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Nato come Alfredo Binetti a Nizza, allora territorio del Regno di Sardegna, si trasferì con la madre a Parigi in tenera età. Dopo essersi laureato in giurisprudenza nel 1878 e aver studiato medicina senza completarne i corsi, nel 1883 cominciò a lavorare con Jean-Martin Charcot alla Clinica neurologica della Salpetrière, occupandosi di ipnosi, psicopatologia e magnetismo animale. Nel 1889, insieme a Henri Beaunis, fondò il Laboratorio di psicologia fisiologica alla Sorbona, dirigendolo dal 1894 fino alla morte, quando passò a Henri Piéron. Sempre con Beaunis, nel 1895 fondò la più importante rivista francese di psicologia: L'Année psychologique.
Nel 1894 Binet condusse anche uno dei primi studi psicologici sul gioco degli scacchi, analizzando le abilità cognitive dei giocatori migliori. Successivamente, nel 1899, si iscrisse alla Società libera per lo studio psicologico del bambino, anche perché aveva seguito fin dalla nascita lo sviluppo delle due figlie, nate rispettivamente nel 1885 e nel 1887, occupandosi sempre più frequentemente di psicopedagogia.
Nel 1904 il Ministero dell'istruzione pubblica lo chiamò a far parte della Commissione incaricata di studiare i problemi dell'inserimento scolastico dei bambini con ritardo mentale ed egli nel 1905 elaborò, insieme a Théodore Simon, la prima scala metrica dell'intelligenza, che diede avvio al metodo dei reattivi mentali. Si trattava di una serie di prove da sottoporre ai bambini per capire a quale età normalmente riuscissero a superarle, in modo da individuare eventuali ritardi mentali e adeguare l'insegnamento alle loro possibilità. Uno dei concetti fondamentali che Binet introduce è quello della "età mentale", in base al quale ogni bambino è dotato di un'intelligenza corrispondente a una data età se riesce a risolvere la metà dei test risolti normalmente dai bambini di quell'età. Fra il 1908 e il 1911 Binet e Simon pubblicarono altre versioni della loro scala di intelligenza, che fu in seguito perfezionata da Lewis Madison Terman.
Tra le principali pubblicazioni di Binet si ricordano: La psychologie du raisonnement (1886), La psychologie des grands calculateurs (1894), L'étude expérimentale du raisonnement (1902), L'âme et le corps (1905), Les idées modernes sur les enfants (1909).
Paola Zocchi
26/05/2010
Avanzini, G. (1974). Alfred Binet e la pedagogia scientifica. Torino: Paravia.
Avanzini, G. (1999). Alfred Binet. Paris: Presses Universitaires de France.
Bolognari V. (1981). Alfred Binet pionere della pedagogia scientifica. Messina: Samperi.
Faber, D. (2003). Archival note: an inquiry into the relationshp between Alfred Binet and Cyril Burt. Journal of the history of the behavioral sciences, 39(3): 289-297.
Foschi, R., Cicciola, E. (2006). Politics and naturalism in the 20th Century psychology of Alfred Binet. History of psychology, 9(4): 267-289.
Klein, A. (2009). La philosophie scientifique d'Alfred Binet. Revue d'histoire des sciences, 62, 373-393.
Mecacci, L. (1992). Storia della psicologia del Novecento. Bari: Laterza.
Nicolas, S., Ferrand, L. (2002). Alfred Binet and higher education. History of psychology, 5(3): 264-283.
Palmer, J.A., Bresler, L., Cooper, D.E. (edited by) (2001). Fifty major thinkers on education: from Confucius to Dewey. London-New-York: Routledge, 160-163.
Sarason, S.B. (1976). The unfortunate fate of Alfred Binet and school psychology. Teachers College record, 77(4): 580-592.
Schneider, W.H. (1992). Alfred Binet: french intelligence testing 1900-1950. Journal of the History of the Behavioral Sciences, 28, 111-132.
Staum, M.S. (2007). Ribot, Binet, and the emergence from the anthropological shadow. Journal of the history of the behavioral sciences, 43(1): 1-18.
Wolff, T.H. (1976). Alfred Binet. Chicago: University of Chicago Press.
Biografia
Alfred Binet è considerato uno dei fondatori della psicologia sperimentale, da lui orientata fin dall'inizio allo studio dell'intelligenza.Nato come Alfredo Binetti a Nizza, allora territorio del Regno di Sardegna, si trasferì con la madre a Parigi in tenera età. Dopo essersi laureato in giurisprudenza nel 1878 e aver studiato medicina senza completarne i corsi, nel 1883 cominciò a lavorare con Jean-Martin Charcot alla Clinica neurologica della Salpetrière, occupandosi di ipnosi, psicopatologia e magnetismo animale. Nel 1889, insieme a Henri Beaunis, fondò il Laboratorio di psicologia fisiologica alla Sorbona, dirigendolo dal 1894 fino alla morte, quando passò a Henri Piéron. Sempre con Beaunis, nel 1895 fondò la più importante rivista francese di psicologia: L'Année psychologique.
Nel 1894 Binet condusse anche uno dei primi studi psicologici sul gioco degli scacchi, analizzando le abilità cognitive dei giocatori migliori. Successivamente, nel 1899, si iscrisse alla Società libera per lo studio psicologico del bambino, anche perché aveva seguito fin dalla nascita lo sviluppo delle due figlie, nate rispettivamente nel 1885 e nel 1887, occupandosi sempre più frequentemente di psicopedagogia.
Nel 1904 il Ministero dell'istruzione pubblica lo chiamò a far parte della Commissione incaricata di studiare i problemi dell'inserimento scolastico dei bambini con ritardo mentale ed egli nel 1905 elaborò, insieme a Théodore Simon, la prima scala metrica dell'intelligenza, che diede avvio al metodo dei reattivi mentali. Si trattava di una serie di prove da sottoporre ai bambini per capire a quale età normalmente riuscissero a superarle, in modo da individuare eventuali ritardi mentali e adeguare l'insegnamento alle loro possibilità. Uno dei concetti fondamentali che Binet introduce è quello della "età mentale", in base al quale ogni bambino è dotato di un'intelligenza corrispondente a una data età se riesce a risolvere la metà dei test risolti normalmente dai bambini di quell'età. Fra il 1908 e il 1911 Binet e Simon pubblicarono altre versioni della loro scala di intelligenza, che fu in seguito perfezionata da Lewis Madison Terman.
Tra le principali pubblicazioni di Binet si ricordano: La psychologie du raisonnement (1886), La psychologie des grands calculateurs (1894), L'étude expérimentale du raisonnement (1902), L'âme et le corps (1905), Les idées modernes sur les enfants (1909).
Paola Zocchi
26/05/2010
Bibliografia
Andrieu, B. (2009). Alfred Binet: de la suggestion à la cognition, 1857-1911. Lyon: Chronique sociale.Avanzini, G. (1974). Alfred Binet e la pedagogia scientifica. Torino: Paravia.
Avanzini, G. (1999). Alfred Binet. Paris: Presses Universitaires de France.
Bolognari V. (1981). Alfred Binet pionere della pedagogia scientifica. Messina: Samperi.
Faber, D. (2003). Archival note: an inquiry into the relationshp between Alfred Binet and Cyril Burt. Journal of the history of the behavioral sciences, 39(3): 289-297.
Foschi, R., Cicciola, E. (2006). Politics and naturalism in the 20th Century psychology of Alfred Binet. History of psychology, 9(4): 267-289.
Klein, A. (2009). La philosophie scientifique d'Alfred Binet. Revue d'histoire des sciences, 62, 373-393.
Mecacci, L. (1992). Storia della psicologia del Novecento. Bari: Laterza.
Nicolas, S., Ferrand, L. (2002). Alfred Binet and higher education. History of psychology, 5(3): 264-283.
Palmer, J.A., Bresler, L., Cooper, D.E. (edited by) (2001). Fifty major thinkers on education: from Confucius to Dewey. London-New-York: Routledge, 160-163.
Sarason, S.B. (1976). The unfortunate fate of Alfred Binet and school psychology. Teachers College record, 77(4): 580-592.
Schneider, W.H. (1992). Alfred Binet: french intelligence testing 1900-1950. Journal of the History of the Behavioral Sciences, 28, 111-132.
Staum, M.S. (2007). Ribot, Binet, and the emergence from the anthropological shadow. Journal of the history of the behavioral sciences, 43(1): 1-18.
Wolff, T.H. (1976). Alfred Binet. Chicago: University of Chicago Press.