Cartolina dello psichiatra Enrico Morselli a Giulio Cesare Ferrari (5)

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Castel San Giovanni (Piacenza). Villa Morselli
 
Castel San Giovanni
li 2 Agosto 1914

Caro Ferrari,
Attendo sempre l'elenco dei capitoli che io Le mandai in progetto colla indicazione di quelli che svolgerà Lei e di quelli che debbo svolgere io. Faccia presto a mandarmeli, perché il 20 bisogna aver finito e abbiamo poco tempo (io ho anche poca voglia!) da dedicare a questa perizia [1]. Io ho già fatto lo spoglio relativo all'alcoolismo. È un osso duro per la nostra tesi: pare proprio che colui(?) faccia l'alcoolista!… Io cercherò di sfrondare le esagerazioni, le iperboli, ma qualcosa di alcoolico restavi…
Perché nell'ultimo fasc. della sua Rivista non ha annunziato i miei Quaderni di psichiatria?… La prego di farlo nel prossimo fascicolo [2]: avrà visto che i Quaderni sono (e già diventeranno in seguito) il solo periodico vivoleggibile della Psichiatria italiana: gli altri non sono che necropoli di lunghe, illeggibili memorie (Riv. di freniatria) o accozzaglie di cose slegate (Riv. d'Abundo [3] ), o anatomie illusorie (Riv. di Tanzi [4] )…
Suo E. Morselli
 
[1] Si tratta di una perizia psichiatrica da presentare nella causa giudiziaria Rocci.
[2] Ferrari annunciò nella rivista del 1914, p. 478, l'uscita dei «Quaderni di psichiatria», scusandosi per il ritardo e omaggiando lo «spirito insonne di Enrico Morselli».
[3] Si tratta della «Rivista italiana di neuropatologia, psichiatria ed elettroterapia», fondata nel 1907 dallo psichiatra pugliese Giuseppe d'Abundo (1860-1926).
[4] La «Rivista di patologia nervosa e mentale», che lo stesso Morselli aveva fondato con Eugenio Tanzi nel 1897.
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