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Nel 1887 partì per un anno di studi in Germania. All'Università di Lipsia frequentò con Oswald Külpe il laboratorio di psicologia sperimentale di Wilhelm Wundt e seguì le lezioni di Ludwig Strümpell, allargando i suoi interessi verso la pedagogia e cercando maggiori legami tra la filosofia e le scienze.
Tornò a Pavia nel 1894, per succedere a Cantoni nell'insegnamento di Storia della filosofia. Dal 1899 fu consigliere comunale per l'estrema Sinistra, rappresentante del Consiglio provinciale scolastico e assessore comunale alla pubblica istruzione. Nel 1900 suscitò un certo scalpore la sua prolusione all'università su La libertà accademica, apprezzata da Antonio Labriola. Il suo impegno a diffondere in Italia l'herbartismo pedagogico lo portò a pubblicare a Roma, nello stesso 1900, La pedagogia di Herbart, che ebbe numerose edizioni.
Nel 1901, per interessamento di Labriola, ottenne la cattedra di Pedagogia all'Università di Roma, dove insegnò fino al 1935 e fu preside dal 1903 al 1911 e dal 1918 al 1920.
Sensibile al problema della formazione e dell'organizzazione degli educatori, nel 1901 fondò l'Unione magistrale nazionale. Nel 1904 fondò a Roma la Scuola pedagogica, con annesso, dal 1906, il Museo di istruzione e di educazione, già diretto per molti anni dallo stesso Labriola. Qui insegnarono, fra gli altri, Giuseppe Sergi, Sante De Sanctis, Maria Montessori e Giovanni Gentile. Quest'ultimo nel 1923 soppresse le scuole pedagogiche, integrando solo quelle di Roma, Firenze e Messina negli Istituti superiori di magistero.
Nel 1907 Credaro fu eletto presidente dell'Associazione pedagogica professionale fra gli insegnanti delle scuole normali (poi Associazione nazionale per gli studi pedagogici), fondando a Roma e dirigendo quasi ininterrottamente il suo organo di stampa, la Rivista pedagogica (1908-1939).
Deputato del Partito radicale dal 1895, nel 1906 fu sottosegretario alla pubblica istruzione nel governo Sonnino e dal 1910 al 1914 ministro della pubblica istruzione. In tale veste fece approvare nel giugno 1911 la nuova legge di riforma scolastica, nota come Daneo-Credaro. Dal 1917 al 1923 fece parte del Consiglio superiore della pubblica istruzione, di cui fu anche vicepresidente a più riprese. Fu infine nominato senatore nel 1919.
Paola Zocchi
13/09/2012 (aggiornamento 09/12/2020)
Ambrosoli, L. (1967). La Federazione nazionale insegnanti scuola media dalle origini al 1925. Firenze.
Banfi, A. (1939), Luigi Credaro. Parole commemorative. Milano.
Bertoni Jovine, D. (1958). La scuola italiana dal 1870 ai giorni nostri, Roma.
Cappiello, L. (1937). Il trentennio della "Rivista pedagogica". Il fondatore. Rivista pedagogica, XXX, 1-34.
Colombo, A. (a cura di) (2001). Luigi Credaro: il coraggio dell'impegno. Atti del convegno (Sondrio 19 ottobre 1999). Sondrio: Istituto Sondriese per la storia della resistenza e dell'età contemporanea, "Quaderno" n. 5.
Gentile, M.T. (1948). Il pensiero e l'opera di Luigi Credaro. Mazara: Società editrice siciliana.
Guarnieri, P. Credaro Luigi. Dizionario biografico degli italiani, on-line.
Guarnieri, P. (1979). Luigi Credaro. Lo studioso e il politico. Sondrio: Bettini.
Guarnieri, P. (1979). Luigi Credaro e Carlo Cantoni attraverso il carteggio inedito. Annali dell'Istituto di filosofia (Firenze), 321-358.
Guarnieri, P. (1979). Luigi Credaro tra filosofia e pedagogia. La Nuova Antolologia, ottobre-dicembre, 274-284.
Guarnieri, P. (1980). Lettere di Luigi Credaro a Carlo Cantoni (1883-1900). Giornale critico della filosofia italiana, LIX, 141-166.
Guarnieri, P. (a cura di) (1986). Luigi Credaro nella scuola e nella storia. Atti del convegno Sondrio, 15-16 settembre 1979. Sondrio: Società Storica Valtellinese.
Luigi Credaro (1935). Rivista pedagogica, XXVIII, 153-162.
Morando, D. (1951). Luigi Credaro. Rivista rosminiana, XLV, pp. 44-54.
Santamaria Formiggini, E. (1931). Luigi Credaro. Rivista pedagogica, XXIV, 668-698.
Suraci, U. (1949). Luigi Credaro nella scienza, nella scuola e nella vita. Rassegna di pedagogia, VII, 205-224.
Luigi Credaro: il coraggio dell'impegno, Atti del convegno (Sondrio 19 ottobre 1999). Sondrio: Istituto Sondriese per la storia della resistenza e dell'età contemporanea, "Quaderno" n. 5.
Ferrari, G.M. (1934). A 50 anni dalla laurea di un pedagogista: Luigi Credaro. Rivista pedagogica, XXVII, 129-137.
Scheda del senatore Luigi Credaro sul sito web del Senato della Repubblica.
Biografia
Figlio di poverissimi contadini, grazie alle sue eccezionali capacità poté frequentare il liceo a Sondrio e vincere poi un posto gratuito di convittore al collegio Ghislieri di Pavia. Iscrittosi all'Università di Pavia, si laureò in filosofia nel 1885 con Carlo Cantoni, esponente di primo piano della filosofia neokantiana in Italia.Nel 1887 partì per un anno di studi in Germania. All'Università di Lipsia frequentò con Oswald Külpe il laboratorio di psicologia sperimentale di Wilhelm Wundt e seguì le lezioni di Ludwig Strümpell, allargando i suoi interessi verso la pedagogia e cercando maggiori legami tra la filosofia e le scienze.
Tornò a Pavia nel 1894, per succedere a Cantoni nell'insegnamento di Storia della filosofia. Dal 1899 fu consigliere comunale per l'estrema Sinistra, rappresentante del Consiglio provinciale scolastico e assessore comunale alla pubblica istruzione. Nel 1900 suscitò un certo scalpore la sua prolusione all'università su La libertà accademica, apprezzata da Antonio Labriola. Il suo impegno a diffondere in Italia l'herbartismo pedagogico lo portò a pubblicare a Roma, nello stesso 1900, La pedagogia di Herbart, che ebbe numerose edizioni.
Nel 1901, per interessamento di Labriola, ottenne la cattedra di Pedagogia all'Università di Roma, dove insegnò fino al 1935 e fu preside dal 1903 al 1911 e dal 1918 al 1920.
Sensibile al problema della formazione e dell'organizzazione degli educatori, nel 1901 fondò l'Unione magistrale nazionale. Nel 1904 fondò a Roma la Scuola pedagogica, con annesso, dal 1906, il Museo di istruzione e di educazione, già diretto per molti anni dallo stesso Labriola. Qui insegnarono, fra gli altri, Giuseppe Sergi, Sante De Sanctis, Maria Montessori e Giovanni Gentile. Quest'ultimo nel 1923 soppresse le scuole pedagogiche, integrando solo quelle di Roma, Firenze e Messina negli Istituti superiori di magistero.
Nel 1907 Credaro fu eletto presidente dell'Associazione pedagogica professionale fra gli insegnanti delle scuole normali (poi Associazione nazionale per gli studi pedagogici), fondando a Roma e dirigendo quasi ininterrottamente il suo organo di stampa, la Rivista pedagogica (1908-1939).
Deputato del Partito radicale dal 1895, nel 1906 fu sottosegretario alla pubblica istruzione nel governo Sonnino e dal 1910 al 1914 ministro della pubblica istruzione. In tale veste fece approvare nel giugno 1911 la nuova legge di riforma scolastica, nota come Daneo-Credaro. Dal 1917 al 1923 fece parte del Consiglio superiore della pubblica istruzione, di cui fu anche vicepresidente a più riprese. Fu infine nominato senatore nel 1919.
Paola Zocchi
13/09/2012 (aggiornamento 09/12/2020)
Bibliografia
Adami, G. (1958). Un po' di storia dei primi quattro anni seguiti all'auspicata attesa unione del Trentino alla madre patria. Cenni alla vita e opere di Luigi Credaro. Trento.Ambrosoli, L. (1967). La Federazione nazionale insegnanti scuola media dalle origini al 1925. Firenze.
Banfi, A. (1939), Luigi Credaro. Parole commemorative. Milano.
Bertoni Jovine, D. (1958). La scuola italiana dal 1870 ai giorni nostri, Roma.
Cappiello, L. (1937). Il trentennio della "Rivista pedagogica". Il fondatore. Rivista pedagogica, XXX, 1-34.
Colombo, A. (a cura di) (2001). Luigi Credaro: il coraggio dell'impegno. Atti del convegno (Sondrio 19 ottobre 1999). Sondrio: Istituto Sondriese per la storia della resistenza e dell'età contemporanea, "Quaderno" n. 5.
Gentile, M.T. (1948). Il pensiero e l'opera di Luigi Credaro. Mazara: Società editrice siciliana.
Guarnieri, P. Credaro Luigi. Dizionario biografico degli italiani, on-line.
Guarnieri, P. (1979). Luigi Credaro. Lo studioso e il politico. Sondrio: Bettini.
Guarnieri, P. (1979). Luigi Credaro e Carlo Cantoni attraverso il carteggio inedito. Annali dell'Istituto di filosofia (Firenze), 321-358.
Guarnieri, P. (1979). Luigi Credaro tra filosofia e pedagogia. La Nuova Antolologia, ottobre-dicembre, 274-284.
Guarnieri, P. (1980). Lettere di Luigi Credaro a Carlo Cantoni (1883-1900). Giornale critico della filosofia italiana, LIX, 141-166.
Guarnieri, P. (a cura di) (1986). Luigi Credaro nella scuola e nella storia. Atti del convegno Sondrio, 15-16 settembre 1979. Sondrio: Società Storica Valtellinese.
Luigi Credaro (1935). Rivista pedagogica, XXVIII, 153-162.
Morando, D. (1951). Luigi Credaro. Rivista rosminiana, XLV, pp. 44-54.
Santamaria Formiggini, E. (1931). Luigi Credaro. Rivista pedagogica, XXIV, 668-698.
Suraci, U. (1949). Luigi Credaro nella scienza, nella scuola e nella vita. Rassegna di pedagogia, VII, 205-224.
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Ferrari, G.M. (1934). A 50 anni dalla laurea di un pedagogista: Luigi Credaro. Rivista pedagogica, XXVII, 129-137.
Scheda del senatore Luigi Credaro sul sito web del Senato della Repubblica.