Scuola di specialità in psicologia sperimentale dell’Università Cattolica di Milano

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Si deve ad Agostino Gemelli – fondatore nel 1921 del primo ateneo milanese, la “libera Università Cattolica del Sacro Cuore”, nonché del primo laboratorio di psicologia interno all’università – l’iniziativa di fondare a Milano una Scuola di specialità in psicologia sperimentale.
Nel marzo 1942, infatti, Gemelli scrisse al Ministero dell’educazione nazionale per sollecitare la creazione di una scuola che desse “maggior impulso agli studi di psicologia applicata alla personalità umana”. Pronto a farsi carico di oneri e onori, Gemelli si candidava contestualmente ad assumerne la direzione. Ottenuto il plauso del Ministero, i lavori per l’istituzione della Scuola poterono cominciare.
Tre gli attori coinvolti, oltre a Gemelli (all’epoca rettore della Cattolica), vi erano Uberto Pestalozzi, rettore della Regia Università di Milano (fondata nel 1924) e Antonio Cazzaniga, preside della Facoltà di medicina. In un primo tempo consultato, rimase invece escluso dai giochi il preside della Facoltà di filosofia, Luigi Castiglioni, perché – veniva specificato – “trattasi di specializzazione di medici”.
La Scuola nasceva da una convenzione stipulata fra i due atenei cittadini: l’Università Cattolica metteva a disposizione il proprio laboratorio di psicologia sperimentale, l’annessa biblioteca specializzata e un contributo annuo di 10.000 lire; stesso contributo s’impegnava a versare la Regia Università. Il corpo docente era costituito da professori di entrambi gli atenei. Il 28 ottobre 1942 Agostino Gemelli veniva nominato direttore.
Alla Scuola, di durata biennale, potevano accedere – in numero massimo di 20 all’anno – i laureati in medicina abilitati all’esercizio professionale che durante gli studi avessero dimostrato “speciale attitudine” in fisiologia umana, medicina legale, neurologia, psichiatria. Non è un caso che nell’elenco mancasse proprio la psicologia, bandita dai corsi universitari di medicina con la riforma Gentile del 1923.
La Scuola – veniva dichiarato – “ha lo scopo di condurre gli iscritti ad una approfondita conoscenza delle applicazioni della psicologia sperimentale all’orientamento e alla selezione professionale e dei metodi all’uopo necessari in ordine alle necessità delle Forze armate, del lavoro e della scuola”. I medici specializzati alla Scuola di psicologia sarebbero stati impiegati “per l’analisi dei processi di attività umana nei sopraddetti campi e per la valutazione del personale che aiuta a svolgere tale attività”.
Numerose le discipline insegnate: psicologia generale, individuale e sociale; psicologia delle fasi dell’età evolutiva; caratterologia e tipologia; psicologia applicata al lavoro; genetica umana; fisiologia speciale degli organi di senso e del sistema nervoso centrale e periferico; medicina legale (limitatamente ai problemi della testimonianza, della criminalità, della determinazione della capacità di intendere e volere); neurologia; psicologia patologica; psichiatria e psicoterapia; norme per l’arruolamento degli specialisti dell’Esercito, Marina, Aeronautica; legislazione infortunistica e assistenziale dei lavoratori; legislazione assistenziale dei fanciulli normali, anormali e criminali; legislazione demografica e opere assistenziali; legislazione e provvedimenti per la lotta contro la delinquenza; orientamento e selezione professionale in ordine alle disposizioni della Carta del lavoro e della Carta della scuola. Per alcune materie (psicologia generale, psicologia sperimentale, psicologia dell’età evolutiva, psicotecnica e medicina legale), le lezioni teoriche venivano affiancate a esercitazioni di laboratorio.
L’esame di diploma consisteva in una discussione orale su un tema di psicologia generale e su un tema di psicologia applicata, e in una prova sperimentale (di cui veniva richiesta anche una relazione scritta).
La Scuola si proponeva anche di effettuare corsi di aggiornamento per i suoi diplomati, “medici specialisti in psicologia”, secondo i più recenti progressi della disciplina e l’utilizzo di nuovi mezzi sperimentali.

Elisa Montanari
09/10/2015

Fonti archivistiche

Università degli Studi di Milano Centro Apice, Archivio storico, Archivio proprio, serie 7, Carteggio articolato sul titolario, b. 58.

Fonte iconografica

Biblioteca dell'Università Cattolica di Milano, http://biblioteche.unicatt.it/milano-la-biblioteca-storia
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