Lettera dello storico della pedagogia Giuseppe Lelio Arrighi a Giulio Cesare Ferrari

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Prato, Via Guizzelmi, 66 p. II
18 ottobre, 1913
 
Carissimo Professore,
rispondo in fretta alla Sua lettera graditissima.
Non La consiglio a vendere a prezzo di carta da imballaggio quelle riviste, perché, con un po' di pazienza, può trovare da venderle a un prezzo onesto. Perché non si rivolge alla Libreria della "Voce" oppure al prof. Ferrando, direttore del "Circolo di filosofia" (Firenze, Piazza Donatello)? Se non ha fretta di sgombrare gli scaffali, e se mi manderà indicazioni precise circa il prezzo di ciascuna collezione, me n'occuperò anch'io.
Ieri andai a Firenze ma non trovai nessuno dei miei amici cultori di studi filosofici, né mi sarà facile trovarli prima del 4 nov., epoca della riapertura delle scuole.
L'instabilità della sede, inerente alle mie condizioni di insegnante, e la mancanza di spazio nella casa che ho scelto qua in Prato mi impediscono di accettare integralmente la Sua ottima offerta. Se non troverà migliori acquirenti, serbi per me la collezione della "Revue de philosophie" del Peillaube [1] e quella della "Rivista di filosofia" diretta già dal Cantoni e ora dal Troilo.
Di libri non intende disfarsi? Se ha delle opere di storia della filosofia che Le ingombrano gli scaffali, me ne scriva.
Quanto alla Rivista favorisca dirmi quando si pubblicherà il nuovo fascicolo. Per ora Le manderò delle brevi recensioni di libri, che mi diede; poi studierò i criteri di una rubrica che passi in rassegna le principali manifestazioni del pensiero filosofico.
Sarebbe disposto a pubblicare uno studio su «le polemiche tra leibniziani, cartesiani, newtoniani circa la luce e i colori [2]»? è la memoria che dovevo presentare al Congresso di Siena e che non ho ancora trovato il tempo di gettar giù.
Ha chiarito l'equivoco di quegli estratti spediti al prof. De Sarlo? Io non ci ho ancora potuto parlare, perché non è in Firenze; tornerà, mi si dice, verso la fine del mese.
Accolga i miei più cordiali saluti e gli ossequi miei più distinti per la Sua gentile Signora.
Suo Dev.
G.L. Arrighi

[1] Émile Peillaube (1864-1934), fondatore nel 1900 della Revue de philosophie.
[2] Pubblicato poi con il titolo Le polemiche sulla natura dei corpi e dello spazio e sul concetto della gravitazione universale, con speciale riguardo al loro svolgimento in Italia, in «Rivista di psicologia», 1907, pp. 362-374.
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