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16 marzo 1920
Illustre Professore,
avevo già steso il contratto con l'Istituto Editoriale, per la traduzione di tre opere, tra cui il volumetto del Ribot, quando il dott. Checchia [1] mi scrisse pregandomi di tradurre, in sostituzione di quello, l'"Evolution Créatrice" del Bergson. Mi son dato premura di scrivere subito all'Istituto Editoriale, per informarlo della proposta sostituzione dichiarando che per parte mia non avevo difficoltà ad accettarla. L'Istituto mi risponde che mai accetta variazioni al contratto già stipulato: e intanto mi giunge la Sua gentilissima lettera del 12 corr. che mi spiega i motivi della proposta sostituzione. Io non ho che da confermarle quanto già scrissi all'Istituto Editoriale, anzi, sapendo ora come sono andate le cose, troverei affatto inutile il rifare una traduzione, che è già fatta e certo fatta bene. Ella può quindi, se crede, informare l'Istituto Editoriale che per parte mia sono ben lieto di lasciare al suo allievo la traduzione del libro del Ribot, e non chiedo neppure di sostituirla; che se poi l'Istituto desidera che traduca in sua vece il libro del Bergson, posso assumermene l'impegno, pur di avere a mia disposizione un lasso di tempo maggiore, data la voluminosità dell'opera e la sua maggiore importanza.
Circa quanto mi dice per l'Associaz[ione] di Studi psicologici, sono sicuro d'interpretare il pensiero dei colleghi del Consiglio col rinnovarLe i miei ringraziamenti per la parte della Sua Rivista che vuol dedicare alla pubblicazione delle relazioni dell'Associazione stessa [2]. Certamente nella copertina degli estratti sarà indicato che sono estratti della Riv[ista] di Psicologia. Circa il numero delle pagine occorrenti, non posso neanche io precisarlo, ma ritengo che siano sufficienti, per costruire il Bollettino, quattro fascicoli di due fogli di stampa ciascuno, il che vorrebbe dire 128 pagg. all'anno; e forse per quest'anno, che è già inoltrato, basteranno anche meno.
Sarò molto lieto di vederLa nel Suo prossimo passaggio da Firenze, e di ascoltare poi la Comunicazione che ci promette.
Gradisca intanto i miei più distinti ossequi.
Dev.mo
Enzo Bonaventura
[1] Il veterinario pugliese Nicola Checchia.
[2] Si vedano gli Atti dell'Associazione di studi psicologici, in «Rivista di psicologia», 1920, pp. 208-236, in cui è compresa anche la comunicazione Le illusioni ottico-geometriche presentata da Bonaventura nella seduta del 28 marzo 1920 (pp. 220-235).
R. Istituto di studi superiori / di / Firenze / Laboratorio di Psicologia Sperimentale
16 marzo 1920
Illustre Professore,
avevo già steso il contratto con l'Istituto Editoriale, per la traduzione di tre opere, tra cui il volumetto del Ribot, quando il dott. Checchia [1] mi scrisse pregandomi di tradurre, in sostituzione di quello, l'"Evolution Créatrice" del Bergson. Mi son dato premura di scrivere subito all'Istituto Editoriale, per informarlo della proposta sostituzione dichiarando che per parte mia non avevo difficoltà ad accettarla. L'Istituto mi risponde che mai accetta variazioni al contratto già stipulato: e intanto mi giunge la Sua gentilissima lettera del 12 corr. che mi spiega i motivi della proposta sostituzione. Io non ho che da confermarle quanto già scrissi all'Istituto Editoriale, anzi, sapendo ora come sono andate le cose, troverei affatto inutile il rifare una traduzione, che è già fatta e certo fatta bene. Ella può quindi, se crede, informare l'Istituto Editoriale che per parte mia sono ben lieto di lasciare al suo allievo la traduzione del libro del Ribot, e non chiedo neppure di sostituirla; che se poi l'Istituto desidera che traduca in sua vece il libro del Bergson, posso assumermene l'impegno, pur di avere a mia disposizione un lasso di tempo maggiore, data la voluminosità dell'opera e la sua maggiore importanza.
Circa quanto mi dice per l'Associaz[ione] di Studi psicologici, sono sicuro d'interpretare il pensiero dei colleghi del Consiglio col rinnovarLe i miei ringraziamenti per la parte della Sua Rivista che vuol dedicare alla pubblicazione delle relazioni dell'Associazione stessa [2]. Certamente nella copertina degli estratti sarà indicato che sono estratti della Riv[ista] di Psicologia. Circa il numero delle pagine occorrenti, non posso neanche io precisarlo, ma ritengo che siano sufficienti, per costruire il Bollettino, quattro fascicoli di due fogli di stampa ciascuno, il che vorrebbe dire 128 pagg. all'anno; e forse per quest'anno, che è già inoltrato, basteranno anche meno.
Sarò molto lieto di vederLa nel Suo prossimo passaggio da Firenze, e di ascoltare poi la Comunicazione che ci promette.
Gradisca intanto i miei più distinti ossequi.
Dev.mo
Enzo Bonaventura
[1] Il veterinario pugliese Nicola Checchia.
[2] Si vedano gli Atti dell'Associazione di studi psicologici, in «Rivista di psicologia», 1920, pp. 208-236, in cui è compresa anche la comunicazione Le illusioni ottico-geometriche presentata da Bonaventura nella seduta del 28 marzo 1920 (pp. 220-235).