolida attraverso pubblicazioni e convegni fino ai primi anni 2000.
Raggiunta la pensione nel 1991, si dedica alla docenza presso l’Università di Torino, già iniziata negli anni ‘80 come professore a contratto per la cattedra di Sociologia. Insegna Epidemiologia dei disturbi psichici al corso di laurea in Psicologia, alternando diversi temi: riabilitazione psichiatrica, psichiatria sociale, storia della psichiatria, deistituzionalizzazione, epidemiologia, suicidio e depressione, etnopsichiatria.
Nel 1999 pubblica Il problema psichiatrico, opera matura del suo pensiero e della sua pratica. La sua attività subisce un forte rallentamento quando, nel 2005, è colpito da un ictus. Nel 2009 riesce tuttavia a partecipare ad Arezzo alle giornate per la salute mentale “Memoria e attualità”, inaugurando nel parco dell’ex ospedale psichiatrico il monumento per le vittime del manicomio.

Marica Setaro
29/11/2022
 

Bibliografia

Biagioli, B., Gigli, L., & Setaro, M. (a cura di) (2022). Uno psichiatra umanista. Tra le carte e gli scritti di Agostino Pirella. Inventario e bibliografia. Pisa: Edizioni ETS.
Bondioli, C. (a cura di) (2020). Agostino Pirella: l’esperienza di Arezzo a 40 anni dalla legge 180. Atti del convegno di studio, Arezzo 7 e 8 giugno 2018. Bibbiena: Fruska.
Bucciantini, M., & Colucci, M. (a cura di) (2020). Il sapere di uno psichiatra, aut aut, 385, numero monografico dedicato ad Agostino Pirella.

Opere

Lavori più significativi:
(1964). La «conoscenza dell’altro» in psicopatologia. Considerazioni metodologiche e psicopatologia della situazione comunicativa. Giornale di psichiatria e di neuropatologia», 711-758.
(1965). La psichiatria come scienza antropologica. Annali di neurologia e psichiatria, 397-401.
(1965). Sul problema della stereotipia schizofrenica come sintomo significativo e come «Reazione istituzionale». Giornale di psichiatria e di neurologia, 93, 4, 1045-1064.
(1966, con D. Casagrande). Considerazioni sul rapporto interpersonale medico-paziente con schizofrenici in situazione comunitaria. Giornale di psichiatria e di neurologia, 963-972.
(1967, con F. Basaglia e D. Casagrande). La scelta comunitaria come alternativa alla dipendenza alcoolica. Problemi metodologici in tema di psicoterapia istituzionale dell’alcoolismo. Relazione al II Simposio internazionale sull’alcoolismo (Zagabria 20-23 Ottobre 1966). Rivista di psichiatria, 2, 3, 173-185.
(1967, con F. Basaglia, A. Slavich, D. Casagrande, L. Tesi). Problemi metodologici in tema di psichiatria istituzionale: la situazione comunitaria. Rivista sperimentale di freniatria, 91, 152-160.
(1968). La negazione dell’ospedale psichiatrico tradizionale. In L’istituzione negata. Rapporto di un ospedale psichiatrico (pp. 203-228), a cura di F. Basaglia. Torino: Einaudi.
(1970, con D. Casagrande, V. Marzi, S. Quondamatteo, V. Pastore). Crisi istituzionale e contraddizioni sociali in psichiatria. Rivista sperimentale di freniatria, 94, 2, 425-432.
(1975, con The Arezzo Group). Schizophrenia and Psychotherapy in the Light of the Class Struggle and Democratic Psychiatry (pp. 159-169). In J. Jorstad, & E. Ugelstad (Eds.), Schizophrenia 75. Psychotherapy, Family Studies, Research. Oslo: Universistetsforlaget.
(1976). Introduzione. In J. Conolly, Trattamento del malato di mente senza metodi costrittivi (pp. VII-XXXVII). Torino: Einaudi.
(1978, con F. Basaglia, F. Ongaro Basaglia, S. Taverna). La nave che affonda. Psichiatria e antipsichiatria a dieci anni da “L’istituzione negata”: un dibattito. Roma: Savelli.
(1980). Intervento. In AA.VV., Il circuito del controllo. Dal Manicomio al decentramento psichiatrico. Atti e documenti del Reseau di alternativa alla psichiatria (pp. 51-62). Trieste: Cooperativa libraria universitaria editrice Tergeste.
(1980). Relazione. In CGIL, Psichiatria e riforma sanitaria: ricordando Franco Basaglia, Atti del convegno, Trieste 17-19 dicembre 1980 (pp. 55-65). Roma: s.e.
(1982). Appunti sulla ‘società terapeutica’. Organizzare un servizio psichiatrico ‘forte’? In P. Crepet, G. De Plato, D. De Salvia, & M.G. Giannichedda (a cura di), Fra regole e utopia (pp. 125-144). Roma: Coop edit. Psichiatria democratica.
(1982). Il giovane Basaglia e la critica della scienza. Sapere, 851, 4-9.
(1983, con G. Maccacaro). Commento a epidemiologia dell’istituzione psichiatrica come malattia sociale. Psichiatria/Informazione, 3-4, 62-65.
(1984). Segregazione dell’ospedale psichiatrico giudiziario e processo penale. Questione Giustizia», 3, 728-738.
(1985, con P. Crepet). The Transformation of Psychiatric Care in Italy: Methodological Premises, Current Status, and Future Prospects. International Journal of Mental Health, 14, 155-173.
(1986). The Reform of Health and Psychiatric Services in Relation to the Quality of Urban Life. Experiences in the Region of Piedmont and in the City of Turin. In D. Frick, H.W. Hoefert, H. Legewieet al., The Quality of Urban Life. Social, Psychological, and Physical Conditions (pp. 241-248). Berlin, Boston: De Gruyter.
(1987). Institutional Psychiatry Between Transformation and Rationalization: The Case of Italy. International Journal of Mental Health, 16, 1-2, 118-141.
(1987). The Implementation of the Italian Psychiatric Reform in a Large Conurbation. The International Journal of Social Psychiatry», 33, 2, 119-131.
(1988). L’inesauribile estensione e la linea “forte”. In Scienza operatività didattica, Atti delle Giornate nazionali di studio di Psichiatria democratica (Eboli, 21-22-23 marzo 1986) (pp. 183-202). Salerno: 10/17 Ed.
(1992). Histoire de la folie en Italie ou la critique de la psychiatrie. In Penser la folie. Essais sur Michel Foucault (pp. 109-120). Paris: Galilée.
(1995, con C. Castelfranchi e P. Henry). L’invenzione collettiva. Per una psicologia della riabilitazione nella crisi della psichiatria istituzionale. Torino: Edizioni Gruppo Abele.
(1999). Il problema psichiatrico, Pistoia: Centro di documentazione di Pistoia.
(2002). A Multicountry Focus on Mental Health Promotion and Prevention Italian Issues, dilemmas and solutions. In S. Ramon (Ed.), European Perspectives of Mental Health Promotion: Firsts Steps (pp. 45-51). Cambridge: Anglia Polytechnical University.
(2004). Michel Foucault: la politica dei poteri e la psichiatria. aut aut, 323, 97-110.
(2005). L’insocievole socialità/Die ungesellige Geselligkeit. In L. Toresini (a cura di), Die ungesellige Geselligkeit/L’insocievole socialità (pp. 35-51). Merano: Alphabeta Verlag.

Fonte iconografica

Università di Siena, Biblioteca di area umanistica, Archivio Agostino Pirella, serie IX Documenti personali, b. 1, fasc. 1.
 
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