Ezio Ponzo

Torino, 6 Maggio 1923 – Roma, 30 Novembre 2001
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Biografia

Figlio di Mario Ponzo e di Luisa Sebes, visse a Torino fino al 1931, quando si trasferì con la famiglia a Roma, dove il padre aveva ottenuto la cattedra di psicologia sperimentale.
Conseguita la maturità classica, si iscrisse alla Facoltà di medicina e chirurgia dell’Università di Roma, ma dopo l’8 settembre 1943 si spostò a Cuneo insieme alla madre e alle tre sorelle, mentre il padre rimase nella capitale. Durante il secondo anno di università a Torino, fu chiamato alle armi dalla Repubblica di Salò, ma grazie alla sua conoscenza del tedesco fu destinato all’Ospedale militare del capoluogo piemontese come infermiere.
Tornato a Roma dopo la guerra, si laureò con Giuseppe Amantea nel 1948, discutendo una tesi sulla fisiologia del sistema nervoso, intitolata Animali a midollo spinale accorciato. L’anno dopo svolse il servizio di leva presso il Centro studi e ricerche di medicina aereonautica di Roma, conducendo indagini sulla fisiopatologia dell’uomo in volo.
Conseguita la specializzazione in medicina legale e delle assicurazioni nel 1951, con una tesi di argomento psicologico riguardante le Testimonianze di adolescenti su un episodio filmico, divenne assistente volontario di Cesare Gerin e si occupò degli aspetti medico-legali dello sviluppo ontogenetico. L’interesse per tali argomenti e la passione per il mondo dei più piccoli lo spinse a specializzarsi anche in pediatria, alla scuola romana di Gino Frontali.
Nel 1952 entrò nell’Istituto di psicologia dell’Università di Roma, prima come assistente incaricato e successivamente come professore ordinario, sotto la direzione di Leandro Canestrelli. Qui si legò al gesuita psicologo Ernesto Valentini, con cui strinse un rapporto professionale e di amicizia. Tra il 1951 e il 1956, per approfondire la preparazione in psicologia infantile, passò alcuni periodi all’estero, negli istituti di George Heuyer e René Zazzo a Parigi, e di Tranekar Rasmussen a Copenaghen. Nel 1959 ottenne la libera docenza in psicologia dell’età evolutiva e nel 1968 quella in psicologia. Dal 1964 insegnò psicologia anche all’Aquila e lo stesso anno fondò la Cineteca psicologica Fondazione Mario Ponzo.
Si era intanto impegnato con Valentini e altri giovani colleghi romani (Maria Banissoni, Eraldo De Grada, Marta Olivetti Belardinelli) per l’affermazione universitaria della psicologia. Grazie agli sforzi compiuti, anche dal padovano Fabio Metelli, nel 1971 furono aperti i primi due corsi di laurea a Padova e a Roma. Lo stesso anno Ponzo ottenne la cattedra di psicologia dell’età evolutiva alla Facoltà di magistero dell’Università di Roma.
Autore di numerose pubblicazioni, si interessò di psicologia della percezione, di psicologia sociale, degli stereotipi d’età e di dogmatismo educativo. La sua grande curiosità per l’uomo lo portò anche ad occuparsi di etnopsicologia, partecipando a spedizioni scientifiche in Venezuela (1961) e in Amazzonia (1962-1963) – dirette rispettivamente da Giorgio Costanzo e da Ettore Biocca –, di cui diede conto in varie pubblicazioni e in una monografia su L’acculturazione dei popoli primitivi. Contributo psicologico (Roma, 1967). La conoscenza delle lingue gli permise di confrontarsi con la comunità scientifica internazionale e di contribuire ad allargare gli orizzonti italiani sulla psicologia infantile, anche attraverso il suo precoce accostarsi a Jean Piaget, del quale sostenne la diffusione dei libri nella facoltà medica di Roma. Con Ada Fonzi e altri fu inoltre tra gli animatori della rivista Psicologia contemporanea (1974).
Dalla fine degli anni Ottanta rivolse l’attenzione alle rappresentazioni sociali della guerra nucleare, all’attivismo dei giovani e alle loro angosce per le sorti della comunità mondiale.
Alla ricerca e all’insegnamento legò l’impegno civile, sostenuto da una profonda fede religiosa. Subito dopo la guerra fu volontario presso il cosiddetto “campo Parioli”, un agglomerato di baracche di sfollati a Roma. Nello stesso periodo si avvicinò, attraverso la madre, alla chiesa valdese, entrandovi nel 1957, confermato dal pastore Roberto Comba. Da subito molto attivo in vari ruoli, pubblicò articoli su riviste evangeliche e in tale ambito si spese per il no ai referendum abrogativi su divorzio (1974) e aborto (1981). Nel 1964 sposò Paola Rostan, anche lei valdese, con la quale ebbe due figlie. Pacifista militante, fece parte di molte associazioni e fu protagonista di altrettante iniziative. Merita ricordare che nell’agosto 1963 fu alla marcia interraziale di Washington, dove Martin Luther King pronunciò il celebre discorso I have a dream. Nel 1972 entrò poi a far parte, come esperto psicologo, della commissione ministeriale che doveva giudicare l’ammissibilità dell’obiezione di coscienza, da cui si dimise perché riteneva impossibile valutare la fondatezza e sincerità di una scelta tanto nobile e intima.
Pensionato nel 1993, si dedicò a una passione che lo aveva accompagnato tutta la vita: la scrittura di storie per bambini, poi pubblicate con vari editori.

Matteo Fiorani
25/06/2017

Bibliografia

Albesano, S. (1993). Storia dell’obiezione di coscienza in Italia. Treviso: Santi Quaranta, 138.
Carotenuto, A. (a cura di) (1992). Dizionario Bompiani degli psicologi contemporanei. Milano: Bompiani.
Pepe, D. (1997). La psicologia di Piaget nella cultura e nella società italiane. Milano: FrancoAngeli.

Fonti archivistiche

Archivio privato Ezio Ponzo, Roma, Curriculum vitae.                                  
Testimonianze di Paola Rostan Ponzo, raccolte tra maggio e giungo 2017.

Fonte iconografica

Collezione privata della famiglia Ponzo, Roma.
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