L’archivio di Diego Napolitani

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L'archivio di Diego Napolitani, inizialmente conservato nel suo studio a Milano, presso l'abitazione di via Vesio 24, è stato trasferito dopo la sua morte, nell’ottobre 2015, nell'edificio attiguo al numero 22, sede della Società gruppoanalitica italiana (SGAI).
Attualmente in attesa di riordino, la documentazione, consistente in circa in 26 faldoni e risalente grosso modo agli anni compresi tra il 1974 e il 2006, è costituita da: articoli a stampa e dattiloscritti di colleghi, nonché loro relazioni a convegni (circa 5 faldoni, 1978-1987); atti dei seminari e bollettini del Gruppo di ricerca in scienze imane (GRISU) (circa 15 faldoni, anni Ottanta del Novecento); alcuni blocchi di appunti di studio manoscritti di Napolitani; 6 faldoni che raccolgono articoli ed estratti dei suoi lavori; una carpetta di corrispondenza professionale (1974-1987) in cui figurano, tra gli altri corrispondenti, Giampaolo Lai, Gino Pagliarani e Gianni Vattimo.
Si segnala inoltre la presenza di 4 scatole di audiocassette delle lezioni e dei seminari tenuti da Napolitani e da altri (tra cui Umberto Galimberti, Salomon Resnik, Mario Trevi, Gianni Vattimo) presso l’Associazione milanese analisti di gruppo (AMAG) e la SGAI tra la metà degli anni Settanta e i primi anni Duemila, oltre a una cinquantina di VHS che riprendono i gruppi di riflessione organizzati da Napolitani tra la fine degli anni '90 e il 2006.
Inoltre, nella sala principale della sede milanese della SGAI è stata allestita e messa a disposizione del pubblico una biblioteca che raccoglie riviste e volumi appartenuti a Napolitani. Si tratta di libri di filosofia, psicologia, psicoanalisi (per un totale di 45 metri lineari) e di riviste professionali, tra cui la Rivista di gruppoanalisi, Psicoterapia e scienze umane, gli Argonauti, il Ruolo terapeutico, la Rivista di psicoanalisi (per un totale di 15 metri lineari).
Infine, presso l'abitazione della moglie sono conservate due scatole contenti materiale personale e famigliare: si tratta in particolare di lettere scritte ai genitori da Diego e dai suoi fratelli Fabrizio e Corrado negli anni '40-'50, di quattro quaderni scritti dalla madre e dalla nonna nel 1884 e 1905, di alcune fotografie “d’epoca” e di una ventina di album fotografici.

Elisa Montanari
29/10/2015
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