Il fondo Giovanni Bollea

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Il fondo archivistico e librario di Giovanni Bollea è conservato presso la Biblioteca di storia della medicina della Sapienza Università di Roma.
Le carte d’archivio sono state individuate dal sottoscritto a Roma – durante la stesura della voce poi pubblicata nel Dizionario Biografico degli Italiani (2013) – in tre diversi luoghi: nell’abitazione di Maria Rosa Bollea, dove aveva abitato anche il padre Giovanni; in due stanze dell’appartamento di quest’ultimo; nell’ex studio di Bollea presso l’Istituto di Neuropsichiatria infantile. Le carte erano raccolte in faldoni, che recavano sul dorso una descrizione sommaria del contenuto. Sulla documentazione era già stato operato un lavoro di selezione e di provvisoria organizzazione da parte dello stesso Bollea e dei suoi collaboratori.
Le carte sono state riunite dal sottoscritto e su sua proposta accolte in deposito, tra il 2012 e il 2013, presso la Biblioteca di storia della medicina. A tale scopo è stato stipulato un accordo con gli eredi di Giovanni Bollea che determina il deposito conservativo temporaneo e le condizioni di consultazione della documentazione.
L’archivio ha una consistenza di 20 faldoni circa e copre un arco cronologico compreso tra il 1938 e il 2011. Conserva documentazione e carteggi relativi sia all’attività scientifica e professionale di Bollea, sia alla vita familiare e privata. Sono presenti materiali preparatori per corsi, convegni, lezioni e pubblicazioni. Le carte documentano i rapporti con amici, colleghi, istituzioni pubbliche (italiane e internazionali), i rapporti con la politica e i percorsi di studio e di ricerca seguiti.
Un allievo della Scuola di specializzazione in beni archivistici e librari (SSAB) della Sapienza Università di Roma ha svolto una tesi di laurea sull’archivio (a.a. 2012/2013).
L'archivio non è attualmente accessibile. Per la consultazione sarà necessaria l’autorizzazione della famiglia Bollea.
Anche il fondo librario è stato individuato dal sottoscritto durante la stesura della voce biografica. Recuperato con la collaborazione di Maria Conforti, responsabile della Biblioteca di Storia della Medicina, è stato donato dalla famiglia alla Biblioteca nel giugno 2013.  
Comprende circa 1.500 volumi del Novecento, molti dei quali con appunti autografi, tutte le pubblicazioni scientifiche di Bollea rilegate in volume, annate di riviste e alcune tesi da lui assegnate o dedicate alla sua attività. I temi sono: psichiatria, neuropsichiatria infantile, pediatria, pedagogia, psicologia, psicoanalisi, neurologia, assistenza sociale e altri argomenti connessi con l’attività medica e scientifica del neuropsichiatra. In discrete condizioni di conservazione, il fondo non è ancora stato catalogato.
Esso è contiguo e non idealmente separabile dai volumi che Bollea aveva donato a partire da metà degli anni Sessanta alla Biblioteca dell’Istituto di neuropsichiatria infantile. Tale Biblioteca, appartenente alla Sapienza, fu istituita dallo stesso Bollea allo scopo di fornire a medici e operatori strumenti per l’aggiornamento e la formazione professionale. Incrementata nel corso degli anni, può essere considerata un caso unico in Italia nel settore disciplinare di riferimento. Auspicabile dunque che tra i due fondi si stabilisca un raccordo e se ne ricostruisca la consistenza.
 
Matteo Fiorani
22/06/2015
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