Lettera dello psicologo Mario Ponzo (1882-1960) a Giulio Cesare Ferrari (4)

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Torino, 20 novembre 1931

Caro Ferrari,
ti ringrazio per le tue cordiali congratulazioni. Speriamo che la cosa proceda avanti bene. Indubbiamente il tuo atteggiamento ha facilitato il lieto finale e quelli della terna devono essertene tutti riconoscenti. Mi è rincresciuto invece moltissimo che fra i membri della Commissione non ci fossi né tu né il mio maestro e che vi figurassero solo due professori della materia.
Per gli stampati per i «Psychological Abstracts» già alcuni mesi or sono, rimettendotene copia, ti avevo pregato di modificarli come meglio credevi, ma in modo che servissero pur sempre allo scopo cui erano destinati. Tale invito ti rinnovo anche indipendentemente dal mio eventuale trasferimento.
Certamente mi farebbe piacere, nel caso ch'io andassi a Roma, ove la dotazione non è grande, potere procacciare all'istituto un certo numero di giornali a mezzo dei «Psychological Abstracts», almeno di quelli che tu già possiedi disponendo dei cambi della Rivista. Tu stesso potresti dirmi quali questi siano ed io proverei a richiederli.
La divisione poi per regioni (Nord-Sud) non è priva di inconvenienti, poiché applicata così senza intesa fra i collaboratori, può portare a richieste doppie, avendo alcune case editrici varie sedi in Italia e, in altri casi, a rinunzie a pubblicazioni che, proprio per caso, possono cadere sott'occhio e che vanno così perdute per la recensione.
Vedi di pensarci su anche tu per evitare tali inconvenienti. Andando a Roma cercherei di fermarmi a Bologna. Se ciò non accadesse, potrebbe essere pur sempre possibile una tua gita colà. Intanto incomincia a scrivermi.
Del congresso di Copenaghen non ne so proprio ancora nulla. Appena ne abbia sentore te ne farò avvisato.
Omaggi devoti alla tua Gentile Signora ed alla tua Signorina. Anche mia moglie si fa ricordare loro.
A te l'affettuoso saluto del tuo vecchio
M. Ponzo
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