Panizza Bartolomeo

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31 lettere di Bartolomeo Panizza (1785-1867), docente di anatomia all'Università di Pavia:
1) Pavia, 27 marzo 1841: Scrive di aver saputo dell'assegnazione del posto di Abbiategrasso a Bozzi dal Consigliere, al quale però Verga è sempre presente. Scrive anche di aver sollecitato l'assegnazione di uno stabilimento psichiatrico a Verga suggerendo quello di San Celso. Si recherà comunque alla Senavra per discutere con il dottor Pecoroni e poi anche da Piantanida. Non mancherà di parlare anche con Antonini.
In chiusura manda i suoi saluti al Maggiore Ciniselli che ospita Verga a Comacchio.
2) Milano, 1 aprile 1841: Aggiorna Verga sui colloqui avuti a Milano in favore di Verga: ha visto Pecoroni alla Senavra, che è pronto ad appoggiare Verga; Antonini, uno degli azionisti dello stabilimento di S. Celso, ha dichiarato che la società degli azionisti dello stabilimento non vuole più Caccialanza quale Direttore medico, e spera di poter conferire al più presto l'incarico a Verga. Non ha invece ritenuto opportuno parlare con Piantanida e il Consigliere Gianelli. Ha invece incontrato il Consigliere protomedico De Capitani, che è sempre ben disposto e pronto ad appoggiare la candidatura di Verga. Invia i suoi saluti al Maggiore Ciniselli, a Montanari e alla famiglia Brugnatelli.
3) Pavia, 13 aprile 1841: Scrive delle anguille e del freddo invernale che fa in quel momento. Gli assicura che nei prossimi giorni andrà a Milano e ravviverà la memoria di quei signori che generalmente tirano in lungo gli affari. Saluta Ciniselli e non dimenticherà mai quanto sta facendo per Verga. Dà notizie sulla buona salute della famiglia Brugnatelli.
4) Pavia, 30 aprile 1841: Informa Verga che il figlio De Filippi gli ha mandato il sindaco di Pieve del Cairo che cerca un medico condotto. Verga dovrà quindi incontrarlo a casa di De Filippi, ma non dovrà parlare dell’affare di S. Celso, perché il V. De Filippi è il protettore dell’attuale medico di S. Celso. Panizza darà poi a Verga una lettera del P. Antonini [di S. Celso] per condurre a termine quell’affare.
5) Pavia, 14 marzo 1842: Invia copia dell'attestato. Scrive di ritenere giusto che il Vandoni sia così severo verso quello stabilimento e spezialmente verso il Muggetti. Esorta Verga a non abbandonare l’impresa. Scrive poi che Rigoni(?) non ha nessuna intenzione di abbandonare la cattedra ed è arrabbiato per la diffusione di questa notizia. Manda i saluti alla famiglia Grossi.
6) Pavia, 7 maggio 1842: Scrive a Verga della sua salute e gli chiede di dispensarlo dal consulto, perché non vuole impicciarsi in malattie mediche.
7) Pavia, 14 settembre 1842: Chiede a Verga di andare dall’amico Kramer e combinare la stampa di un’opera che gli invia e di presenziare alla correzione delle bozze.
8) Pavia, 28 agosto 1843: Invia a Verga un libro.
9) Pavia, 15 giugno 1844: Si dispiace per non aver incontrato Verga a Brera. Lo informa che il Consigliere sostiene Verga nella sua candidatura alla direzione della Senavra. Scrive poi che interesserà della questione in dottor Vandoni,
10) Pavia, 27 agosto 1844: Invia la spiegazione a due tavole da porsi alla fine della propria memoria.
11) Pavia, 24 febbraio 1845: Chiede di raccomandare, se ha qualche conoscenza in loco, il dott. Bovio che concorre alla condotta di Caravaggio. Gli dice che in Francia la propria memoria ha ottenuto la menzione onorevole, ma gli dispiace che non abbia vinto quella di Verga, che la meritava.
12) Pavia, 9 agosto 1845: Scrive di avergli procurato dei libri, ma non ha trovato quello di Giuseppe Frank, poiché forse si tratta di un articolo.
13) Pavia, 17 marzo 1847: Assicura che quando l’agitazione attuale sarà finita andrà a trovarlo. Manda i suoi saluti alla gracile e diletta A., e manda un articolo del dr. Porta di S. Zenone da inserire nella Gazzetta.
14) Pavia, 23 luglio 1847: Invia ciò che lesse a Genova e l’articolo di risposta alla domanda che gli pose sulla Gazzetta il dr. De Martino di Napoli. Comunica a Verga che nella votazione per i due membri effettivi Verga figurò in terna e spera che la superiorità l’approverà.
15) Pavia, 22 agosto 1848: Scrive di proseguire nella redazione della Gazzetta e spera di venire a trovarlo a Milano anche per sapere di Bertani, che non ha nulla da temere perché fece un gran bene all’Ospedale di S. Ambrogio.
16) Pavia, 30 gennaio 1849: Scrive di aver ricevuto il n. 4 della Gazzetta e capisce quali siano gli scrupoli di Verga. Gli annuncia che sarà presto a Milano e che lo accompagnerà da Melovriz (?) e "da quella che tanto interessa il tuo cuore".
17) Pavia, 18 gennaio 1850: Chiede di venire il più presto possibile in suo aiuto perché sua figlia maggiore ha perduto il senno ed è preda di una mania religiosa. È curata da Casorati e Beolchini, che però chiedono vivamente l’intervento di Verga. Gli chiede di venire di sera per ripartire la mattina dopo, in modo da non incontrare nessuno e passare più tempo con lei. Hanno detto che si è ammalata di gastro-meningite per non insospettire nessuno.
18) Pavia, 29 gennaio 1850: Scrive di essere contrario alle dediche e parla poi della figlia: gli sembra che vada un po’ meglio con le idee fisse, ma ha altri sintomi preoccupanti di malattia.
19) Pavia, 26 febbraio 1851: Invia uno scritto sulla magnetizzazione del dr. Leoni, assistente alla clinica di Del Chiappa, da inserire al più presto nella Gazzetta. Gli chiede poi di controllare che le lettere delle proprie tavole siano correttamente inserite.
20) Pavia, 2 luglio 1851:Scrive di essere tormentato dalla nevralgia reumatica e non può fare nulla da due mesi. Gli dispiace di non fornirgli lettere di presentazione per il suo prossimo viaggio.
21) [Milano], Dalla sala dell’Istituto [lombardo], s.d.: Scrive che avrebbe voluto vederlo per dargli le 4 lettere preparate per il suo viaggio. Voleva anche consegnargli lo scritto del dottor Barbiere.
22) [Pavia, 18 dicembre 1851]: Si rammarica per l'aspra, insolente e "inurbana" recensione pubblicata sul lavoro del prof. Del Chiappa; è certo che Verga non ne sia l'autore, ma si dispiace perché aveva cognizione dell'articolo. Chiede di riferire a Strambio che ha troppa rabbia, cosa che non giova al suo lavoro e tantomeno alla Gazzetta. Saluta la cara "Amica" di Verga.
23) Tremezzo, 25 ottobre 1855: Raccomanda a Verga il dottor Messaglia, candidato al posto di chirurgo presso S. Corona.
24) Pavia, 16 febbraio 1857: Esprime la sua gioia per essere stato nominato membro del Comitato per il monumento a Strambio. Informa sulle sue condizioni di salute. Spera di riuscire presto ad andare a trovare Verga per passare un'ora con lui e la sua "Amica".
25) Pavia, 21 agosto 1857: Ringrazia Verga e la sua amica, anche a nome delle figlie, per il dono ricevuto. Scrive poi in merito al debito che gli si attribuisce verso il Pio Istituto di soccorso per i medici; chiede a Verga di far luce sulla faccenda. Chiede di fornirgli per iscritto una sintesi dell'intervento di Biffi durante l'ultima seduta, perché non ha potuto ascoltarlo.
26) Pavia, 22 febbraio 1858: Scrive a Verga in merito all'opera di Jean Marc Bourgery (1797-1849) intitolata "Traité complet de l’anatomie de l’homme", di cui ha veduto solo il primo volume pubblicato già qualche anno fa. Chiede a Verga notizie sull'opera, che sa essere stata completata, e proponendo l'analisi degli ultimi volumi presenti in Braidense per valutarne l'acquisto.
27) Pavia, 31 luglio 1860: Informa che il nipote di Verga è ricoverato in Ospedale per un'oftalmia reumatica piuttosto grave, che sta migliorando. Riferisce che il nipote ringrazia lo zio per il denaro. Dà alcune indicazion tecniche per una pubblicazione.
28) Pavia, 6 dicembre 1860: Informa Verga che la settimana successiva sarebbe giunto da Genova il colonnello Benedetto Cairoli, in treno e su una barella a causa della ferita aperta per la presenza di schegge. Chiede dunque a Verga di organizzare al meglio il trasporto del ferito dalla stazione a Pavia.
29) Pavia, 3 giugno 1862: Scrive a Verga di avere un gran desiderio di rivederlo e di parlare con lui e la sua famiglia degli ultimi avvenimenti legati all'Unità d'Italia; esprime il suo parere su Garibaldi.
30) Pavia, 26 maggio 1865: Scrive a Verga in merito ad un articolo di P. Persanino (?) riguardante una patologia, le cui cause principali deriverebbero da lesione funzionale del nervo pneumogastrico.
31) [s.l.], [s.d.]: Raccomanda a Verga un paziente affetto da "cofosi nervosa". Egli vuole avere cognizione dell'organo dell'udito. Panizza specifica ironicamente che si tratta di un militare e non di un esperto patologo.

Note

17) Sull’ultima pagina minuta della risposta di Verga: «Ho sentito col più vivo dolore la sua disgrazia. Sarei volato così sul momento, ma per rendere meno problematica e meno sensibile all’ospizio la mia partenza da Milano, ho pensato di differirla sino a domani. Ritenga dunque che capiterò a casa sua domani sera».
22) Sul retro minuta della risposta di Verga.

Estremi cronologici

1841-1865

Consistenza

31 carte

Collocazione fascicolo

b. 04, fasc. 103
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