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Cominciò occupandosi di psicologia della testimonianza e, in particolare, della teoria dell'errore mnestico e testimoniale, su cui scrisse uno dei primi articoli. Quindi si dedicò alla percezione visiva, alla percezione del movimento, all'organizzazione di "figura e sfondo" e all'identità fenomenica.
Grazie all'interessamento di Musatti, fu chiamato per due anni, dal 1940 al 1942, all'Istituto di psicologia del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR) e nel 1942 conseguì la libera docenza in psicologia.
Nel 1943, dopo l'allontanamento di Musatti dall'Università di Padova a seguito delle leggi razziali, gli subentrò nell'insegnamento e nella direzione dell'Istituto di psicologia.
Vinto il concorso come professore ordinario, nel 1951 fu chiamato prima all'Università di Catania, poi a Trieste, quindi a Padova, dove aveva mantenuto la direzione dell'Istituto di psicologia.
I suoi interessi si volsero sempre più alle applicazioni della psicologia, soprattutto alla formazione e all'orientamento del personale; egli promosse l'istituzione di un corso di psicotecnica e orientamento professionale, in cui si avvalse della collaborazione di docenti afferenti all'Ospedale psichiatrico di Padova. Nel 1962 diede avvio alla Scuola di specializzazione in psicologia per la formazione di psicologi professionalmente qualificati.
A partire dagli anni '60, cominciò a essere conosciuto e apprezzato a livello internazionale; i suoi contributi furono pubblicati su riviste scientifiche francesi, tedesche e americane. Tema principale delle sue ricerche divenne la trasparenza percettiva. All'interno di una teoria che specificava le condizioni figurali e cromatiche del fenomeno, Metelli formulò un modello matematico di previsione qualitativa e quantitativa del suo manifestarsi.
I suoi lavori ebbero grandissima diffusione ed egli ottenne diversi riconoscimenti, fra cui, nel 1977, la nomina a socio dell'American Psychological Association.
Mantenne inoltre nel tempo il suo impegno per dare alla psicologia la giusta collocazione nel contesto degli insegnamenti accademici. Nel 1971, grazie agli sforzi da lui compiuti insieme a Ernesto Valentini, ordinario di psicologia alla Facoltà di magistero dell'Università di Roma, furono aperti a Padova e a Roma i primi due corsi di laurea in psicologia.
Collocato fuori ruolo nel 1977, Metelli continuò la sua attività all'Istituto di psicologia di Padova. Nel 1982 fu nominato professore emerito dal presidente della Repubblica.
Verena Zudini
07/05/2010
Cattonaro, E. (1996). Psicologi a Padova. I pionieri veneti della psicologia italiana. Padova: Il Poligrafo.
Flores D'Arcais, G.B. (a cura di) (1975). Studies in perception. Festschrift for Fabio Metelli. Milano-Firenze: Martello-Giunti.
Marhaba, S. (1999). Fabio Metelli in the history of psychology in Italy. In M. Zanforlin & L. Tommasi (a cura di), Research in perception. Proceedings of the meeting in memory of Fabio Metelli. Padova, 13-14 November 1997 (pp. 9-27). Padova: Logos.
Sinico, M. & Parovel, G. (2003). Introduzione al Fondo Metelli. Giornale Italiano di Psicologia, 3, 623-634.
Biografia
Si laureò in lettere e filosofia all'Università di Padova nel 1929, con una tesi sull'estetica di Platone. A Padova, nel periodo universitario, aveva avuto modo di avvicinarsi alla psicologia e ne era stato profondamente attratto. Si offrì quindi come collaboratore di Cesare Musatti, da poco nominato direttore del Laboratorio di psicologia. Fu accettato come assistente volontario, mentre per mantenersi faceva l'insegnante di scuola media a Parenzo (Istria).Cominciò occupandosi di psicologia della testimonianza e, in particolare, della teoria dell'errore mnestico e testimoniale, su cui scrisse uno dei primi articoli. Quindi si dedicò alla percezione visiva, alla percezione del movimento, all'organizzazione di "figura e sfondo" e all'identità fenomenica.
Grazie all'interessamento di Musatti, fu chiamato per due anni, dal 1940 al 1942, all'Istituto di psicologia del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR) e nel 1942 conseguì la libera docenza in psicologia.
Nel 1943, dopo l'allontanamento di Musatti dall'Università di Padova a seguito delle leggi razziali, gli subentrò nell'insegnamento e nella direzione dell'Istituto di psicologia.
Vinto il concorso come professore ordinario, nel 1951 fu chiamato prima all'Università di Catania, poi a Trieste, quindi a Padova, dove aveva mantenuto la direzione dell'Istituto di psicologia.
I suoi interessi si volsero sempre più alle applicazioni della psicologia, soprattutto alla formazione e all'orientamento del personale; egli promosse l'istituzione di un corso di psicotecnica e orientamento professionale, in cui si avvalse della collaborazione di docenti afferenti all'Ospedale psichiatrico di Padova. Nel 1962 diede avvio alla Scuola di specializzazione in psicologia per la formazione di psicologi professionalmente qualificati.
A partire dagli anni '60, cominciò a essere conosciuto e apprezzato a livello internazionale; i suoi contributi furono pubblicati su riviste scientifiche francesi, tedesche e americane. Tema principale delle sue ricerche divenne la trasparenza percettiva. All'interno di una teoria che specificava le condizioni figurali e cromatiche del fenomeno, Metelli formulò un modello matematico di previsione qualitativa e quantitativa del suo manifestarsi.
I suoi lavori ebbero grandissima diffusione ed egli ottenne diversi riconoscimenti, fra cui, nel 1977, la nomina a socio dell'American Psychological Association.
Mantenne inoltre nel tempo il suo impegno per dare alla psicologia la giusta collocazione nel contesto degli insegnamenti accademici. Nel 1971, grazie agli sforzi da lui compiuti insieme a Ernesto Valentini, ordinario di psicologia alla Facoltà di magistero dell'Università di Roma, furono aperti a Padova e a Roma i primi due corsi di laurea in psicologia.
Collocato fuori ruolo nel 1977, Metelli continuò la sua attività all'Istituto di psicologia di Padova. Nel 1982 fu nominato professore emerito dal presidente della Repubblica.
Verena Zudini
07/05/2010
Bibliografia
AA. VV. (1987). Giornate di studio in ricordo di Fabio Metelli. Padova, 10-11 giugno 1987. Padova: Università degli Studi di Padova, Dipartimento di Psicologia Generale.Cattonaro, E. (1996). Psicologi a Padova. I pionieri veneti della psicologia italiana. Padova: Il Poligrafo.
Flores D'Arcais, G.B. (a cura di) (1975). Studies in perception. Festschrift for Fabio Metelli. Milano-Firenze: Martello-Giunti.
Marhaba, S. (1999). Fabio Metelli in the history of psychology in Italy. In M. Zanforlin & L. Tommasi (a cura di), Research in perception. Proceedings of the meeting in memory of Fabio Metelli. Padova, 13-14 November 1997 (pp. 9-27). Padova: Logos.
Sinico, M. & Parovel, G. (2003). Introduzione al Fondo Metelli. Giornale Italiano di Psicologia, 3, 623-634.