Giuseppe Ferruccio Montesano

Potenza, 4 Ottobre 1868 – Roma, 9 Agosto 1961
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Biografia

Figlio dell’avvocato Leonardo Montesano e della sua seconda moglie Isabella Schiavone, si laureò a Roma in medicina nel 1891.
Subito dopo la laurea iniziò a lavorare all’Istituto d’igiene diretto da Angelo Celli, dove nel 1895 incontrò Maria Montessori, alla quale fu legato, oltre che dai medesimi interessi scientifici, anche da un legame affettivo, dal quale nel 1898 nacque un figlio. Trasferitisi entrambi alla Clinica psichiatrica dell’Università di Roma, insieme a Sante De Sanctis, aiuto del direttore Ezio Sciamanna, formarono un gruppo di lavoro impegnato nell’affermazione della psichiatria infantile e nell’educazione, nella cura e nell’assistenza dell’infanzia anormale. 
Gli studi condotti in questo periodo da Montesano e Montessori sui vari metodi educativi e di cura, soprattutto quelli francesi messi a punto da Jean-Marc Gaspard Itard, Édouard Séguin e Désiré-Magloire Bourneville, spinsero il direttore del manicomio romano, Clodomiro Bonfigli, a costituire la Lega nazionale per la protezione dei fanciulli deficienti (1899), alla quale i due diedero un notevole contributo. 
Allo scopo di formare insegnanti specializzate nell’educazione e nel recupero dei minorati psichici, Montesano, divenuto nel 1898 primario al manicomio S. Maria della Pietà di Roma, fondò nel 1900 una Scuola magistrale ortofrenica, che diresse per un anno assieme alla Montessori (con la quale tuttavia nello stesso periodo ruppe i rapporti), avvalendosi in seguito della collaborazione della cognata Maria Levi della Vida e di Maria Teresa Rovigatti. Prima del genere in Italia e modello per le successive, la Scuola della capitale aveva classi di tirocinio annesse e fornì le prime docenti all’Istituto medico pedagogico, fondato a Roma dalla Lega nel 1901 e diretto da Montesano stesso per un decennio, a partire dal 1904. Da un’idea dello psichiatra nacquero inoltre classi differenziali per accogliere alunni “tardivi” nelle scuole elementari, avviate a Roma per la prima volta nel 1907, con personale diplomato nella Scuola, e diffusesi poi fino ad entrare nella legislazione italiana.
Particolarmente attivo nella Società romana di antropologia, Montesano sostenne, seguendo Giuseppe Sergi, l’utilità dell’antropologia pedagogica ed elaborò con lo stesso Sergi e con Salvatore Ottolenghi una Cartella biografica per minorenni corrigendi (1911). Già curatore di una “rubrica pedagogica” sulla Rivista di psicologia fondata e diretta dal collega e amico Giulio Cesare Ferrari, nel 1913 diede vita al periodico L’assistenza dei minorenni anormali. Dopo il primo conflitto mondiale proseguì nell’impegno per l’infanzia anormale, promuovendo l’Opera nazionale per l’assistenza agli orfani di guerra anormali psichici e gli Istituti Gaetano Giardino di Roma e Giovanni Pascoli di Fornaci di Barga (Lucca).
Collocato a riposo dal S. Maria della Pietà nel 1923, si dedicò alla Scuola magistrale ortofrenica oltreché all’insegnamento universitario della psichiatra di cui era libero docente dal 1909 –, alla cura dei pazienti e alla consulenza in varie case di cura. Nel 1938 contribuì a fondare l’Istituto medico pedagogico Villa Silvia di Roccapiemonte (Salerno) e dieci anni dopo, con l’apporto di Giovanni Bollea e di altri, la Società italiana per l’assistenza medico-psico-pedagogica ai minorati dell’età evolutiva (Siame), di cui venne nominato presidente nazionale. Nello stesso periodo tenne conferenze annuali all’Università popolare romana, della quale fu presidente dal 1948.
La sua attività scientifica fu intensa e accompagnò quella istituzionale e clinica. Di orientamento biologico, e convinto della necessità di un intervento multiprofessionale nella pratica, non cedette al determinismo organicista, considerando, seppur criticamente, le teorie dinamiche e freudiane. Si occupò di psicologia, psicopatologia, psichiatria forense, neuropsichiatria infantile e pedagogia, ma anche di tematiche sociali come l’educazione sessuale, la denatalità in rapporto ai processi di civilizzazione e la relazione tra cultura popolare e trasformazioni della psiche. Tra i suoi lavori merita ricordare: Avviamento alla pedagogia scientifica (1913), La psicologia degli imbecilli (1915), Sentimenti ed emozioni (1916), Il fenomeno allucinatorio (1918), La debolezza mentale (1932), Il delirio (1940), Anormali psichici (1952).
All’impegno professionale fece coincidere quello politico-amministrativo: fu deputato provinciale della Basilicata prima della Grande guerra per poi ricoprire, dal 1920 al 1923, i ruoli di consigliere e assessore del Comune di Roma. Nel 1925 firmò il Manifesto degli intellettuali antifascisti redatto da Benedetto Croce e dal 1944 al 1952 fu membro della ricostituita Deputazione provinciale di Roma, di cui fu anche vicepresidente.
Appartenente a numerose società scientifiche e assistenziali, nel 1958 fu insignito della medaglia d’oro della scuola e della cultura e poi nominato, su proposta di Carlo De Sanctis, membro d’onore della Federazione mondiale per la sanità mentale.

Matteo Fiorani
02/09/2017

Bibliografia

Bollea, G. (1961). Giuseppe Montesano. Infanzia anormale, 44, 1961.
Cacchione, A. (1961). In memoria di Giuseppe Montesano. Il lavoro neuropsichiatrico, 39(3).
Correnti, V. (1961). Giuseppe Ferruccio Montesano. Rivista di antropologia, 48-49, 215-217.
De Sanctis, C. (1962). Giuseppe Ferruccio Montesano. Commemorazione tenuta nella seduta inaugurale del VI Congresso nazionale della SIAME. Bari: Grafiche Cressati.
Di Pofi, B. (2008). L’educazione dei minori “anormali” nell’opera di Giuseppe Ferruccio Montesano. Roma: Nuova cultura.
Montesano, G.F. (1931). Differenziali, classi. In Enciclopedia italiana. Roma: Istituto della Enciclopedia Italiana.
Rovigatti, M.T. (1990). Montesano Giuseppe Ferruccio. In Enciclopedia pedagogica, diretta da M. Laeng, 4, pp. 7855-7857. Brescia: La Scuola
Zurlini, F. (2013). Montesano Giuseppe Ferruccio. In G. Chiosso, R. Sani (a cura di), Dizionario biografico dell’educazione 1800-2000. Milano: Editrice bibliografica. Disponibile online.

Fonte iconografica

Archivio dell’Opera della Scuola magistrale ortofrenica “G.F. Montesano”.
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