Bonucci Francesco

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22 lettere dello psichiatra Francesco Bonucci (1826-1869):
1) Firenze, 25 aprile 1852: Invia al redattore dell'«Appendice psichiatrica» il manifesto dell'operetta che ha intenzione di pubblicare, sebbene ancora giovane e poco esperto tema di non essere accettato.
2) Perugia, 30 aprile 1857: Invia, su suggerimento del dottor Gualandi, direttore del Manicomio di Roma, uno scritto da inserire nell'«Appendice psichiatrica»: i "Preliminari di una classificazione delle alienazioni mentali", trascritto in calce alla lettera.
3) Perugia, 4 maggio 1857: Chiede a Verga di restituirgli il manoscritto sulla classificazione delle alienazioni mentali nel caso non intendesse inserirlo nell'«Appendice psichiatrica».
4) Perugia, 15 giugno 1858: Acconsente alle modifiche che Verga vuole introdurre nel suo articolo sulle allucinazioni e critica le opere di Linguiti e di Pisani. Parla dell'importanza del giornale di Verga per lo studio delle infermità mentali e dice di non sapere se il prof. Bini riuscirà a trovare il tempo di pubblicare qualcosa. Ringrazia Verga per aver aggiunto un epilogo alla sua relazione e si complimenta con Biffi per il resoconto del suo viaggio nei manicomi della Germania.
5) Perugia, 20 ottobre 1858: Segnala un errore nel suo articolo sulle allucinazioni recentemente pubblicato sull'«Appendice psichiatrica».
6) Perugia, 18 aprile 1859: Chiede, a nome di un medico molto scrupoloso, se Verga può inviargli da Milano due "cannuccie di pus vaccino di ottima qualità". Spera inoltre di inviargli al più presto un articolo sull'ereditarietà delle malattie mentali.
7) Perugia, 2 ottobre 1861: Annuncia a Verga di avergli inviato una copia della relazione triennale sull'attività del suo manicomio appena pubblicata e gli chiede di riportare sull'«Appendice psichiatrica» la parte dedicata alla paralisi generale progressiva, aggiungendovi alcune affermazioni di Jules Baillarger conformi alla sua teoria.
8) Perugia, 16 ottobre 1861: Dice di non avere il tempo per esporre le sue idee sulla paralisi generale progressiva confrontandole con quelle dei più illustri psichiatri e torna quindi a chiedergli di pubblicare la parte della relazione che gli ha mandato, magari con una nota introduttiva e con alcune precisazioni. Fa voti perché l'«Appendice psichiatrica» diventi presto un giornale autonomo, "come converrebbe alla nostra Nazione risorta".
9) Perugia, 4 ottobre 1862: Comunica di aver già scritto a [Girolamo] Gambari, [Giovanni] Gualandi e [Filippo] Cardona per il nuovo giornale e di accingersi a scrivere anche al dottor Eustachio Salomone, medico di un manicomio privato a Napoli. Verga dovrà dare invece impulso all'iniziativa e coronare così il desiderio di tutti gli alienisti italiani. Annuncia che gli invierà una recensione della "Physiologie de la pensée" di [Louis-Francisque] Lélut. Confessa che la conoscenza di Verga gli "è rimasta scolpita nell'anima". Gli invia, da sistemare, lo scritto di Girolami e invia i suoi saluti a Biffi e Griffini.
10) Perugia, 29 novembre 1862: Invia a Verga la recensione che gli aveva promesso. Confessa che senza un programma non saprebbe come tentare l'esperimento degli associati al nuovo giornale e dunque per il momento ritiene meglio continuare a mantenere in vita l'«Appendice psichiatrica».
11) Perugia, 14 febbraio 1863: Invia a Verga un breve articolo sulla discussione della Società medico-psicologica di Parigi riferita dagli «Annali medico-psicologici». Ha letto sull'«Appendice psichiatrica» la critica di un corrispondente a tale discussione e non si trova d'accordo con lui, perché ritiene debba sempre esserci un equilibrio tra l'analisi dei fatti e la teoria. Se dunque il suo articolo non dovesse adattarsi alla linea redazionale del giornale, lo spedirà senza problemi ad un'altra testata.
12) Perugia, 14 marzo 1863: Invia a Verga una relazione statistica delle malattie mentali nell'Umbria, da pubblicare nell'«Appendice psichiatrica».
13) Perugia, 26 maggio 1863: Dice a Verga di non preoccuparsi di pubblicare il sunto della discussione sull'animismo, perché la pubblicherà sull'«Ippocratico». Gli invierà brevi note bibliografiche sugli «Ann. med. psychologiques» e gli chiede tempo perché è occupatissimo e sta lavorando anche a una "Medicina legale delle alienazioni mentali". Manda i suoi saluti a Biffi, Fano e Ferrario e gli inoltra quelli di Madruzza.
14) Perugia, 4 giugno 1863: Scrive di non aver trovato articoli interessanti negli «Annali medico-psicologici» francesi e di potergli inviare eventualmente un breve accenno alla questione dell'animismo, trattandola diversamente rispetto all'articolo pubblicato sull'«Ippocratico».
15) Perugia, 14 agosto 1863: Ha sentito con infinita soddisfazione che i medici di Milano hanno deciso di pubblicare un giornale italiano di malattie mentali e plaude all'iniziativa. Dà il suo parere sul titolo del giornale, sperando che vi si inserisca la parola "italiano" e per il resto si rimette a Verga. Gli invia i saluti di Madruzza e Perfetti.
16) Perugia, 24 ottobre 1863: Ringrazia Verga per il "Rendiconto" dell'Ospedale e si congratula con lui. Conferma la sua collaborazione al nuovo giornale, di cui attende il programma, anche se non in modo continuativo. Parla di sua moglie e della bambina nata da poco. Dice di avergli inviato la bozza della "Medicina legale delle alienazioni mentali" e, se possibile, ne chiede una recensione, ricordando che anche Brierre de Boismont ne ha inserita una negli «Annali medico-psicologici».
17) Perugia, 25 settembre 1863: Manda a Verga un epilogo della discussione della Società medico-psicologica, lasciando a lui la libertà di pubblicarlo o meno. Spera che il nuovo giornale psichiatrico italiano sia presto costituito.
18) [s.l.], 1863: Invia a Verga il proseguimento dell'articolo e gli suggerisce di pubblicarlo sull'«Appendice psichiatrica» insieme alla parte precedente, poiché nell'insieme non è ancora stato inviato ad alcun giornale, mentre la prima parte è stata inviata agli «Annali medico-psicologici».
19) Perugia, 18 dicembre 1863: Ha visto con soddisfazione l'annuncio dell'«Archivio italiano per le malattie nervose» e dice che Zurli ha già scritto a Biffi perché consideri già associato il Manicomio di Perugia. Gli chiede un'altra copia del manifesto per cercare altre associazioni e spera di trovare negli «Annali medico-psicologici» materia per un primo articolo. Manda i suoi saluti a Biffi, Castiglioni e agli altri amici conosciuti a Siena.
20) Perugia, 31 gennaio 1864: Ha ricevuto il primo fascicolo dell'«Archivio» e ha letto la bella introduzione di Verga. Gli annuncia l'associazione del prof. Braccio Salvatori, docente di medicina legale all'Università di Perugia. Gli promette un articolo sui ricordi dei malati usciti dal delirio, ma non prima di marzo, a causa degli innumerevoli impegni.
21) Perugia, 21 marzo 1864: Invia a Verga l'articolo che gli aveva promesso e chiede di poterne correggere le bozze.
22) Perugia, 6 ottobre 1864: Annuncia l'invio di una lettera per l'«Archivio» e si affida alla benevolenza di Verga. Parla di Lombroso, dotato di un vivo ingegno ma purtroppo "involto in un materialismo senza confine, e che non può confarsi alle doti della umana intelligenza". Chiede se a Milano vi sia un libraio a cui mandare qualche copia dei suoi scritti, perché molti medici non sono riusciti a procurarseli.

Note

7) In calce è presente la minuta della risposta di Verga, appena rientrato da un’escursione a Trieste, al Cenisio e a Firenze, nella quale chiarisce come intenderebbe pubblicare il testo e lo esorta a confrontarsi con gli altri psichiatri in merito.
11) A tergo è presente la minuta della risposta di Verga, che confessa di aver già stralciato dall’articolo del corrispondente parigino le frasi più irritanti, ma di essere d’accordo che Bonucci lo critichi più apertamente. Gli lascia piena libertà.
18) A tergo è presente la minuta della risposta di Verga, che lo ringrazia per quanto farà per la rivista.

Estremi cronologici

1852-1864

Consistenza

25 carte

Collocazione fascicolo

b. 01, fasc. 094
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