Psiche. Rivista di studi psicologici

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Il periodico Psiche. Rivista di studi psicologici fu fondato a Firenze nel 1912 da Roberto Assagioli, medico psichiatra vicino al gruppo fiorentino di Francesco De Sarlo. La rivista, affidata alla direzione di Sante De Sanctis, Enrico Morselli e Guido Villa, ebbe vita breve, ma riuscì a incidere in modo significativo sulla cultura psicologica del tempo.
Contraddistinta infatti, fin dall'inizio, da un carattere pluralistico, ebbe come obiettivo quello di promuovere una psicologia in cui convivessero tendenze e indirizzi diversi, che fosse libera da pregiudiziali contrapposizioni teoriche e accademiche, aperta alla dimensione applicativa e in grado di influire sulle concezioni morali. Secondo le parole programmatiche di Assagioli, contro la frammentazione degli studi e l'esasperato specialismo della psicologia contemporanea «occorre fare una psicologia più viva ed agile; una psicologia che, pur non aliena dall'analisi, miri soprattutto alla sintesi […]; una psicologia i cui risultati non costituiscano fredde nozioni teoriche, ma si prestino a importanti e feconde applicazioni alla vita quotidiana».
La presenza nel comitato direttivo di tre personalità di formazione e impostazione così diversa psichiatrica e sperimentale quella di De Sanctis, filosofica quella di Villa, psichiatrica e organicistica quella di Morselli doveva costituire una garanzia dell'orientamento pluralistico della rivista e della sua volontà di dar voce ai molteplici modi d'intendere la ricerca psicologica. Tuttavia, la partecipazione dei condirettori all'attività editoriale si limitò a pochi contributi e la rivista venne a tutti gli effetti diretta da Assagioli, che ne fu il redattore-capo e il vero animatore. Un apporto incisivo venne invece dal gruppo degli studiosi fiorentini che si riunivano intorno a De Sarlo, come Giovanni Calò, Giuseppe Fanciulli, Gualtiero Sarfatti e Guido Ferrando.
La rivista uscì con periodicità bimestrale fino al 1913, per divenire poi trimestrale negli ultimi due anni. I fascicoli avevano carattere monografico ed erano dedicati a temi quali psicologia e filosofia, psicologia fisiologica e sperimentale, psicologia comparata, psicologia animale, psicoanalisi, psicologia della religione, psicologia giudiziaria, psicologia sociale, psicologia pedagogica. La struttura di ogni fascicolo prevedeva uno o due articoli originali, la traduzione di un lavoro straniero, pagine scelte di psicologi antichi e moderni, note della redazione, recensioni, una bibliografia ragionata sul tema monografico e notizie varie di cultura psicologia.
A partire dal 1914 nella rivista venne inserito il Bollettino dell'Associazione di studi psicologici, istituito da De Sarlo nel 1913 a Firenze come terreno d'incontro per i cultori di discipline differenti, al fine di favorire le applicazioni pratiche ed educative della psicologia.
A Psiche sono legate le prime apparizioni della psicoanalisi in Italia. Il secondo numero del marzo-aprile 1912 fu interamente dedicato alla psicoanalisi, con contributi originali di Morselli e Assagioli e con la traduzione autorizzata di Assagioli del testo freudiano Il metodo psicoanalitico. Nel terzo numero del 1914 fu pubblicata la traduzione di un lavoro di Alfred Adler, Per l'educazione dei genitori, con articoli critici di Assagioli e Otto Kaus. Entrambi i numeri erano corredati di ricchi apparati bibliografici.
Tra i contributi più rilevanti che trovarono spazio nella rivista, vanno ricordati quelli di De Sarlo sui metodi della psicologia (L'introspezione, L'esperimento, Il metodo storico), quelli di Enzo Bonaventura (Ricerche sperimentali sulle illusioni dell'introspezione), di Agostino Gemelli (Psicologia e patologia) e di Sante De Sanctis (La valutazione della intelligenza in psicologia applicata).
Alla fine del 1915, con l'entrata in guerra dell'Italia, la rivista sospese le pubblicazioni con l'intento dichiarato di riprenderle al termine del conflitto. Ma di fatto, con il quarto numero del 1915, cessò definitivamente di esistere.

Marina Manotta
05/06/2010

Bibliografia

Ardinghi Custo, A.M. (1999). Una ricerca fra quantità e qualità in riviste della prima psicologia italiana. In L. Albertazzi, G. Cimino, & S. Gori Savellini (a cura di), Francesco De Sarlo e il laboratorio fiorentino di psicologia (pp. 433-450). Bari: Laterza. 
David, M. (1966). La psicoanalisi nella cultura italiana. Torino: Boringhieri. 
Garin, E. (1945). Cronache di filosofia italiana (1900-1943). Bari: Laterza. 
Guarnieri, P. (1990). Psicologia e filosofia in Psiche (1912-1915). In M. Quaranta (a cura di),Tradizione e dissenso nelle riviste del primo ?900 (pp. 149-168). Padova: Edizioni Sapere. 
Mahrhaba, S. (1981). Lineamenti della psicologia italiana, 1870-1945. Firenze: Giunti. 
Sava, G. (2004). «Psiche» (1912-1915). Sui primi percorsi della psicologia italiana. Lecce: Congedo Editore.
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