Il fondo Vito Massarotti

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Soggetto produttore

L'archivio personale dello psicologo e psichiatra Vito Massarotti è stato donato all'Aspi – Archivio storico della psicologia italiana nel 2011 dai discendenti  Ettore e Roberto Buccianti. Le carte giunte fino a noi, pur essendo limitate quantitativamente, rendono possibile ricostruire, almeno in parte, la varietà di interessi che hanno caratterizzato l'attività professionale, l'impegno civile e politico del professore di origini tarantine. L'archivio ha ricevuto nel 2012 la dichiarazione di interesse storico particolarmente importante da parte della Soprintendenza archivistica per la Lombardia.
La documentazione è pervenuta all'Aspi priva di ordinamento. È stato quindi necessario, in sede di schedatura e inventariazione, procedere al riordino delle carte secondo una struttura logica arbitraria, tale da offrire ai ricercatori un accesso alla consultazione il più agevole possibile. Attualmente dunque l'archivio è conservato in 20 faldoni e inventariato secondo la suddivisione nelle serie: Carteggio; Documenti; Congressi, convegni, conferenze; Scritti scientifici; Scritti politici e sociali; Pubblicazioni; Materiali a stampa; Documenti di Rosa Pagani (la moglie); Pubblicazioni di altri; Fotografie; Oggetti.
A testimonianza di alcuni aspetti della personalità di Massarotti rimangono solo dei frammenti: si consideri, ad esempio, la documentazione relativa all'appartenenza del professore all'Associazione pugliesi residenti a Milano, oltre alle pagine dedicate alla sua infanzia e adolescenza nel manoscritto del volume inedito La tragedia di un galantuomo, documenti dai quali si evince il forte legame con la famiglia e con la Puglia, sua terra di origine. Un'altra importante esperienza fu per lui l'impegno di affiliato alla Massoneria, documentato dai diplomi e dai certificati delle cariche conferitegli dalle logge massoniche e dalle pubblicazioni dell'Ordine conservate tra le sue carte.
L'attività di medico e scienziato è più ampiamente illustrata dai testi delle conferenze e delle pubblicazioni su argomenti molto diversi tra loro: omosessualità, suicidio, "nervosismo ed educazione", "malattie del corpo e sanità mentale", l'urbanesimo come causa di neuropsicosi, sistema nervoso e sport, "psicosi del periodo bellico", psicotecnica. In merito a quest'ultimo campo di interessi, si segnala anche la presenza di documenti relativi all'attività svolta da Massarotti presso l'Azienda tranviaria municipale di Milano (ATM) come capo dei servizi sanitari, in particolare il suo fascicolo personale, costituito in occasione dell'indagine svolta dal Comitato di epurazione nel 1946.
Al di là dei singoli aspetti della carriera, ciò che emerge con evidenza dalle carte conservate presso l'Aspi è la personalità vigorosa dell'uomo Massarotti, ben rappresentata dal testo della sua inedita biografia, oltre che dalla documentazione relativa alla carriera militare e all'impegno come medico della Croce rossa italiana.
La documentazione fotografica, riunita in un’unica serie archivistica, è databile tra il 1905 e il 1950 e si compone di 105 stampe fotografiche di vario formato e tecnica, suddivise in due partizioni tematiche relative ai ritratti e ai momenti legati da un lato alla vita privata e dall’altro all’attività professionale di Massarotti.
Il lavoro di riordino, inventariazione e digitalizzazione dell'archivio è stato realizzato dal Dipartimento di psicologia dell'Università degli studi di Milano-Bicocca nell'ambito di un progetto Firb 2009-2012.

Paola Bianchi
23/05/2013

Bibliografia

Bianchi, P. (2013). L'esame ai conducenti di autoveicoli negli archivi di Ugo Pizzoli e Vito Massarotti. In M. Antonelli, & P. Zocchi (a cura di), Psicologi in fabbrica. Storie e fonti (pp. 109-128). Roma: Aracne.
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