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Dal 1943, e per 15 anni, Valentini lavorò alla rivista Civiltà cattolica, con contributi su tematiche psicologiche, pedagogiche e filosofiche. Lo stesso anno iniziò la sua carriera accademica come assistente di Mario Ponzo alla cattedra di psicologia nella Facoltà di medicina dell’Università di Roma. Conseguita la libera docenza in psicologia nel 1952, fu professore incaricato della stessa disciplina dal 1953 e anche di psicologia dell’età evolutiva dal 1955 nella Facoltà di magistero. Vinto nel 1953 il concorso di ordinario, tra il 1958 e il 1959 completò la propria preparazione all’estero, presso i laboratori di psicologia di Parigi e di Oxford. Nel 1960 ottenne la cattedra di psicologia alla Facoltà di magistero di Roma, mentre l’anno precedente aveva avuto un incarico di insegnamento anche all’Università dell’Aquila. Nel 1971, con l’apertura del corso di laurea in psicologia, ebbe la cattedra di psicologia generale, che tenne fino all’andata fuori ruolo (1982).
Sin dai primi anni della sua carriera, contrastando l’indirizzo dato nel 1923 da Giovanni Gentile con la riforma della scuola, moltiplicò gli sforzi per l’affermazione della psicologia come campo disciplinare necessario ai fini della formazione universitaria: promosse l’introduzione degli insegnamenti di psicologia sperimentale e di psicologia animale nella Facoltà di scienze naturali; ottenne la creazione dell’Istituto di psicologia nella Facoltà di magistero (1964), di cui mantenne la direzione fino al 1979; nel 1969-1970, dopo un lungo lavoro di preparazione e di collegamento tra i vari psicologi italiani, per giungere ad uno statuto unificato nazionale, riuscì ad aprire presso la Facoltà di magistero romana la Scuola di specializzazione in psicologia scolastica e differenziale; nel 1971, infine, con l’apertura a Roma del corso di laurea in psicologia, venne coronato da successo lo sforzo concettuale e organizzativo che Valentini aveva sostenuto per anni. Si adoperò poi affinché tale corso avesse una sede idonea vicina alla Città universitaria con la progettazione e l’avvio della costruzione degli edifici dove ancora oggi si trovano i corsi di laurea in psicologia -, per la revisione dello statuto del corso di laurea su base quinquennale e in senso più adeguato al diversificarsi della disciplina, e infine a favore dell’istituzione dell’Albo nazionale degli psicologi.
In questo sforzo aveva chiamato a collaborare le sue assistenti di allora (Maria Banissoni e Marta Olivetti) e giovani colleghi dall’Istituto di psicologia della Facoltà di medicina (Eraldo de Grada ed Ezio Ponzo). Con l’istituzione del corso di laurea, per coprire i diversi settori disciplinari, si rivolse a professori di altre università italiane (Mario Bertini, Luigi Pizzamiglio, Paolo Bonaiuto, Gian Vittorio Caprara) i quali con Adriano Ossicini, Anna Paola Ercolani, Angela Groppelli costituirono il primo nucleo del corpo docente. Valentini, inoltre, si adoperò con Fabio Metelli per ottenere l’apertura, nel medesimo anno 1971, del corso di laurea in psicologia all’Università di Padova.
Tra le sue numerose pubblicazioni scientifiche, le più importanti direttrici di ricerca furono in psicologia generale (coscienza, intelligenza, ritmo, interferenza di compiti contemporanei ed antagonisti, psicologia del film), psicologia animale, psicologia dell’età evolutiva e psicologia applicata all’orientamento professionale. Va inoltre ricordata la profonda conoscenza che Valentini ebbe della teoria psicoanalitica freudiana, allo studio della quale era stato incoraggiato dallo psicoanalista Gregory Zilboorg e dallo psicologo e psicoanalista Juan José López Ibor. Indirizzò tra l’altro studenti, specializzandi e giovani collaboratori all’analisi dei principali concetti freudiani.
Valentini ebbe legami, professionali e d’amicizia, con molti dei protagonisti della psicologia del Novecento: oltre a quelli già menzionati, Renzo Canestrari, Marcello Cesa-Bianchi, Gaetano Kanizsa, Guido Petter in Italia; e in Europa il belga Albert Michotte van den Berck, i gestaltisti tedeschi Wolfgang Koehler e Wolfgang Metzger, il fondatore dell’epistemologia genetica, lo svizzero Jean Piaget e, infine, i francesi Pierre Oléron e Paul Fraisse, legato a Valentini da vincoli di profonda amicizia.
Membro della Commissione nazionale italiana per l’Unesco dal 1956 al 1962, medaglia d’oro della pubblica istruzione nel 1981, venne proclamato professore emerito nel 1984.
Marta Olivetti Belardinelli
31/07/2017
Ricordando P. Ernesto Valentini (1987). Civiltà Cattolica, 2, 268-270.
Valentini, E. (1980). Tirocinio ed esame di Stato. In M. Cecchini e G. P. Lombardo (a cura di), Lo Psicologo. Riforma sanitaria. Regolamentazione giuridica della professione (pp. 26-35). Roma: Bulzoni.
Valentini, E. (1973). Come si è giunti all’istituzione del corso di laurea in psicologia. Rivista di psicologia, 67, 285-293.
Valentini, E. (1981). Contributo scientifico dell’Istituto di Psicologia (Facoltà di Magistero) dell’Università di Roma alla Psicologia generale nel decennio 1970-1980. Psicologia e società. Rivista di psicologia sociale, 1-4, 57-67 e 161-166.
Valentini, E. (1979). Situantion und Zukunft der Psychologie in Italien. Rassegna di pedagogia, 37(4).
Biografia
Nato da Stanislao, magistrato calabrese poi trasferito a Roma, e da Maria Caruso, entrò nel noviziato dei Gesuiti di Roma a 15 anni. Si laureò in filosofia (corso di laurea associato alle scienze) nel 1929 all’Università Gregoriana e nella stessa materia nel 1934 a Genova. Nel 1941 ottenne, sempre presso la Gregoriana, la licenza in teologia. Durante il periodo bellico compì presso l’Università di Roma importanti ricerche di psicologia animale e, dopo la guerra, affascinato dalla ricerca del biologo Giulio Cotronei, completò nel 1946 a Genova tutti gli esami del corso di laurea in scienze biologiche, senza tuttavia presentare la tesi per il conseguimento del titolo.Dal 1943, e per 15 anni, Valentini lavorò alla rivista Civiltà cattolica, con contributi su tematiche psicologiche, pedagogiche e filosofiche. Lo stesso anno iniziò la sua carriera accademica come assistente di Mario Ponzo alla cattedra di psicologia nella Facoltà di medicina dell’Università di Roma. Conseguita la libera docenza in psicologia nel 1952, fu professore incaricato della stessa disciplina dal 1953 e anche di psicologia dell’età evolutiva dal 1955 nella Facoltà di magistero. Vinto nel 1953 il concorso di ordinario, tra il 1958 e il 1959 completò la propria preparazione all’estero, presso i laboratori di psicologia di Parigi e di Oxford. Nel 1960 ottenne la cattedra di psicologia alla Facoltà di magistero di Roma, mentre l’anno precedente aveva avuto un incarico di insegnamento anche all’Università dell’Aquila. Nel 1971, con l’apertura del corso di laurea in psicologia, ebbe la cattedra di psicologia generale, che tenne fino all’andata fuori ruolo (1982).
Sin dai primi anni della sua carriera, contrastando l’indirizzo dato nel 1923 da Giovanni Gentile con la riforma della scuola, moltiplicò gli sforzi per l’affermazione della psicologia come campo disciplinare necessario ai fini della formazione universitaria: promosse l’introduzione degli insegnamenti di psicologia sperimentale e di psicologia animale nella Facoltà di scienze naturali; ottenne la creazione dell’Istituto di psicologia nella Facoltà di magistero (1964), di cui mantenne la direzione fino al 1979; nel 1969-1970, dopo un lungo lavoro di preparazione e di collegamento tra i vari psicologi italiani, per giungere ad uno statuto unificato nazionale, riuscì ad aprire presso la Facoltà di magistero romana la Scuola di specializzazione in psicologia scolastica e differenziale; nel 1971, infine, con l’apertura a Roma del corso di laurea in psicologia, venne coronato da successo lo sforzo concettuale e organizzativo che Valentini aveva sostenuto per anni. Si adoperò poi affinché tale corso avesse una sede idonea vicina alla Città universitaria con la progettazione e l’avvio della costruzione degli edifici dove ancora oggi si trovano i corsi di laurea in psicologia -, per la revisione dello statuto del corso di laurea su base quinquennale e in senso più adeguato al diversificarsi della disciplina, e infine a favore dell’istituzione dell’Albo nazionale degli psicologi.
In questo sforzo aveva chiamato a collaborare le sue assistenti di allora (Maria Banissoni e Marta Olivetti) e giovani colleghi dall’Istituto di psicologia della Facoltà di medicina (Eraldo de Grada ed Ezio Ponzo). Con l’istituzione del corso di laurea, per coprire i diversi settori disciplinari, si rivolse a professori di altre università italiane (Mario Bertini, Luigi Pizzamiglio, Paolo Bonaiuto, Gian Vittorio Caprara) i quali con Adriano Ossicini, Anna Paola Ercolani, Angela Groppelli costituirono il primo nucleo del corpo docente. Valentini, inoltre, si adoperò con Fabio Metelli per ottenere l’apertura, nel medesimo anno 1971, del corso di laurea in psicologia all’Università di Padova.
Tra le sue numerose pubblicazioni scientifiche, le più importanti direttrici di ricerca furono in psicologia generale (coscienza, intelligenza, ritmo, interferenza di compiti contemporanei ed antagonisti, psicologia del film), psicologia animale, psicologia dell’età evolutiva e psicologia applicata all’orientamento professionale. Va inoltre ricordata la profonda conoscenza che Valentini ebbe della teoria psicoanalitica freudiana, allo studio della quale era stato incoraggiato dallo psicoanalista Gregory Zilboorg e dallo psicologo e psicoanalista Juan José López Ibor. Indirizzò tra l’altro studenti, specializzandi e giovani collaboratori all’analisi dei principali concetti freudiani.
Valentini ebbe legami, professionali e d’amicizia, con molti dei protagonisti della psicologia del Novecento: oltre a quelli già menzionati, Renzo Canestrari, Marcello Cesa-Bianchi, Gaetano Kanizsa, Guido Petter in Italia; e in Europa il belga Albert Michotte van den Berck, i gestaltisti tedeschi Wolfgang Koehler e Wolfgang Metzger, il fondatore dell’epistemologia genetica, lo svizzero Jean Piaget e, infine, i francesi Pierre Oléron e Paul Fraisse, legato a Valentini da vincoli di profonda amicizia.
Membro della Commissione nazionale italiana per l’Unesco dal 1956 al 1962, medaglia d’oro della pubblica istruzione nel 1981, venne proclamato professore emerito nel 1984.
Marta Olivetti Belardinelli
31/07/2017
Bibliografia
Olivetti Belardinelli, M. (1989). L’istituzione del Corso di laurea in Psicologia come modifica di statuto nell’ordinamento delle università italiane. In G.V. Caprara, N. Dazzi, S. Roncato (a cura di), Guida alla laurea in psicologia (pp. 11-25). Bologna: il Mulino.Ricordando P. Ernesto Valentini (1987). Civiltà Cattolica, 2, 268-270.
Valentini, E. (1980). Tirocinio ed esame di Stato. In M. Cecchini e G. P. Lombardo (a cura di), Lo Psicologo. Riforma sanitaria. Regolamentazione giuridica della professione (pp. 26-35). Roma: Bulzoni.
Valentini, E. (1973). Come si è giunti all’istituzione del corso di laurea in psicologia. Rivista di psicologia, 67, 285-293.
Valentini, E. (1981). Contributo scientifico dell’Istituto di Psicologia (Facoltà di Magistero) dell’Università di Roma alla Psicologia generale nel decennio 1970-1980. Psicologia e società. Rivista di psicologia sociale, 1-4, 57-67 e 161-166.
Valentini, E. (1979). Situantion und Zukunft der Psychologie in Italien. Rassegna di pedagogia, 37(4).