L’archivio della Clinica delle malattie nervose e mentali dell’Università di Roma

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L’Archivio storico della Clinica romana delle malattie nervose e mentali è stato smembrato nel corso del tempo e non ha pertanto un’unica sede di conservazione. Si ignora il destino delle antiche carte amministrative, mentre il materiale documentale relativo ai direttori storici della Clinica è disseminato per lo più nei relativi fondi personali, alcuni dei quali conservati ancora dagli eredi (come ad esempio l’archivio di Sante De Sanctis).
Fortunatamente il patrimonio storico-scientifico, costituito prevalentemente da cartelle cliniche, è salvo. Le cartelle sono rilegate in volumi distinti per anno ma, talvolta, più volumi si riferiscono a una sola annata. I documenti clinici dei pazienti adulti sono conservati per conto del Policlinico Umberto I dalla società Traser srl, presso la quale è disponibile anche un inventario. Le prime cartelle cliniche consultabili risalgono al 1925, durante la direzione di Giovanni Mingazzini. Per dare un’idea delle dimensioni dell’archivio storico, solo per l’annata 1925 sono presenti dieci volumi, per un totale di 769 cartelle cliniche, ordinate sempre secondo la prima data di ingresso in clinica. Infatti, non pochi erano i pazienti che, dopo un primo ingresso, accedevano in clinica una seconda, una terza volta e più. Ogni cartella tiene traccia dei vari ricoveri nel tempo, così può avvenire che una cartella dei primi anni Quaranta registri anche gli ingressi dei primi anni Cinquanta.
Durante la direzione di Ugo Cerletti si provvide a creare una sezione distaccata per l’attività del cosiddetto “Reparto Elettroshock”, le cui prime cartelle, in realtà, risalgono al 1936 (due anni prima della nascita della terapia elettroconvulsivante) e si riferiscono a pazienti trattati con malarioterapia. Tale reparto aveva anche un servizio ambulatoriale, e ciò si riflette nella suddivisione e nella tipologia delle cartelle, ordinate alfabeticamente e non per data di ingresso; purtroppo, vi sono non poche lacune documentali per il periodo di attività del reparto, fino al 1951.
L’archivio del Reparto III, istituito nel 1930 da Sante De Sanctis per i minori, ha seguito fisicamente le sorti dell’Istituto di neuropsichiatria infantile, ricollocato da Giovanni Bollea, a partire dal 1967, nella sede distaccata di via dei Sabelli 108, dove si trova ordinato per data di ingresso dei pazienti. È suddiviso in due serie: la prima, relativa al “Servizio Clinico”, è composta da 190 volumi che raccolgono 8.680 cartelle cliniche degli anni compresi tra il 1932 e il 1968; la seconda serie, relativa alla sezione ambulatoriale (“Ambulatorio”) comprende 80 volumi che arrivano fino all’ottobre 1965, per un totale di 30.413 cartelle. Ogni volume riporta all’inizio un elenco, a volte manoscritto, a volte dattiloscritto, con data di ingresso, numero di matricola e diagnosi del paziente. La struttura della cartella clinica per i minori risulta uguale a quella degli adulti.

Emiliano Loria
13/01/2021
 
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