Dario Ferdinando Romano

Borgomanero (Novara), 9 Aprile 1937 – Milano, 15 Novembre 2010
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Biografia

Laureato in filosofia nel 1962 all'Università degli studi di Milano con una tesi in psicologia sperimentale, è allievo di Cesare Musatti e suo successore nella direzione dell'Istituto di psicologia dal 1967 al 1972. Favorevole al dialogo con il movimento studentesco, sperimenta in quegli anni nuove forme partecipative di didattica e di ricerca, entrando in conflitto con la componente più conservatrice della Facoltà di lettere e filosofia.
Nel 1975 si trasferisce all'Università di Torino, dove, professore ordinario di psicologia dal 1978, diventa presidente del Corso di laurea in psicologia dalla sua costituzione nel 1988 al 1995 e vice preside della Facoltà di psicologia nel primo triennio della sua esistenza (1997-2000). Avvia inoltre per questa Università i servizi di counseling e di job placement e nel 1997 costituisce la Scuola di psicologia applicata e di specializzazione in psicologia della salute.
Nel 2000 viene chiamato nella Facoltà di psicologia dell'Università degli studi di Milano-Bicocca come professore ordinario di psicologia economica.
Romano nel suo percorso di ricerca affronta temi diversi, sovente per primo in Italia, aprendo sentieri e indicando nuove prospettive. La sua attività scientifica presenta una varietà inusuale e, nello stesso tempo, una sostanziale continuità, in quanto guidata dall'idea che la ricerca teorica e quella applicata ai problemi sociali debbano essere collegate e che la precisione metodologica della sperimentazione in laboratorio debba connotare anche la ricerca condotta sul campo e nelle organizzazioni.
Inizialmente si occupa di psicologia del lavoro e, nello stesso tempo, conduce una serie di ricerche sperimentali sulla percezione, in particolare filmica (dal 1964 al 1967 dirige il laboratorio dell'Istituto Gemelli per la comunicazione visiva). Di formazione filosofica, si occupa dei fondamenti teorici e dello statuto scientifico della psicologia, conducendo un'analisi storica intesa come percorso euristico necessario per comprendere la disciplina e la sua evoluzione; che spiega il rilievo per il costituirsi della psicologia di autori in genere poco considerati dagli psicologi: Galileo, La Mettrie, Kant, Herbart, Helmholtz (Psicologia tra ideologia e scienza, 1974; Paradigmi. Percorsi esplicativi della moderna psicologia, 1991). In questo ambito di ricerca teorica si colloca l'analisi critica del Comportamentismo, condotta anche questa con metodo storico-genetico (si veda l'ampia Introduzione a Hilgard & Bower, Le teorie dell'apprendimento, 1975, e Paradigmi, cap. 1).
Convinto del contributo che le teorie marxiane possono dare alla psicologia e spinto dai movimenti e dal cambiamento che dalla fine degli anni '60 del '900 investivano l'Università e l'intera società, Romano introduce in Italia la prospettiva della psicologia critica di Holzkamp, non limitandosi a curare la traduzione di Kritische Psycologie (1974), ma riflettendo sulla intera produzione teorica di questo autore al quale lo accomunavano la ricerca sulla percezione considerata come punto focale della psicologia, il riferimento a Kant, il rilievo attribuito al marxismo. In parallelo rivisita e sistematizza le teorie della Scuola storico-culturale, in particolare la Teoria dell'attività di Leont'ev, evidenziando il rilevante contributo che possono dare alla ricerca psicologica.
Come è stato osservato, "l'uso sociale del sapere, la ricerca come metodo per risolvere i problemi della società sono la linea di continuità di tutta la carriera di Romano" (Legrenzi, 2011). Agli inizi, anche per il rapporto dell'Istituto di psicologia diretto da Musatti con il Centro di psicologia del lavoro di Ivrea, si occupa del lavoro operaio in fabbrica (Psicologia del lavoro a catena, 1963); nei primi anni '70 impegna l'Istituto di psicologia in una ricerca condotta nel territorio di Gaggiano sui processi di socializzazione nella scuola primaria e sui rapporti tra scuola e famiglia. In seguito, dalla seconda metà degli anni '70, si dedica alla ricerca e all'intervento negli ambiti dei comportamenti di consumo, della psicologia economia, delle organizzazioni, della salute, estendendo a queste problematiche le sue riflessioni teoriche.
Impegnandosi come professionista, costituisce e dirige dal 1978 al 1991 la Società Fintesa Srl per la ricerca sui consumi e la consulenza aziendale; nel 1991 realizza il primo panel telematico italiano per la ricerca sociale, dando vita alla Telepanel Srl; nello stesso anno fonda e dirige la rivista Micro & Macro Marketing, seguita nel 1997, grazie alla collaborazione con colleghi di altre università, dalla prima rivista italiana di Psicologia della salute. A una riflessione complessiva sulle organizzazioni è dedicata la sua ultima monografia (L'Organizzazione silenziosa, 2006). Un suo interesse costante è per la ricerca emblematica del suo modo di procedere sui comportamenti di consumo, non solo visti come comportamenti di acquisto sui quali intervenire, ma posti in rapporto con l'economia, la storia e inseriti nell'intera trama (il "dramma") della vita quotidiana. Per esplorare questo ambito empirico, Romano conduce ricerche sul campo in tutta Italia e fonda l'interpretazione dei dati sull'analisi dei concetti di comportamento e di attività, oggetto delle sue riflessioni teoriche (Il dramma uniforme con Claudio Conti, 1979); ricostruisce inoltre l'evoluzione storica dei comportamenti di consumo, come nel suo ultimo lavoro (Mente e consumo) pubblicato postumo, riprendendo quell'approccio storico-genetico che caratterizza il suo percorso di ricerca dagli inizi.

Francesco Paolo Colucci
14/06/2013
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