L’archivio di Carlo Cantoni

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L’archivio personale di Carlo Cantoni è conservato presso l’Istituto italiano per gli studi storici di Napoli, a palazzo Filomarino.
Dopo la morte di Cantoni (1906), l’archivio fu custodito nell’abitazione di Gropello Cairoli dalla vedova Cristina Magenta, che curò anche la bibliografia degli scritti del marito. Probabilmente, alla morte della Magenta, questi documenti finirono nelle mani degli ultimi eredi per linea materna: la signora Silvia Cirla in Panzarasa e la figlia Adele Panzarasa in Barletta. Quest’ultima, negli anni Sessanta del Novecento, affidò l’incarico di dare una prima sistemazione all’archivio ad Elena Sanesi, in prossimità del Congresso di studi cairoliani svoltosi a Gropello e a Pavia nel centenario di Villa Glori (1967); successivamente fu rinvenuto altro materiale che contribuì ad arricchire l’archivio, trasferito nel 1981 all’Istituto italiano per gli studi storici.
L’archivio Cantoni consta di 4.111 documenti, costituiti in prevalenza da lettere, biglietti, cartoline postali, telegrammi, inviatigli da amici e da personalità di varia provenienza geografica, culturale e sociale. In esso troviamo le testimonianze di quanti gli scrissero a partire dagli anni giovanili sino all’anno della morte, per un arco di tempo che copre circa mezzo secolo della storia della filosofia italiana ed europea.
Dell’archivio fanno parte anche documenti inviati da Cantoni a destinatari diversi; documenti inviati da mittenti vari alla vedova Cristina Magenta; infine documenti inviati da mittenti diversi a destinatari diversi. Completano l’archivio atti concernenti lo stesso Cantoni e la sua famiglia.
La conoscenza di queste carte risulta dunque fondamentale per riscrivere pagine significative della storia del pensiero italiano tra la seconda metà dell’Ottocento e i primi anni del Novecento.
Tra gli interlocutori di Cantoni, compaiono autori che hanno dato un contributo non secondario alla nascita e allo sviluppo della nuova psicologia in Italia, quali Simone Corleo, Francesco De Sarlo, Felice Tocco, Roberto Ardigò, Giuseppe Sergi. Si tratta di autori che, nel corso della seconda metà dell’Ottocento, si mossero sul duplice versante della filosofia e della psicologia, a conferma del fatto che, almeno nella fase iniziale, la psicologia costituì una costola della filosofia, con particolare riferimento alla tradizione del criticismo e del positivismo.
L’archivio di Carlo Cantoni, dopo la definitiva inventariazione completata nel 2002, è stato distribuito in 20 buste, suddivise in 6 serie: “Lettere a Carlo Cantoni”, “Lettere di Carlo Cantoni a destinatari diversi”, “Lettere di mittenti diversi a Cristina Magenta”, “Lettere di mittenti diversi a Enrico Magenta”, “Lettere di mittenti diversi a destinatari diversi”, “Atti vari”.

Caterina Genna
02/08/2013
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