Cartolina della storica della pedagogia Emilia Santamaria, moglie dell’editore Angelo Fortunato Formiggini, a Giulio Cesare Ferrari (1)

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L'Italia che scrive / Rassegna per coloro che leggono. Supplemento mensile a tutti i periodici / A.F. Formiggini editore di Roma
 
Roma, 3 maggio 1926]

Gentilissimo Profess[…] [1]
Le sono vivamente […] [2] suo articolo "Lo s[viluppo intellettuale dei] bambini" [3] , che avevo […] [4] mo interesse, e di cui […] [5]  fin da quando lo vidi […] [6] la mia pigrizia nella corrispondenza non avesse lasciato il mio desiderio allo stato di intenzione. L'ICS [7] non pubblica recensioni di estratti, ma questa volta è doveroso fare un'eccezione, perché l'articolo ha l'importanza di un volume.
Nel maggio spero uscirà un mio libro psicologico-pedagogico, che le manderò subito, affidandolo alla sua competenza e benevolenza. Desidererei molto che nella sua Rivista lo recensisse lei [8], sia perché tratta anche di psicologia, sia perché Tarozzi [9] potrà parlarne nella Rivista di Filosofia [10]. Il titolo è: "Giornale di una madre", e tratta, naturalmente di "Puccetto" dai 3 anni ad ora [11].
Cordialissimi saluti anche da mio marito
E. Formiggini Santamaria
 
[1] Strappo nella cartolina per asportazione del francobollo.
[2] Idem.
[3] G.C. Ferrari, Lo sviluppo intellettuale dei bambini "avanti lettera", in «Rivista di psicologia», 1925, pp. 169-190.
[4] Strappo nella cartolina per asportazione del francobollo.
[5] Idem.
[6] Idem.
[7] La rassegna «L'Italia che scrive», citata nella carta intestata della lettera.
[8] Cfr. la recensione di Ferrari a E. Formiggini Santamaria, Giornale di una madre, Roma, Ed. Formiggini, 1926, in «Rivista di psicologia», 1926, p. 96.
[9] Giuseppe Tarozzi (1866-1958), uno degli esponenti della tendenza revisionistica interna al positivismo, discepolo di Roberto Ardigò.
[10] La «Rivista di Filosofia e scienze affini», fondata a Padova nel 1899 da Giovanni Marchesini (1868-1931).
[11] E. Formiggini Santamaria, Giornale di una madre, Roma, Formiggini, 1926. Il volume tratta dell'esperienza educativa dell'autrice nei primi nove anni di vita del figlio adottivo Nando Cecilia, affettuosamente chiamato "Puccetto". Cfr. S. Fava, Percorsi critici di letteratura per l'infanzia tra le due guerre, Milano, Vita e Pensiero, 2004, p. 132.
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