L’archivio di Ottiero Ottieri

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Soggetto produttore

L'archivio di Ottiero Ottieri è conservato presso il Centro per gli studi sulla tradizione manoscritta di autori moderni e contemporanei dell'Università degli studi di Pavia.
La ricostruzione della storia archivistica del fondo Ottieri è complessa, perché le molte donazioni, fatte direttamente dall'autore o dagli eredi, si sono succedute in circa trent'anni. Un primo nucleo di materiali, consistente perlopiù in dattiloscritti con correzioni relativi a testi pubblicati per Bompiani, è stato donato al Centro da Ottieri tra il 1980 e il 1982; nel maggio del 1997 sono invece stati donati i materiali inerenti a testi editi negli anni 1983-1997 e la corrispondenza. Sono seguite, fra il 2007 e il 2010, altre donazioni da parte della vedova, Silvana Mauri Ottieri, e dei figli.
A partire da questa inventariazione si è proceduto all'inventariazione nel 2015-2016, operando pochi interventi: si sono uniformate le segnature secondo il metodo adottato dal Centro Manoscritti (le segnature precedenti, utilizzate in varie pubblicazioni di carattere scientifico, sono state comunque mantenute nel campo "Segnatura provvisoria"), si è attribuita una data laddove mancante, si è proceduto al recupero di alcuni dati. Ove possibile, cioè per la donazione del 2010 e in altri casi sporadici, si è segnalato l'anno di arrivo del materiale al Centro Manoscritti; si è altresì dato conto della provenienza di alcuni materiali, arrivati a Pavia direttamente dalla casa dell'autore a Chiusi.
Il fondo, raccolto in 44 faldoni, comprende materiali di diversa tipologia, in particolare materiale letterario manoscritto e dattiloscritto, quaderni e lettere. Le serie "Prosa", "Poesia", "Teatro" e "Traduzioni" contengono i materiali confluiti nelle opere pubblicate, a ciascuna delle quali è dedicata una sottoserie. Seguono i documenti che riguardano gli Inediti, i "Quaderni-diario" (contenenti testi talvolta riutilizzati nelle opere pubblicate), un insieme di "Articoli e saggi" in parte di mano ottieriana e in parte di terzi, un piccolo nucleo di "Fotografie" e la "Corrispondenza". Un'ultima sezione conserva infine materiali eterogenei, fra cui recensioni e pareri di lettura, alcune traduzioni e materiale scolastico.
Complessivamente, gli estremi cronologici della documentazione sono compresi tra il 1933 e il 2002.
Le fotografie presenti nel fondo sono state schedate da Patrizia Regorda nell'ambito del progetto Materiali iconografici (2012-2013).

Gabriele Rossini
21/10/2016

Bibliografia

Albesano, S. (a cura di) (2009). A carte scoperte: repertorio dei fondi lombardi del Novecento: archivi di persona. Milano: Officina libraria.
Antonello, A. & Bonsi, C. (2013). Dolce vita, vita industriale, vita assurda. Le carte di Ottiero Ottieri al Fondo Manoscritti di Pavia. Autografo, 49, 142-160.
Trotta N. (a cura di) (1997). Notiziario 1997. Autografo, 35, 185-192.
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