L’archivio dell’Ospedale psichiatrico di Milano in Mombello

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Archivio conservato presso l'Archivio di Stato di Milano

L’archivio dell'Ospedale psichiatrico "G. Antonini" di Milano in Mombello è stato conservato, fino al 2014, nel complesso dell'ex manicomio a Limbiate, e più precisamente nell'edificio adiacente alla portineria. In quella sede, le cartelle cliniche erano conservate in armadi compattabili, mentre la restante documentazione (fascicoli del personale, documenti relativi alle proprietà e alla gestione amministrativa e tecnica, registri) era collocata in alcuni armadi a cassetti e su scaffali metallici aperti.
Tra dicembre 2014 e gennaio 2015 il complesso archivistico è stato spostato presso l'Archivio di Stato di Milano, e si è provveduto a un intervento di messa in sicurezza e di sanificazione del materiale d’archivio, attualmente collocato nel deposito di Morimondo. A seguito dello scarto di parte della documentazione amministrativa e tecnica (329 buste), autorizzato dalla Soprintendenza archivistica per la Lombardia, oggi la documentazione conservata comprende, oltre alle cartelle cliniche, materiale riguardante i lavori di manutenzione dell’istituto, referti di esami di laboratorio, prove ed esami per l’assunzione del personale (1966-1977), cartelle di servizio sociale (post 1950), fascicoli personali di pazienti anche minori, con appunti dei medici, disegni dei pazienti, test e schede di valutazione intellettiva (1965-1977); movimento dei ricoverati (1950-1977); “schedine dei degenti” (sec. XX); fascicoli nominativi del personale maschile e femminile (sec. XX); registri di ingresso e dimissione dei degenti (1866-1960).
Nel 2007 è stato redatto un inventario analitico della parte più antica della serie "Cartelle cliniche" (1871-1908). Dallo spoglio di tale inventario, che comprende 2.230 cartelle cliniche, risulta presente anche un interessante patrimonio fotografico: all'interno di 168 fascicoli, infatti, sono presenti i ritratti dei pazienti, risalenti agli anni compresi tra il 1880 e il 1908. Poiché tuttavia l'archivio non è attualmente consultabile, non è stato possibile rilevare la tipologia e le caratteristiche dei supporti e gli eventuali nominativi dei fotografi che hanno realizzato gli scatti. Per quanto riguarda la datazione, invece, si presume che le fotografie siano state eseguite al momento del ricovero dei pazienti in manicomio, quindi sono state considerate le date di entrata riportate nei fascicoli. Anche in altri 5 fascicoli dell’archivio amministrativo è allegata documentazione fotografica, tra cui alcuni scatti eseguiti nel corso della ristrutturazione del padiglione Formentano (anni ’70 del Novecento) e le riprese fotografiche effettuate durante la manifestazione “Ci vediamo a Mombello” tenutasi dall’8 al 15 giugno 1997 nell’ex Ospedale psichiatrico. Il resto del patrimonio fotografico deve essere ancora oggetto di uno studio analitico, attualmente non approfondito nell’elenco generale di consistenza topografico dell'archivio, redatto nel 2010 e consultabile sul portale del Sistema informativo unificato per le Soprintendenze archivistiche (SIUSA). In quest'ultimo sono segnalate anche, tra il "materiale vario", 7 videocassette VHS, di cui però non è indicato né il soggetto, né l'anno di produzione (tranne un generico "post 1950").

Elisa Montanari e Daniela Scala
06/10/2015 (aggiornamento 02/11/2022)


Altri materiali conservati presso la Città metropolitana di Milano

Presso la Città metropolitana di Milano, nel palazzo storico di viale Piceno 60, già sede del Brefotrofio provinciale (1912) e poi dell’Istituto provinciale di protezione e assistenza dell’infanzia (IPPAI, 1927-1984), è conservata una documentazione residuale pertinente all'Ospedale psichiatrico "Antonini". Nel corso del riordino degli archivi storici di altri istituti psichiatrici provinciali conservati in quella sede, infatti, sono state ritrovate 33 cartelle sanitarie amministrative (1903-1911) e un registro di carico e scarico dei generi di dispensa (1941) prodotti dall'istituto di Mombello. Come si desume da una nota conservata tra le cartelle, il materiale fu consegnato al CSERDE (Centro Studi e Ricerche Devianza e Emarginazione) nel 1981, forse in occasione di una mostra, e poi non ricongiunto al corpus documentario principale, che peraltro non fu mai depositato, nemmeno temporaneamente, nella sede di viale Piceno.

Daniela Bellettati e Flores Reggiani
17/07/2019
 
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