L’archivio di Villa Maria Pia. Casa di cura per le malattie nervose del prof. E. Morselli

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L’archivio di Villa Maria Pia è conservato presso la Azienda sanitaria locale (ASL) n. 3 Genovese, a cui è pervenuto insieme all’archivio dell’Ospedale psichiatrico provinciale di Cogoleto, in cui era confluito nel 1937, dopo la chiusura della casa di cura.
Nel 2014 la documentazione è stata compresa nell’intervento di riordinamento e inventariazione che la Soprintendenza archivistica della Liguria ha affidato alla sottoscritta.
Il fondo è composto da 5 registri del “Movimento pensionanti" dal 1898 al 1936, e da 33 faldoni di cartelle cliniche dello stesso periodo, compilate generalmente da Enrico Morselli o da suo figlio Arturo. Queste cartelle, denominate “storie cliniche”, che in origine erano in ordine cronologico per data di ricovero, una volta confluite a Cogoleto furono poste in ordine alfabetico, evidentemente per potere reperire più facilmente la documentazione dei pazienti trasferiti in seguito alla chiusura di Villa Maria Pia, o che avrebbero potuto giungere nel corso degli anni successivi. Le storie cliniche sono generalmente più esaustive delle cartelle cliniche che si riscontrano in quegli anni nel manicomio provinciale. Esse contengono la documentazione necessaria per l’ammissione, consistente in un certificato compilato da un medico esterno o in una dettagliata “Modula informativa” predisposta appositamente per la Casa di cura Villa Maria Pia.
La modulistica delle storie cliniche è prestampata e strutturata in quattro partizioni: 1) "Generalità" (con i dati anagrafici del paziente); 2) "Anamnesi" (con una descrizione dettagliata della storia individuale e famigliare); 3) "Esame clinico dell'ammalato"; 4) Diagnosi e cura. In particolare, nella sezione anamnestica vengono rilevati l'"eredità morbosa", lo "sviluppo mentale", le "malattie dell'infanzia" e "altre malattie precedenti", le "cause presunte della malattia", gli "inizi, primi sintomi e fasi della malattia" e le "cure fin qui praticate". L'esame clinico comprendeva invece l'indicazione delle "condizioni morbose" del paziente, dei suoi "caratteri antropologici", dei "disturbi di reflettività", "di senso" e "di moto", dei "disturbi della psiche" (espressione degli stati psichici; coscienza; funzioni intellettiva, affettiva e volitiva), "disturbi di trofismo", "disturbi della vita vegetativa", "sonno", "attività cerebrale" e "alternative dello stato fisico di salute". Per ognuna di queste voci sono previste ulteriori sottovoci che permettono di effettuare una descrizione minuziosa di tutte le caratteristiche del paziente (anche se non sempre risultano tutte compilate). Le cartelle contengono inoltre il diario storico clinico, che mediante la registrazione di osservazioni settimanali permette di seguire l’evoluzione della malattia.
Il materiale è complessivamente in buone condizioni di conservazione.

Simonetta Ottani
18/11/2016
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