Tamburo di Marey

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Durante le lezioni tenute al Collège de France nel 1867, Étienne Joules Marey incalzava il pubblico sul significato della "grafica" per le scienze: fin dagli albori dell'anatomia e della fisica, spiegava Marey, le tecniche di rappresentazione avevano giocato un ruolo cruciale, e nel corso del XIX secolo erano andate sempre più raffinandosi. Ai contemporanei era finalmente chiaro che lavorare senza l'ausilio della grafica era come tentare di descrivere la longitudine, la latitudine e i confini dei continenti senza l'ausilio di una mappa.
Si poteva certamente obiettare che la rappresentazione attraverso immagini non era stata sempre proficua, né adeguata ad ogni disciplina. Tuttavia, se vi era un campo d'indagine in cui il trasferimento dell'analisi sperimentale in una rappresentazione visiva doveva considerarsi imprescindibile, questo era la nuova fisiologia. Lo studio di un "movimento" del corpo, di un "cambiamento di stato", era secondo Marey il contesto più naturale e più utile per l'impiego della grafica: ogni fenomeno poteva infatti essere essenzialmente ridotto al tracciato delle variazioni di intensità che si manifestavano in un determinato lasso di tempo.
Da un punto di vista tecnico il tamburo o timpano esploratore, messo a punto da Marey a metà degli anni '60 dell'Ottocento, fu il primo importante contributo francese alla rivoluzione della fisiologia iniziata a Berlino dagli allievi di Johannes Müller. Al chimografo di Ludwig un apparato di registrazione che divenne il simbolo della svolta tedesca verso una fisiologia allineata alle tecniche della fisica e alla chimica Marey aveva combinato uno strumento in grado di tradurre graficamente le variazioni di pressione.
Costituito da una membrana di caucciù fissata tra due dischi di legno o metallo, il tamburo era collegato attraverso un tubo ad uno strumento applicato all'organo di cui si voleva analizzare il movimento, e attraverso uno stilo al chimografo. Il sistema in cui erano allineati i diversi apparecchi durante l'analisi di un fenomeno costituiva un processo di traduzione in tre tempi che rendeva infine leggibile il fenomeno matematicamente: le variazioni di pressione prodotte, ad esempio, dall'espansione della gabbia toracica su uno pneumografo, erano trasferite attraverso il tubo alla membrana del tamburo; in un secondo momento il gonfiarsi o sgonfiarsi della membrana di caucciù trasformava il segnale pneumatico nel movimento di uno stilo fissato sul disco superiore del tamburo; la rotazione del cilindro di un chimografo compiva l'ultima parte del processo, registrando i movimenti dello stilo e trasponendoli su carta.

Christian Carletti

Bibliografia

Marey, E.J. (1868). Du mouvement dans les fonctions de la vie. Leçons faites au Collège de France. Paris: Baillière.  
Paulitsch, C. (2005-2008). Psychologische Apparate aus der Sammlung des Institutes für Geschichte der Psychologie Universität Passau (Vols. 3). Passau: Universitätsverlag Passau. 
Salomon, C. (Ed.). (2008). Marey. Penser le mouvement. Paris: L'Harmattan. 
Sinatra, M. (2007). The birth of experimental psychology inGermany between psychophysical methods and physiological theories. Physis, 43 (1-2), 91-131.
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