Vai al menù contestuale
Amico e collaboratore di Giovanni Papini e Giuseppe Prezzolini, nel febbraio 1910 pubblicò sulla rivista fiorentina La voce uno dei primi contributi italiani sulla psicoanalisi (Le idee di Sigmund Freud sulla sessualità). L'anno successivo partecipò al IV Congresso internazionale di filosofia di Bologna, presentando una relazione su Il subcosciente.
Nel 1912 fondò a Firenze la rivista di studi psicologici Psiche, di cui fu il redattore capo e l'animatore per i tre anni in cui essa uscì. Nel 1914 costituì insieme a Francesco De Sarlo, Guido Villa e Giovanni Calò, l'Associazione di studi psicologici di Firenze, un circolo di cultori di psicologia e discipline affini che intendeva proporre una psicologia di carattere pluralistico con importanti applicazioni in campo educativo.
Nel corso dei suoi numerosi viaggi incontrò personaggi di primo piano e personalità eminenti nel campo della cultura, dell'arte, della filosofia, della religione. Basti pensare ai suoi incontri con Albert Einstein, con il poeta Tagore, con lo scrittore James Joyce, con il maestro zen Suzuki, con il Lama Govinda. Già giovanissimo si interessò alla filosofia orientale, alla mistica cristiana e alla teosofia.
Trasferitosi a Roma al termine della guerra, cominciò a distaccarsi dall'ortodossia freudiana e ad elaborare un nuovo metodo di psicoterapia, fondato sull'integrazione di approcci diversi allo studio delle dinamiche psichiche e finalizzato alla ricostruzione e armonizzazione dell'intera personalità del paziente. Nel 1926 espose per la prima volta il nuovo metodo da lui chiamato "psicosintesi" in un opuscolo dal titolo Psychosynthesis. A new method of healing. Con l'intento di diffonderne la conoscenza e di insegnarne il corretto uso, fondò a Roma in quello stesso anno l'Istituto di cultura e terapia psichica, divenuto in seguito Istituto di psicosintesi. A partire dagli anni '50 centri e associazioni di psicosintesi fiorirono sia in Italia che all'estero e sono tuttora attivi nei campi dello sviluppo psicologico, dell'educazione, della terapia e dei rapporti interpersonali e sociali.
La vita di Assagioli non fu facile né priva di dolore (perse il figlio Ilario ventottenne e conobbe l'esperienza del carcere in quanto ebreo), ma il suo modo di affrontare la sofferenza è testimonianza concreta del suo insegnamento. Uno dei suoi maggiori meriti è quello di aver cercato, e spesso trovato, una sintesi viva e creativa dei vari contenuti di correnti diverse, in taluni casi decodificando e traducendo nel linguaggio della psicologia concetti e teorie che si è soliti riservare al campo della religione e della filosofia. Ha arricchito e completato, in questo modo, l'immagine dell'uomo, che viene delineandosi da un approccio olistico e pluridimensionale. La psicosintesi è stata la prima psicologia occidentale ad affermare ed includere nella sua concezione dell'uomo la realtà dello Spirito. Il Sé, la sua affermazione, il riferimento ad esso, è il cardine di tutto il sistema psicosintetico e ne designa il processo evolutivo.
Daniele De Paolis e Marina Manotta
01/08/2013
Giovetti, P. (1995). Roberto Assagioli. La vita e l'opera del fondatore della psicosintesi. Roma: Edizioni mediterranee.
Giovetti, P. (1998). Roberto Assagioli. Luce e ombra, 98(4), 363-378.
Guarnieri, P. (1990). Psicologia e filosofia in Psiche (1912-1915). In M. Quaranta (a cura di),Tradizione e dissenso nelle riviste del primo ?900 (pp. 149-168). Padova: Edizioni Sapere.
Marabini, E. (1989). Roberto Assagioli e la biopsicosintesi. Luce e ombra, 89(1), 35-44.
Strazzari, M. (1998). La psicoterapia di Roberto Assagioli: un modello per lo sviluppo educativo sociale. Studium educationis, 2(1), 73-80
Biografia
Roberto Marco Grego – che all'età di due anni, avendo perso il padre, assunse il cognome del medico Emanuele Assagioli, suo genitore adottivo – si laureò in medicina nel 1910 all'Istituto di studi superiori di Firenze. Si specializzò poi in psichiatria con una tesi sulla psicoanalisi, preparata in gran parte all'Ospedale psichiatrico Burghölzli di Zurigo, dove conobbe Carl Gustav Jung. Conseguita la specializzazione, si dedicò agli studi di psicologia e filosofia e all'approfondimento della teoria psicoanalitica, attivando contatti e scambi con i maggiori studiosi del suo tempo: oltre a Jung, Sigmund Freud, Martin Buber, Arnold Keyserling, Abraham Maslow, Edouard Claparède, Théodore Flournoy.Amico e collaboratore di Giovanni Papini e Giuseppe Prezzolini, nel febbraio 1910 pubblicò sulla rivista fiorentina La voce uno dei primi contributi italiani sulla psicoanalisi (Le idee di Sigmund Freud sulla sessualità). L'anno successivo partecipò al IV Congresso internazionale di filosofia di Bologna, presentando una relazione su Il subcosciente.
Nel 1912 fondò a Firenze la rivista di studi psicologici Psiche, di cui fu il redattore capo e l'animatore per i tre anni in cui essa uscì. Nel 1914 costituì insieme a Francesco De Sarlo, Guido Villa e Giovanni Calò, l'Associazione di studi psicologici di Firenze, un circolo di cultori di psicologia e discipline affini che intendeva proporre una psicologia di carattere pluralistico con importanti applicazioni in campo educativo.
Nel corso dei suoi numerosi viaggi incontrò personaggi di primo piano e personalità eminenti nel campo della cultura, dell'arte, della filosofia, della religione. Basti pensare ai suoi incontri con Albert Einstein, con il poeta Tagore, con lo scrittore James Joyce, con il maestro zen Suzuki, con il Lama Govinda. Già giovanissimo si interessò alla filosofia orientale, alla mistica cristiana e alla teosofia.
Trasferitosi a Roma al termine della guerra, cominciò a distaccarsi dall'ortodossia freudiana e ad elaborare un nuovo metodo di psicoterapia, fondato sull'integrazione di approcci diversi allo studio delle dinamiche psichiche e finalizzato alla ricostruzione e armonizzazione dell'intera personalità del paziente. Nel 1926 espose per la prima volta il nuovo metodo da lui chiamato "psicosintesi" in un opuscolo dal titolo Psychosynthesis. A new method of healing. Con l'intento di diffonderne la conoscenza e di insegnarne il corretto uso, fondò a Roma in quello stesso anno l'Istituto di cultura e terapia psichica, divenuto in seguito Istituto di psicosintesi. A partire dagli anni '50 centri e associazioni di psicosintesi fiorirono sia in Italia che all'estero e sono tuttora attivi nei campi dello sviluppo psicologico, dell'educazione, della terapia e dei rapporti interpersonali e sociali.
La vita di Assagioli non fu facile né priva di dolore (perse il figlio Ilario ventottenne e conobbe l'esperienza del carcere in quanto ebreo), ma il suo modo di affrontare la sofferenza è testimonianza concreta del suo insegnamento. Uno dei suoi maggiori meriti è quello di aver cercato, e spesso trovato, una sintesi viva e creativa dei vari contenuti di correnti diverse, in taluni casi decodificando e traducendo nel linguaggio della psicologia concetti e teorie che si è soliti riservare al campo della religione e della filosofia. Ha arricchito e completato, in questo modo, l'immagine dell'uomo, che viene delineandosi da un approccio olistico e pluridimensionale. La psicosintesi è stata la prima psicologia occidentale ad affermare ed includere nella sua concezione dell'uomo la realtà dello Spirito. Il Sé, la sua affermazione, il riferimento ad esso, è il cardine di tutto il sistema psicosintetico e ne designa il processo evolutivo.
Daniele De Paolis e Marina Manotta
01/08/2013
Bibliografia
Delmonte, G. (2006). Sulle tracce dell'invisibile: trauma, destino, illuminazione nelle ricerche di Ferenczi, Hillman, Assagioli e la psicosintesi contemporanea. Bergamo: Moretti & Vitali.Giovetti, P. (1995). Roberto Assagioli. La vita e l'opera del fondatore della psicosintesi. Roma: Edizioni mediterranee.
Giovetti, P. (1998). Roberto Assagioli. Luce e ombra, 98(4), 363-378.
Guarnieri, P. (1990). Psicologia e filosofia in Psiche (1912-1915). In M. Quaranta (a cura di),Tradizione e dissenso nelle riviste del primo ?900 (pp. 149-168). Padova: Edizioni Sapere.
Marabini, E. (1989). Roberto Assagioli e la biopsicosintesi. Luce e ombra, 89(1), 35-44.
Strazzari, M. (1998). La psicoterapia di Roberto Assagioli: un modello per lo sviluppo educativo sociale. Studium educationis, 2(1), 73-80