Biffi Antonio

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Ventisei lettere dell’industriale chimico Antonio Biffi (1831-1908) al fratello Serafino:

1) Pavia, 03.05.1856: Antonio Biffi assicura al fratello di essersi interessato al caso del signor Caironi presso il suo professore e presso il professor Balsamo, i quali permettono che si fermi a Milano per tutto il tempo che gli sarà necessario. Comunica di aver incluso un biglietto con una piccola commissione del professor Balsamo. Lo ragguaglia su alcune osservazioni di Ambrosoli a seguito di esperimenti condotti su conigli e gatti, che lo studioso non ha comunicato direttamente a Serafino Biffi temendo la sua autorità.

2) Acqui, 27.07.1887: Antonio Biffi, in vacanza ad Acqui Terme, ringrazia il fratello Serafino per la lettera che ha inviato. Lo informa dell’arrivo di Alessandrina che è stata accolta alla stazione da Carlo e Adele ed è poi stata visitata dal dottor De Alessandri, il quale ha promesso di tornare a visitarla. Se scriverà a De Alessandri, già collega di Mantegazza e Spantigati, gli raccomanda di non lesinare sui suoi titoli, che saranno tenuti in gran conto. Spera che le cure di fanghi possano migliorare i suoi problemi di gotta, così come le difficoltà alle gambe di Carlo. Chiude salutando anche a nome di Carlo e di Adele.

3) [Vienna], 29.09.1887: Antonio Biffi, scrive da Vienna al fratello Serafino comunicandogli le tappe successive del suo viaggio prima del rientro a Milano: Budapest, Trieste e Venezia. Si compiace della compagnia del professor Giovanni Carnelutti, che conosce la città e la lingua e si presta a fare da guida. Sottolinea l’importanza del congresso d’igiene al quale parteciparono alcuni tra i più colti scienziati europei, rammaricandosi tuttavia di non averlo potuto apprezzare appieno poiché gli interventi in francese furono pochi. Mentre racconta la soddisfazione per il ricevimento organizzato dal Municipio, si lamenta di quello imperiale, lontano “le mille miglia da quelli della buona Casa di Savoja”. Ha ricavato un’eccellente impressione della città “coi suoi palazzi, colle sue piazze larghissime a giardino, col suo fare grandioso, col suo Ringstrasse”, così come degli edifici scolastici. Passa quindi a descrivere l’ospedale, che può ospitare fino a 3000 ammalati ed è articolato in 5 o 6 corti. Al suo interno le sale sono però inadeguate, poco ventilate e con arredate malamente, tanto che dichiara di preferirgli l’Ospedale Maggiore di Milano. Racconta poi di aver visitato anche un piccolo policlinico diretto dall’italiano Luigi Monti, paragonabile alla poliambulanza milanese, e le principali attrazioni della città Schonbrunn, il Prater e il teatro, dove ha assistito a una rappresentazione del balletto “Excelsior” di Luigi Manzotti. Invia saluti ad Angelo e Giovannina e fornisce il suo indirizzo all’Hotel Erzherzog Carl.

4) Milano, 10.10.1887: Antonio Biffi invia al fratello Serafino gli auguri di buon onomastico, insieme a Carlo e Adele. Racconta del miglioramento delle sue condizioni di salute, ma si dice preoccupato per alcuni dissidi con una cognata, per risolvere i quali chiede consiglio al fratello. Chiude con saluti estesi a Giovannina.

5) s.l., 21.01.1888: Antonio Biffi si compiace con il fratello Serafino per le buone notizie sulla sua salute che gli arrivano da Rancate e gli annuncia l’invio di 10 “boccette” di Bordeaux vecchio. Si lamenta per il freddo e la nebbia di Milano e gli racconta di aver festeggiato S. Antonio insieme a Dell’Acqua e Maggi, con l’intenzione di replicare insieme al fratello al suo rientro in città. Lo informa di essere stato a pranzo dai De Angeli. Conclude con saluti anche da parte di Adele, estesi a Giovannina e Antonietta.

6) [Varese], 15.06.1889: Antonio Biffi si scusa con il fratello Serafino per il ritardo con il quale risponde alla sua ultima lettera. Si lamenta per i forti dolori di capo di cui ha sofferto, a causa dei quali ha deciso di ritirarsi temporaneamente a Varese. Gli comunica l’arrivo del fratello Carlo, intenzionato a fermarsi per alcuni giorni prima di tornare a Binago. Conclude con saluti anche da parte di Carlo, Bice e Adele.

7) Milano, 10.07.1892: Antonio Biffi ragguaglia il fratello Serafino sulle procedure del concorso per la nomina di un medico assistente, che sarà scelto dalla commissione formata dai dottori Andrea Verga, Giovanni Brocca e Felice Dell’Acqua. Gli raccomanda di rallentare i ritmi di lavoro, affidandosi ai suoi aiutanti, tra cui ricorda Arpesani. Si dispiace per la morte di Guido Susani, dicendosi sorpreso per la mancata designazione di Tettamanzi ad esecutore testamentario. Ringrazia il fratello e Giovannina per l’accoglienza ricevuta a Rancate e lo informa della partenza del fratello Carlo per Salice. Da parte sua gli comunica che intende fermarsi ancora a Milano per occuparsi della fabbrica prima di partire per Merate e poi per Montecatini.

8) s.l., 17.01.1893: Antonio Biffi ringrazia il fratello Serafino per le lettere e il telegramma scritto con la signora Lisetta (Elisa Materi Pepe) da Roma, scusandosi per il ritardo con il quale risponde. Gli raccomanda di trattenersi anche dopo la fine degli impegni lavorativi, avvantaggiandosi della presenza della signora Lisa e di Bonfigli, senza preoccuparsi di Villa Dosso. Si compiace della recente nomina di Clodomiro Bonfigli a direttore del manicomio di S. Maria della Pietà a Roma e prega di esternare la sua soddisfazione all’interessato. Lo informa che Adele gli ha riferito dell’arrivo di Ghisola(?) e di Angelo De Vincenti, il quale, rientrato dalla Sardegna, ha visitato uomini e donne “con buonissima volontà e buon umore”. Conclude con saluti estesi a donna Lisetta e a Bonfigli.

9) Milano, 25.01.1893: Antonio Biffi si compiace con il fratello Serafino per il miglioramento del suo stato di salute, riferitogli dalla signora Lisetta (Elisa Materi Pepe) nell’ultima lettera che gli ha scritto. Lo informa di avere incontrato Muggetti, che gli ha comunicato la soddisfazione di tutti i soci per l’opera di Serafino Biffi a favore dei loro stabilimenti. Si rallegra con il fratello per il tempo che riesce a trascorrere con Bonfigli, partecipando a pranzi e incontri scientifici, che daranno loro modo di farsi conoscere e apprezzare. Gli raccomanda di trattenersi a Roma ancora qualche tempo, assicurandogli che tutto va bene a Monza, come ha potuto constatare anche il Ghisola. Conclude con saluti anche da parte di Carlo e Adele estesi alla signora Lisetta e a Bonfigli.

10) Milano, 04.02.1893: Antonio Biffi ringrazia il fratello Serafino per l’ultima lettera e si compiace con lui per i continui progressi di salute, merito del soggiorno romano voluto da Elisa Materi Pepe, che definisce “una buona dea Egeria”. Lo attende al suo rientro per martedì sera, segnalandogli che per mercoledì ha un impegno con il notaio Biraghi per la società del gas(?). Condivide l’idea di mantenere un appoggio a Milano, che costituirebbe un richiamo anche per lo stabilimento fuori città, raccomandandogli di affidarsi sempre più all’Algeri, poiché il De Vincenti deve dedicarsi alla sua clientela. Gli racconta di un incontro con Ghisola, che gli ha ribadito l’attaccamento dell’Algeri alla sua persona. Invia saluti e ringraziamenti a donna Elisa Materi Pepe.

11) s.l., 29.07.1893: Antonio Biffi ringrazia il fratello Serafino per la lettera ricevuta dalla Svizzera. Lo informa di aver contrattato l’acquisto del terreno per il prezzo di 2380 lire, d’intesa con i fratelli Carlo e Ambrogio. Lo esorta a protrarre il suo soggiorno in montagna, per i benefici effetti che ha sempre sulla sua salute. Lo informa che mentre Carlo è a Morchiuso, lui è rimasto a Milano. Insieme si recheranno poi a Montecatini, dove rimarranno fino alla fine di agosto. Lui solo si recherà poi a Varese. Conclude con saluti estesi a donna Elisa Materi Pepe, che immagina in sua compagnia nell’oasi di Engelberg.

12) 13.08.1893: Antonio Biffi informa il fratello Serafino del ritardo nella partenza per Montecatini, dove si tratterrà una quindicina di giorni per le cure [con Carlo e Adele], per rientrare poi passando da Livorno e Genova. Si augura che il soggiorno svizzero possa avere benefici effetti sulla sua salute, così come la compagnia di donna Elisa Materi Pepe. Lo esorta quindi a prolungare la vacanza, assicurandogli che farà lo stesso, non pensando più né agli affari né alla fabbrica fino a novembre. Si congeda con saluti anche da parte di Carlo e Adele estesi a donna Elisa.

13) Montecatini, 21.08.1893: Antonio Biffi si compiace con il fratello Serafino per le buone notizie sulle sue condizioni di salute. Lo esorta quindi ad abituarsi a rallentare i ritmi di lavoro e a farsi aiutare dai suoi collaboratori. Fornisce poi ragguagli sullo stato di salute di Carlo e di Adele, informando il fratello che lasceranno Montecatini il 28 agosto, per rientrare passando da Firenze, Livorno e Genova e arrivare a Milano e trasferirsi poi a Varese. Conclude con saluti di Carlo e Adele estesi a donna Elisa Materi Pepe.

14) [Milano], 12.09.1893: Antonio Biffi si rallegra con il fratello Serafino per le buone notizie che gli invia da Zug. Lo informa che [insieme a Carlo e Adele] è partito per tempo da Livorno, dove si è manifestato il colera, ed è giunto a Milano, da dove Carlo si recherà a Salice, mentre lui andrà a Varese. Si congeda con saluti rivolti anche a donna Elisa Materi Pepe.

15) [Milano], 15.09.1893: Antonio Biffi si rallegra per la felice prosecuzione del soggiorno del fratello Serafino in Svizzera e ringrazia donna Elisa Materi Pepe per essere riuscita a convincerlo ad andare insieme in montagna. Si augura Serafino che voglia protrarre ancora la vacanza e lo informa che Carlo si è insediato a Salice, mentre lui resterà ancora qualche giorno a Milano prima di andare a Varese. Chiude con saluti anche da parte di Adele estesi a donna Elisa.

16) [Milano], 26.05.1894: Antonio Biffi si compiace per la lettera ricevuta dal fratello Serafino da Roma, dove è ospite di donna Elisa Materi Pepe e lo esorta a prolungare il suo soggiorno visti i benefici effetti che ha sula sua salute. Gli assicura che riporterà i suoi saluti al fratello Ambrogio e gli raccomanda a sua volta di ricordarlo agli amici di Roma e, insieme a Carlo e Adele a donna Elisa.

17) Milano, 02.06.1894: Antonio Biffi ringrazia il fratello Serafino per l’ultima lettera che gli ha inviato e per le buone notizie sul suo stato di salute. Lo esorta a trattenersi ancora a Roma, ricordandogli come lui stesso sia stato costretto ad un periodo di assoluto riposo per sei mesi nel 1889, a seguito del quale ha deciso di evitare di affaticarsi troppo. Gli consiglia quindi, una volta rientrato a Milano, di rallentare i ritmi di lavoro e farsi aiutare dai suoi collaboratori. Auspica poi che Serafino abbia intenzione di concedersi un po’ di vacanza anche in estate, quando donna Elisa Materi Pepe si recherà in Svizzera. Gli racconta di aver incontrato il fratello Ambrogio, che come lui si rallegra delle buone notizie che giungono da Roma, e di aver visto il ragionier Colombo, al quale ha dato incarico di salutarlo. Conclude con saluti estesi a donna Elisa.

18) Zurigo, 30.08.1894: Antonio Biffi informa il fratello Serafino della prossima partenza da Zurigo in direzione di Sciaffusa o di Milano. Si compiace per le notizie sullo stato di salute del fratello ma si dice preoccupato, come tutti, dell’eccessivo affaticamento da lavoro al quale si sottopone. Lo esorta quindi a seguire l’esempio del dottor Dell’Acqua, che ha deciso di fare le sue vacanze, nonostante le rimostranze del sindaco, e che andrà in pensione in anticipo. Chiude con saluti estesi alla colonia di Rancate e alla signora Costantina.

19) Varese, 11.10.1894: Antonio Biffi insieme a Carlo e Adele invia gli auguri di buon onomastico al fratello Serafino, mandando saluti a tutta la brigata di Rancate e a Giovannina Tamburini.

20) Varese, 11.10.1895: Antonio Biffi insieme a Carlo e Adele manda gli auguri di buon onomastico al fratello Serafino, con saluti alla brigata di rancate e “all’ottima Giovannina” Tamburini.

21) Montecatini, 02.09.1896: Antonio Biffi si compiace con il fratello Serafino per le buone notizie sul suo conto che gli arrivano dallo studio e dalla sua lettera del 30 agosto. Si lamenta per il cattivo tempo di Montecatini che lo costringe [con Carlo e Adele] a stare al chiuso. Si augurano tutti e tre di poter essere a Milano la settimana successiva e avere quindi modo di poterlo incontrare.

22) Milano, 12.07.1897: Antonio Biffi insieme agli altri due fratelli si rallegra con il fratello Serafino per la lettera dell’8 luglio. Gli comunica che Ambrogio, finita la sua cura, intende andare a trovarlo in montagna insieme alla sua famiglia. Lo informa inoltre che [insieme a Carlo e Adele] partirà per Montecatini il 20 luglio, ritornando a Milano ai primi di agosto, per ripartire alla volta di san Pellegrino. Invia saluti insieme a Carlo, Adele e al dottor De Vincenti, estesi a Marcellina.

23) Milano, 23.07.1897: Antonio Biffi si rallegra con il fratello Serafino per le buone notizie che gli invia da Wassen. Lo informa che il fratello Ambrogio si trova a San Pellegrino, mentre le sue donne sono a Sturla. Insieme lo raggiungeranno a Wassen nel mese di agosto. Gli racconta di essere stato costretto a letto il giorno 13 per un’indigestione d’acqua, seguita il 16 da un attacco di gotta. Gli comunica i problemi giudiziari del figlio di Stefano Erra, che rischia una pesante condanna. Pensa di riuscire a partire per Montecatini ai primi di agosto. Invia i saluti suoi, di Carlo e di Adele, estesi a Marcella.

24) Montecatini, 30.07.1897: Antonio Biffi informa il fratello Serafino di essere arrivato a Montecatini [insieme a Carlo e Adele] per le solite cure. Si lamenta per l’età che avanza insieme agli acciacchi e per il paesaggio deprimente, tanto diverso da quello delle montagne dove si trova il fratello. Gli comunica che verso il 17 agosto si andranno a San Pellegrino, per trasferirsi poi a Varese nel mese di settembre, facendo prima tappa a Milano, dove avranno finalmente occasione di incontrarlo. Si dice sicuro che l’aria della montagna avrà benefici effetti anche sulla salute della giovane Marcellina. Chiude con saluti anche da parte di Carlo e Adele.

25) s.l., 06.03.1898: Antonio Biffi assicura al fratello Serafino che ha fatto bene a mandargli Antonio. Nel caso avesse intenzione di recarsi all’inaugurazione del Museo del Risorgimento gli consiglia di andarci verso le 11.45-12.00 e di farsi accompagnare dal suo segretario in modo da cavarsela facilmente. Gli suggerisce inoltre di donare al museo la statuetta di gesso di [Felice] Orsini ricevuta da Giulio Bergonzoli. Conclude dicendosi tranquillo, con Carlo e Adele, dell’affetto da cui è circondato da parte di Marcellina e dei giovani Vismara e chiude con saluti a tutti.

26) Rancate, 23.10, s.a.: Antonio Biffi informa il fratello Serafino di essere impegnato con il fratello Carlo alla lavorazione del vino a Rancate. Gli comunica inoltre di aver fatto visita al fratello Ambrogio, il quale ha formulato un nuovo invito a casa sua domenica. Si augura che anche Serafino possa raggiungerli a Rancate.

Estremi cronologici

1856 maggio-1898 marzo 11

Consistenza

26 carte

Collocazione fascicolo

b. 1, fasc. 10
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