Cartolina [1] dello psichiatra Enrico Morselli a Giulio Cesare Ferrari (1)

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Genova, 11 dicembre [1904]

Caro Ferrari,
Ricevo la Sua circolare e mi congratulo con Lei del pensiero di fondare una Rivista di psicologia.
Io da vario tempo andavo pure preparando la stessa cosa!… Anzi, da mesi stavo contrattando coll'Editore e col Tipografo. Si vede che la cosa è da noi due stata concepita ad un tempo e ad insaputa l'uno dell'altro. La ragione principale che mi spingerà a pubblicare un Archivio italiano per le scienze psicologiche (così credo che dovrò intitolarlo dopo che la designazione di "Rivista" è stata assunta da Lei) è questa: che la Rivista di Marchesini-Zamorani [2] venisse condannata a morire!… E poi nella imminenza del Congresso psicologico internazionale di Roma [3] io pensavo che era bene, era utile e decoroso avere in Italia un periodico psicologico.
Ad ogni modo, potremo vedere di non farci ombra e di tirare innanzi due nuovi periodici in una volta [4].
Mi creda
Suo E. Morselli
 
[1] Il testo della cartolina è pubblicato da Mario Quaranta, Enrico Morselli, Giuseppe Prezzolini, Vittorio Benussi, Eugenio Rignano, Agostino Gemelli, Clifford W. Beers. Corrispondenti di Giulio Cesare Ferrari, in Giulio Cesare Ferrari nella storia della psicologia italiana, Pitagora, Bologna, 1984, pp. 269-299, in particolare p. 273. La data corretta è 11 dicembre (non novembre come riportato nella pubblicazione).
[2] Si tratta della «Rivista di filosofia pedagogica e scienze affini», fondata nel 1899 da Giovanni Marchesini e cessata nel 1908, sulla quale Morselli curava le recensioni ai libri di psicologia.
[3] Il V Congresso internazionale di psicologia, che si tenne a Roma dal 26 al 30 aprile 1905.
[4] Nel vol. I della «Rivista di psicologia», 1905, pp. 366-367, Ferrari recensisce la perizia medico-legale di Morselli. Sullo stato mentale di Cenzina di Cagno in Modugno, Perugia, Donnini, 1905.
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