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La documentazione, prevalentemente a stampa, testimonia la vita professionale e istituzionale del neurologo varesino, e comprende: curriculum e diplomi; corrispondenza (tra cui soprattutto le lettere scambiate con la Santa Sede, Paolo VI e i vescovi negli anni Sessanta del Novecento); manoscritti riguardanti “ricordi personali” (agendine relative agli anni 1964-66 e album di ricordi d’infanzia); pubblicazioni dello stesso Medea (1903-1965) e di altri (in particolare dei suoi maestri Joseph Babinski e Jean-Martin Charcot); materiale degli anni 1925-1964 riguardante la Lega d’igiene e profilassi mentale, di cui fu cofondatore (statuto, articoli, documenti relativi a congressi e convegni); testi delle relazioni tenute al Rotary Club di Milano tra il 1955 e il 1967 (tra cui: Venti minuti in manicomio, 1955; Come prevenire i delitti dei malati di mente, 1958; “La Nostra Famiglia” una grande organizzazione assistenziale, 1965; Uomini e cose della vecchia Milano, 1967); fotografie (1903-1967). Sono inoltre presenti numerose lettere e telegrammi di condoglianze alla famiglia per la sua morte, nonché una raccolta di commemorazioni e necrologi.
Elisa Montanari
18/09/2015
L’archivio di Eugenio Medea, consistente in 15 faldoni, è stato donato nel 1967 dalla figlia Alba all’Istituto scientifico “Eugenio Medea” – Associazione “La Nostra Famiglia” di Bosisio Parini (Lecco), ed è attualmente conservato presso la biblioteca dell’Istituto. Alla stessa Alba Medea è da attribuire il riordino del materiale e l'elenco di consistenza tuttora utilizzato per la consultazione.
La documentazione, prevalentemente a stampa, testimonia la vita professionale e istituzionale del neurologo varesino, e comprende: curriculum e diplomi; corrispondenza (tra cui soprattutto le lettere scambiate con la Santa Sede, Paolo VI e i vescovi negli anni Sessanta del Novecento); manoscritti riguardanti “ricordi personali” (agendine relative agli anni 1964-66 e album di ricordi d’infanzia); pubblicazioni dello stesso Medea (1903-1965) e di altri (in particolare dei suoi maestri Joseph Babinski e Jean-Martin Charcot); materiale degli anni 1925-1964 riguardante la Lega d’igiene e profilassi mentale, di cui fu cofondatore (statuto, articoli, documenti relativi a congressi e convegni); testi delle relazioni tenute al Rotary Club di Milano tra il 1955 e il 1967 (tra cui: Venti minuti in manicomio, 1955; Come prevenire i delitti dei malati di mente, 1958; “La Nostra Famiglia” una grande organizzazione assistenziale, 1965; Uomini e cose della vecchia Milano, 1967); fotografie (1903-1967). Sono inoltre presenti numerose lettere e telegrammi di condoglianze alla famiglia per la sua morte, nonché una raccolta di commemorazioni e necrologi.
Elisa Montanari
18/09/2015