Giovedì 5 febbraio 2015 alle ore 18.00, nell’ambito della rassegna “Curiosamente – Aperitivi culturali a Villa Forno”, si terrà l’incontro L’Ospedale psichiatrico di Mombello: cronache milanesi di “poveri matti”, organizzato dal Polo di Archivio storico (PAST) dell’Università di Milano-Bicocca in collaborazione con il centro Aspi – Archivio storico della psicologia italiana. L’incontro prevede un intervento di Elisa Montanari, storica della psichiatria, e alcuni intermezzi teatrali di Carmela Napoletano e Daniela La Pira. Seguirà aperitivo. Per raggiungere la Villa di Breme Forno, in via Martinelli 23 a Cinisello Balsamo (Milano), vedere le indicazioni in calce alla pagina del Polo di Biblioteca Digitale. L’intervento ripercorre le tappe principali della vita dell’Ospedale psichiatrico di Mombello: dall’apertura “in sordina” nel 1863, come succursale della Senavra, alla centralità assunta qualche anno più tardi, quando divenne Manicomio provinciale di Milano, fino al declino nel secondo dopoguerra, quando fu “superato” dal Paolo Pini. Gli spettacoli teatrali organizzati al suo interno, l’atelier di pittura ribattezzato “la Brera di Mombello”, la presenza di una colonia agricola, l’apertura alle inchieste giornalistiche sulla prima guerra mondiale rivelano la realtà inaspettata e sorprendente di quello che fu, con oltre tremila ricoverati, uno dei più grandi manicomi d’Italia. Il caso di Benito Albino, figlio “segreto” di Mussolini deceduto a Mombello, racconta invece una storia tristemente nota, rivelando il “lato oscuro” del ricovero....
Al di là dell’etnopsichiatria: il contributo epistemologico di Georges Devereux (1908-1985)
Ciclo di Seminari del Dipartimento di Psicologia, a.a. 2014/2015 19 Gennaio 2015, ore 14.30, Sala Lauree del Dipartimento di Psicologia, U6-3° piano Alessandra Cerea, Università degli Studi di Bologna, École des Hautes Études en Sciences Sociales & Institut Mémoires de l’Édition Contemporaine, Paris Il seminario è dedicato alla presentazione di alcune linee di riflessione sviluppate da Georges Devereux (1908-1985), figura emblematica dell’etnopsichiatria, nel tentativo di rifondare una nuova epistemologia per le scienze umane che, pur creando un ponte di comunicazione con le scienze “esatte”, sia capace di non occultarne la specificità e differenza. Instaurando un dialogo tra fisica quantistica, psicoanalisi e antropologia (a partire dai concetti di complementarità e controtransfert), Devereux propone un nuovo approccio al sapere sull’uomo che rifugga qualsiasi determinismo di tipo psicologistico o socio-culturalistico, nonché un nuovo metodo che sposti il vettore di ricerca dall’“osservato” all’ “osservatore”. Nei suoi scritti sono così affrontati in modo inedito i nodi problematici principali che hanno caratterizzato le scienze umane sin dal loro inizio: la complessità del loro oggetto di studio e la sua irriducibilità a spiegazioni monocausali, la scientificità controversa dei saperi che se ne occupano e il problema, ancora più arduo, dell’intrusione della soggettività nella ricerca. Si tratta di un contributo teorico che senza dubbio travalica i confini dell’etnopsichiatria e si cercherà di mostrarne l’attualità e l’importanza per ogni studioso del comportamento umano. Tutti gli interessati sono invitati a partecipare. Per informazioni: Dott.ssa Roberta Passione |...