Luciana Nissim Momigliano

Torino, 20 Ottobre 1919 – Milano, 1 Dicembre 1998
Vai al menù contestuale

Biografia

Laureatasi in medicina all'Università di Torino nel luglio 1943, nel dicembre dello stesso anno fu arrestata in quanto ebrea e antifascista e, dopo brevi permanenze nel carcere di Aosta e nel campo di Fossoli, venne inviata ad Auschwitz/Birkenau, dove ebbe salva la vita grazie alla sua attività di medico al Revier, l'ospedale femminile del lager. Dopo la liberazione, rientrata a Torino, scrisse Ricordi della casa dei morti, una delle prime testimonianze degli orrori dell'olocausto (1946).
Il 24 novembre 1946 sposò Franco Momigliano, dirigente all'Olivetti di Ivrea, grande economista e docente universitario.
Specializzatasi in pediatria all'Università di Torino nel dicembre 1946, pubblicò i primi articoli scientifici in ambito pediatrico. Dal 1947 al 1954 lavorò all'Olivetti, dapprima gestendo l'Asilo nido e, successivamente, come dirigente dei servizi sociali della fabbrica. Il 1° giugno 1951 la Provincia di Torino le affidò la direzione del Consultorio per la maternità di Courgnè, che segnò l'inizio delle sue molteplici collaborazioni con gli istituti comunali e provinciali in difesa della maternità.
Nel 1956 i Momigliano si trasferirono a Milano, dove Luciana iniziò ad operare nei servizi sociali e psichiatrici infantili e a frequentare la Scuola di specializzazione in psichiatria, che terminò a pieni voti nel novembre 1959, dissertando una tesi sulla schizofrenia in età pediatrica.
Nel 1956 cominciò un'analisi personale con Franco Fornari e, successivamente, una seconda analisi di training con Cesare Musatti, terminata nei primi mesi del 1960. In quell'anno, il 29 ottobre, nacque il figlio Alberto, oggi logico computazionale.
Nel 1965 divenne analista della Società psicoanalitica italiana; nel 1973 fu nominata membro ordinario e nel 1978 psicoanalista didatta. Ricoprì inoltre le cariche di segretario scientifico e di presidente del Centro milanese di psicoanalisi.
Partendo da un'impostazione clinico/teorica di stampo kleiniano e bioniano, creò uno stile interpretativo e concettuale personale, basato sull'assunto dell'"ascolto rispettoso", che l'analista deve dedicare al paziente nella stanza d'analisi. Si impegnò a sviluppare una psicoanalisi "dal volto umano", attenta non solo al pensiero, ma anche alle emozioni e alle passioni che originano nella stanza d'analisi, sia nel paziente che nel terapeuta coinvolti nelle dinamiche transferali/controtransferali.
La sua produzione scientifica, svolta dal 1973 al 1997, la consacrò come una delle voci più originali del panorama psicoanalitico italiano ed internazionale. A partire dagli anni Ottanta si occupò intensamente della formazione dei giovani analisti, come documentato dai suoi magistrali saggi sulla supervisione clinica.

Rita Corsa
26/07/2013

Bibliografia

Chiappano, A. (2010). Luciana Nissim Momigliano: una vita. Firenze: Giuntina.
Chiappano, A., Ferruta, A. (a cura di) (2012). Luciana Nissim Momigliano. Una vita per la psicoanalisi. Il paziente miglior collega. Roma: INSMLI.
Corsa, R. (2013). Nissim Luciana. In Dizionario biografico degli italiani, vol. 78. Roma: Treccani, disponibile on-line.
Guadagni, A. (1997). La memoria del bene: Luciana Nissim. Diario della settimana, 2/8, 14-21.
Lampignano, A. (1997). Intervista a Luciana Nissim Momigliano. Rivista italiana di gruppoanalisi, 12/3-4, 131-142.
Metta Rose, V. (1998). Luciana Nissim Momigliano. Survivors of the Shoah. Visual History Foundation video.
Nicasi, S. (2010). Un viaggio di vita: biografia di Luciana Nissim Momigliano, www.SPIweb.it.
Pezzetti, M., Picciotto Fargion, L. (1995). Luciana Nissim. Interviste alla storia. Fondazione CDEC di Milano video.
Turillazzi Manfredi, S. (1998). Luciana Nissim Momigliano. Rivista di psicoanalisi, 4, 899-901.

Opere

(1946). Ricordi della casa dei morti. In Nissim L., Lewinska P. Donne contro il mostro. Torino: Ramella.
(1946). Luci e ombre sul fattore Rh. Giornale della Accademia di Medicina di Torino, 7, 12.
(1947). Intervento del fattore Rh nella patogenesi dell?eritroblastosi fetale. La pediatria del medico pratico, 22, 2.
(1974). Come si originano le interpretazioni nello psicoanalista. Rivista di psicoanalisi, 1, 144-165.
(1976). Omaggio a Rosenfeld. In Gaburri E. (a cura di). Eros e onnipotenza. Rimini: Guaraldi.
(1979). Taccuino di appunti. Rivista di psicoanalisi, 2, 178-198.
(1981). La memoria e il desiderio. Rivista di psicoanalisi, 3-4, 533-545.
(1982). Note in margine a un testo: la supervisione analitica. In Di Chiara G. (a cura di). Itinerari della psicoanalisi. Torino: Loescher.
(1983). Un legato molto pesante: la gratitudine. Rivista di psicoanalisi, 2, 263-270.
(1984). "… Due persone che parlano in una stanza…" (Una ricerca sul dialogo analitico). Rivista di psicoanalisi, 1, 1-17.
(1985). Una stagione a Vienna: ma Freud… era freudiano? In Accerboni, A.M. (a cura di). La cultura psicoanalitica. Atti del Convegno, Trieste, 5-8 dicembre 1985. Pordenone: Studio Tesi, 1987.
(1988). Il setting: tema con variazioni. Rivista di psicoanalisi, 4, 605-682.
(1989). The psychoanalyst in the mirror: doubts galore but few certainties. International Journal of Psycho-analysis, LXII, 287-296.
(1990). La supervisione, ovvero la "nonnità". In Bartoli G. (a cura di). In due dietro al lettino. Castrovillari: Teda.
(1991). Il tè nel deserto. Ulteriori considerazioni a proposito de "Lo psicoanalista allo specchio".Rivista di psicoanalisi, 4, 773-819.
(1992). L'esperienza condivisa. Milano: Cortina (curatela con A. Robutti) [Shared Experience.London-NewYork: Karnak Books, 1992].
(1992). Continuity and Change in Psychoanalysis. Letters from Milan. London-NewYork: Karnak Books.
(1993). Psicoanalisi del futuro: una psicoanalisi "dal volto umano"? In Di Chiara G., Neri C. (a cura di). Psicoanalisi futura. Roma: Borla.
(2001). L'ascolto rispettoso. Scritti psicoanalitici. Robutti A. (a cura di). Milano: Cortina.
(2008). Ricordi della casa dei morti e altri scritti. Chiappano A. (a cura di). Firenze: Giuntina.
(2008). Il cerchio magico. Scritti sulla supervisione psicoanalitica. Quaderni del Centro milanese di psicoanalisi, 11.
back to top